Concetti Chiave
- La guerra in Iraq del 2003 causò divisioni internazionali: USA, Gran Bretagna e Spagna sostenevano l'intervento basandosi su risoluzioni ONU, mentre Francia, Germania e Russia si opposero per mancanza di autorizzazione esplicita.
- Dopo la caduta di Saddam Hussein, la risoluzione ONU 1546/2004 trasformò l'occupazione in una missione autorizzata, prolungata su richiesta irachena fino al 2008, con ritiro completo delle forze USA nel 2011.
- Nel conflitto libico del 2011, il Consiglio di sicurezza autorizzò l'uso della forza con la risoluzione 1973/2011, permettendo un intervento che portò alla caduta di Gheddafi, ma senza schierare forze occupanti.
- L'intervento militare in Kosovo nel 1999, attuato dalla NATO senza approvazione ONU, e il sostegno alla coalizione in Iraq suscitarono polemiche e critiche.
- Questi interventi hanno riacceso il dibattito sul ruolo e l'efficacia dell'ONU, sollevando questioni sull'opportunità di una riforma dell'organizzazione.
Il caso giuridico dell’intervento in Iraq
Mentre la guerra in Afghanistan nel 2001 venne giustificata come legittima risposta agli attacchi terroristici negli Stati Uniti dell’11 settembre, la guerra in Iraq nel 2003 fu motivo di profonda divisione: chi era a favore dell’intervento (Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna) si richiamò a una serie di risoluzioni Onu che avevano condannato l’Iraq per la questione delle armi di distruzione di massa (da ultimo avvertendolo di «gravi conseguenze» con la risoluzione 1441/2002); chi era contrario (Francia, Germania, Russia) non ritenne quelle risoluzioni sufficienti per legittimare l’intervento, in mancanza di una esplicita autorizzazione.
A seguito dell’intervento della coalizione guidata dagli Stati Uniti e della caduta del regime di Saddam Hussein, il Consiglio di sicurezza (con la risoluzione 1546/2004) sancì il passaggio da un regime di occupazione militare a una missione «autorizzata», poi prolungata su richiesta del governo iracheno fino al 31 dicembre 2008. Da quella data la presenza di truppe straniere fu regolata da accordi bilaterali: come previsto da questi, le forze Usa lasciarono il paese alla fine del 2011.
A differenza della decisione di invadere l’Iraq nel 2003, l’autorizzazione del Consiglio di sicurezza all’uso della forza c’è stata invece nel caso del conflitto insorto in Libia nel 2011 (v. la risoluzione 1973/2011, che escluse tuttavia l’invio di una forza occupante). Ciò consentì a una coalizione di diversi paesi l’intervento militare (voluto principalmente da Francia e Gran Bretagna) che portò alla caduta del regime di Muammar Gheddafi.
Suscitò aspre polemiche l’impegno militare in Kosovo nel 1999, dal momento che l’intervento fu deciso e attuato nell’ambito della Nato senza l’avallo dell’Onu. Analoghe polemiche suscitò, nel caso della guerra in Iraq, prima il sostegno alla coalizione guidata dagli Stati Uniti, tradottosi nel consenso all’utilizzo delle basi americane presenti sul territorio nazionale, e poi, sia pure a regime abbattuto, l’invio di un contingente militare (2003-06).
Queste e altre vicende recenti (si pensi alla lunga guerra civile in Siria) hanno rilanciato la discussione sul ruolo e sull’efficacia dell’Onu e sull’opportunità di una sua riforma.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali divisioni internazionali riguardo l'intervento in Iraq nel 2003?
- Come si differenziò l'intervento in Libia nel 2011 rispetto a quello in Iraq nel 2003?
- Quali furono le conseguenze dell'intervento militare in Iraq per la presenza delle truppe straniere?
L'intervento in Iraq nel 2003 divise profondamente la comunità internazionale: Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna sostenevano l'intervento basandosi su risoluzioni Onu contro l'Iraq, mentre Francia, Germania e Russia ritenevano che tali risoluzioni non fossero sufficienti senza un'esplicita autorizzazione.
L'intervento in Libia nel 2011 fu autorizzato dal Consiglio di sicurezza dell'Onu con la risoluzione 1973/2011, che permise l'uso della forza senza invio di truppe occupanti, a differenza dell'intervento in Iraq nel 2003, che non aveva un'esplicita autorizzazione Onu.
Dopo l'intervento e la caduta del regime di Saddam Hussein, il Consiglio di sicurezza sancì il passaggio a una missione autorizzata, prolungata fino al 2008 su richiesta del governo iracheno, e successivamente la presenza di truppe straniere fu regolata da accordi bilaterali, con il ritiro delle forze Usa entro il 2011.