Andrea301AG
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Le forme di stato descrivono il rapporto tra governanti e governati all'interno di una comunità, influenzando l'organizzazione politica e sociale.
  • Lo stato assoluto si afferma dopo il periodo feudale, caratterizzato dalla legittimazione divina del sovrano e l'accentramento del potere senza distinzione di funzioni.
  • Lo stato liberale emerge dalla lotta della borghesia contro l'aristocrazia, con una base sociale ristretta e il riconoscimento di diritti di proprietà e libertà.
  • Lo stato liberal-democratico evolve dal liberale, ampliando i diritti politici e caratterizzandosi in alcuni paesi come stato sociale.
  • Altre forme di stato includono lo stato fascista, socialista e confessionale, ciascuna con caratteristiche distintive nei rapporti di potere e organizzazione sociale.

Forme di stato

L’espressione «forma di stato» attiene al rapporto che, all’interno di una comunità, si instaura tra governanti e governati. Con riferimento al modo in cui vengono organizzati i rapporti fra governanti e governati e al modo in cui vengono perseguiti i fini politici della comunità considerata, si possono individuare le seguenti forme di stato:

•  lo stato assoluto; •  lo stato liberale;
•  lo stato liberal-democratico (che in diversi paesi europei si caratterizza come stato sociale);

•  lo stato fascista; •  lo stato socialista;
•  lo stato confessionale.

Dopo la dissoluzione dell’ordinamento feudale (che secondo alcune classificazioni viene considerato una forma di stato, ma in realtà precede lo stato moderno), alla fine del Medioevo e all’inizio dell’era moderna si afferma lo stato assoluto.

Esso si caratterizza per:

a) la legittimazione del sovrano direttamente da Dio;

b) l’accentramento in capo al sovrano – e ai suoi delegati – di tutto il potere pubblico senza distinzione fra le diverse funzioni;

c) la rigida divisione in classi sociali e il riconoscimento all’aristocrazia, per lo più di origine feudale, di una condizione particolare grazie a privilegi, immunità, franchigie e così via.

Lo stato liberale e lo stato liberaldemocratico, che del primo rappresenta una evoluzione, traggono le loro origini dal superamento dello stato assoluto. Lo stato liberale è il frutto della lotta vittoriosa della borghesia – il «terzo stato» – contro l’aristocrazia e l’alto clero (le due classi egemoni durante l’ancien régime), che si realizza nel periodo che va dalla Glorious Revolution del 1688-89 in Inghilterra alla Rivoluzione americana del 1776, dalla Rivoluzione francese del 1789 alle rivoluzioni europee del 1848. Esso è contrassegnato da una base sociale ristretta, poiché il diritto di voto è riservato a coloro i quali possiedono un determinato censo o determinate capacità (perciò è chiamato stato monoclasse), ma riconosce a tutti i cittadini i diritti di proprietà e di libertà, garantiti da regole di diritto generali e astratte, vincolanti anche per la pubblica amministrazione e tutelate da giudici indipendenti (per queste ragioni viene definito stato di diritto).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali forme di stato identificate nel testo?
  2. Le principali forme di stato identificate sono: lo stato assoluto, lo stato liberale, lo stato liberal-democratico, lo stato fascista, lo stato socialista e lo stato confessionale.

  3. Come si caratterizza lo stato assoluto secondo il testo?
  4. Lo stato assoluto si caratterizza per la legittimazione del sovrano da Dio, l'accentramento del potere pubblico nelle mani del sovrano e una rigida divisione in classi sociali con privilegi per l'aristocrazia.

  5. Qual è l'origine dello stato liberale e come si differenzia dallo stato assoluto?
  6. Lo stato liberale origina dal superamento dello stato assoluto, frutto della lotta della borghesia contro l'aristocrazia e l'alto clero, caratterizzato da una base sociale ristretta e dal riconoscimento dei diritti di proprietà e libertà per tutti i cittadini.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community