Concetti Chiave
- Le forme di stato descrivono il rapporto tra governanti e governati all'interno di una comunità, influenzando l'organizzazione politica e sociale.
- Lo stato assoluto si afferma dopo il periodo feudale, caratterizzato dalla legittimazione divina del sovrano e l'accentramento del potere senza distinzione di funzioni.
- Lo stato liberale emerge dalla lotta della borghesia contro l'aristocrazia, con una base sociale ristretta e il riconoscimento di diritti di proprietà e libertà.
- Lo stato liberal-democratico evolve dal liberale, ampliando i diritti politici e caratterizzandosi in alcuni paesi come stato sociale.
- Altre forme di stato includono lo stato fascista, socialista e confessionale, ciascuna con caratteristiche distintive nei rapporti di potere e organizzazione sociale.
Forme di stato
L’espressione «forma di stato» attiene al rapporto che, all’interno di una comunità, si instaura tra governanti e governati. Con riferimento al modo in cui vengono organizzati i rapporti fra governanti e governati e al modo in cui vengono perseguiti i fini politici della comunità considerata, si possono individuare le seguenti forme di stato:
• lo stato assoluto; • lo stato liberale;
• lo stato liberal-democratico (che in diversi paesi europei si caratterizza come stato sociale);
• lo stato fascista; • lo stato socialista;
• lo stato confessionale.
Dopo la dissoluzione dell’ordinamento feudale (che secondo alcune classificazioni viene considerato una forma di stato, ma in realtà precede lo stato moderno), alla fine del Medioevo e all’inizio dell’era moderna si afferma lo stato assoluto.
Esso si caratterizza per:a) la legittimazione del sovrano direttamente da Dio;
b) l’accentramento in capo al sovrano – e ai suoi delegati – di tutto il potere pubblico senza distinzione fra le diverse funzioni;
c) la rigida divisione in classi sociali e il riconoscimento all’aristocrazia, per lo più di origine feudale, di una condizione particolare grazie a privilegi, immunità, franchigie e così via.
Lo stato liberale e lo stato liberaldemocratico, che del primo rappresenta una evoluzione, traggono le loro origini dal superamento dello stato assoluto. Lo stato liberale è il frutto della lotta vittoriosa della borghesia – il «terzo stato» – contro l’aristocrazia e l’alto clero (le due classi egemoni durante l’ancien régime), che si realizza nel periodo che va dalla Glorious Revolution del 1688-89 in Inghilterra alla Rivoluzione americana del 1776, dalla Rivoluzione francese del 1789 alle rivoluzioni europee del 1848. Esso è contrassegnato da una base sociale ristretta, poiché il diritto di voto è riservato a coloro i quali possiedono un determinato censo o determinate capacità (perciò è chiamato stato monoclasse), ma riconosce a tutti i cittadini i diritti di proprietà e di libertà, garantiti da regole di diritto generali e astratte, vincolanti anche per la pubblica amministrazione e tutelate da giudici indipendenti (per queste ragioni viene definito stato di diritto).
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali forme di stato identificate nel testo?
- Come si caratterizza lo stato assoluto secondo il testo?
- Qual è l'origine dello stato liberale e come si differenzia dallo stato assoluto?
Le principali forme di stato identificate sono: lo stato assoluto, lo stato liberale, lo stato liberal-democratico, lo stato fascista, lo stato socialista e lo stato confessionale.
Lo stato assoluto si caratterizza per la legittimazione del sovrano da Dio, l'accentramento del potere pubblico nelle mani del sovrano e una rigida divisione in classi sociali con privilegi per l'aristocrazia.
Lo stato liberale origina dal superamento dello stato assoluto, frutto della lotta della borghesia contro l'aristocrazia e l'alto clero, caratterizzato da una base sociale ristretta e dal riconoscimento dei diritti di proprietà e libertà per tutti i cittadini.