Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il potere giurisdizionale sostituisce la vittima nel fare giustizia, impedendo l'autotutela e imponendo un adempimento coattivo.
  • La giurisdizione mira a risolvere controversie secondo giustizia e verità, ma non sempre raggiunge la verità assoluta.
  • L'art. 363 C.P.C. permette alla Cassazione di enunciare un principio di diritto per errori gravi, senza influire sulla sentenza originale.
  • Le sentenze errate restano vincolanti per le parti, evidenziando la separazione tra enunciazione di diritto e modifica della sentenza.
  • Il diritto processuale civile consente la sopravvivenza di decisioni basate su presupposti di fatto errati.

Indice

  1. Il carattere sostitutivo della giurisdizione
  2. Il ruolo della Cassazione
  3. Limitazioni del processo

Il carattere sostitutivo della giurisdizione

Il potere giurisdizionale ha carattere sostitutivo.

Infatti, il soggetto leso non può farsi giustizia da solo, ma deve ricorrere alla giurisdizione, che si sostituisce alla vittima nel fare giustizia, oltre a sostituire all’adempimento spontaneo un adempimento coattivo, forzato. In ciò consiste il carattere sostitutivo della giurisdizione.

Il ruolo della Cassazione

La giurisdizione si sforza di risolvere le controversie secondo giustizia e verità, ma non in modo assoluto. Ciò risulta lampante dalla lettura dell’art. 363 C.P.C., il quale interviene quando una sentenza è gravemente errata in diritto, il cui errore è stato posto in luce dalla Cassazione.

In questo caso, il procuratore generale della Repubblica presso la Cassazione può chiedere che la Corte enunci nell’interesse della legge il principio di diritto al quale il giudice di merito avrebbe dovuto attenersi

Limitazioni del processo

Tuttavia, la pronuncia della Cassazione non ha effetto sul provvedimento del giudice di merito; ciò evidenzia come il processo non persegua sempre la verità assoluta: il principio di diritto è formulato affinché abbia efficacia in futuro, ma la sentenza gravemente errata non viene caducata, infatti le parti continuano ad essere vincolate al suo contenuto.

Il diritto processuale civile ammette anche la sopravvivenza di pronunce fondate su falsi presupposti di fatti.

Es.: art. 2738 C.C.

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