Concetti Chiave
- I capi di Stato di derivazione rappresentativa mantengono poteri significativi, a differenza di quelli europei, spesso ridotti a ruoli cerimoniali.
- Nelle repubbliche presidenziali e semipresidenziali, i presidenti possono detenere il potere esecutivo, specialmente in ambiti come politica estera e militare.
- In alcune repubbliche parlamentari, i presidenti possono esercitare poteri in risposta a circostanze politiche, nonostante il loro ruolo sia generalmente rappresentativo.
- Constituzioni o prassi possono assegnare al presidente compiti di arbitro o garante, con vari gradi di attivismo politico.
- La funzione presidenziale varia notevolmente a seconda del contesto politico e della stabilità degli equilibri di governo post-elettorali.
Capi di Stato di derivazione rappresentativa
A differenza dei capi di Stato europei, quelli di derivazione direttamente o indirettamente rappresentativa non hanno perso gran parte del potere che da sempre li caratterizza.
In qualche paese questi ultimi sono espressamente dotati di importanti attribuzioni, in quanto presidenti che sono titolari del potere esecutivo oppure che lo sono in relazione a certe materie (per esempio, la politica estera e la politica militare, ultimo ambito nel quale gli stessi monarchi esercitarono influenza): è il caso delle repubbliche presidenziali e semipresidenziali.
In altri paesi, titolari di poteri propri della tradizione delle monarchie costituzionali, i presidenti si trovano talvolta a utilizzarli quando a ciò li inducano le circostanze politiche contingenti: è il caso di alcune repubbliche parlamentari.
Talvolta è la costituzione stessa ad affidare al presidente compiti di arbitro o di garante del funzionamento delle istituzioni, più spesso la prassi: con gradi di attivismo e concorso a funzioni politiche che tendono a variare nel tempo e nelle diverse realtà, a seconda del contesto politico.
Per fare un esempio: ben diverso è il ruolo presidenziale a seconda che le elezioni esprimano una maggioranza, un governo e una personalità che guidi l’una e l’altro (questo è stato il caso della Repubblica federale tedesca fino agli inizi degli anni Duemila), ovvero che alle elezioni faccia seguito una lenta, faticosa e sempre provvisoria composizione di equilibri mai stabili (questo è stato il caso italiano, ad eccezione del periodo 1994-2013).