Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il codice di deontologia per il trattamento dei dati giornalistici è cruciale per la libertà di informazione, con obblighi di adozione da parte del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti.
  • Il Garante può intervenire per vietare il trattamento dei dati in caso di violazione del codice, essenziale per il giornalismo investigativo.
  • Norme simili esistono per le pubbliche amministrazioni, che devono seguire un codice di comportamento per prevenire la corruzione e garantire il rispetto dei doveri costituzionali.
  • Il codice per le amministrazioni è stato aggiornato dalla legge anticorruzione del 2012, richiedendo l'approvazione tramite decreto del presidente della Repubblica.
  • I codici di comportamento e quelli etici per magistrature, avvocature e università sono fonti di diritto con possibili implicazioni disciplinari.

Indice

  1. Codice deontologico e libertà di informazione
  2. Norme per le pubbliche amministrazioni
  3. Riscrittura della norma anticorruzione
  4. Impatto dei codici sull'ordinamento

Codice deontologico e libertà di informazione

Particolarmente delicato, per la possibile incidenza sulla libertà di informazione, è il codice di deontologia relativo al trattamento di dati per finalità giornalistiche. L’art. 139 del d.lgs. 196/2003 ne prevede l’adozione da parte del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti, il quale è però tenuto a recepire «eventuali misure e accorgimenti a garanzia degli interessati» prescritti dal Garante. Se il codice, o le modificazioni e integrazioni successive, non sono adottati entro sei mesi dalla proposta del Garante, provvede in via sostitutiva quest’ultimo. In caso di violazione del codice il Garante può vietare il trattamento dei dati, la cui importanza, soprattutto per il giornalismo di inchiesta, è oltremodo evidente.

Norme per le pubbliche amministrazioni

Norme analoghe sono previste per le pubbliche amministrazioni: in base all’art. 54 del d.lgs. 165/2001, il governo «definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico»; il codice è consegnato al dipendente all’atto dell’assunzione e la violazione dei doveri in esso contenuti «è fonte di responsabilità disciplinare».

Riscrittura della norma anticorruzione

Questa norma è stata così riscritta dalla l. 190/2012 (legge anticorruzione): il codice è approvato non più con decreto ministeriale, ma con decreto del presidente della Repubblica (v. d.p.r. 62/2013). Ciascuna pubblica amministrazione, inoltre, definisce un proprio codice di comportamento che «integra e specifica» quello generale. Altrettanto è previsto per ciascuna magistratura e per l’avvocatura dello Stato, attraverso l’adozione di un codice etico da parte degli organi delle associazioni di categoria ovvero, in caso di inerzia, degli organi di autogoverno, nonché per le università, in base all’art. 2 della l. 240/2010, da parte dei senati accademici.

Impatto dei codici sull'ordinamento

Senza dubbio i codici rappresentano una fonte del diritto per l’ordinamento «sezionale» cui sono rivolti, con possibili conseguenze sul piano disciplinare. Ma rimane da approfondire la loro incidenza sull’ordinamento generale (per esempio, ai fini della responsabilità civile) e le conseguenze che ne discendono in caso di comportamenti con essi in contrasto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza del codice di deontologia nel trattamento dei dati giornalistici?
  2. Il codice di deontologia è cruciale per bilanciare la libertà di informazione con la protezione dei dati personali, e il Garante può intervenire in caso di violazioni.

  3. Come viene definito il codice di comportamento per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni?
  4. Il codice è definito dal governo per garantire qualità, prevenzione della corruzione e rispetto dei doveri costituzionali, ed è approvato con decreto del presidente della Repubblica.

  5. Quali sono le conseguenze della violazione dei codici di comportamento?
  6. La violazione dei codici comporta responsabilità disciplinare e può avere implicazioni legali nell'ordinamento generale, come la responsabilità civile.

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