Concetti Chiave
- Il bilancio annuale delle attività presidenziali ammonta a 224 milioni di euro, considerato elevato rispetto ad altre nazioni.
- La presidenza dispone di un potere regolamentare per disciplinare la propria organizzazione interna.
- In caso di impedimento temporaneo del presidente, le funzioni passano al presidente del Senato, un processo noto come supplenza.
- La supplenza richiede al presidente del Senato un comportamento misurato, limitandosi a gestioni ordinarie.
- Il supplente deve evitare iniziative politiche delicate, agendo in accordo con il presidente per mantenere l'equilibrio istituzionale.
Bilancio presidenziale e critiche
Il bilancio annuo delle attività connesse alla carica presidenziale è di 224 milioni di euro (2018), secondo i critici troppo alto rispetto a quello delle omologhe amministrazioni dei capi di stato di altri paesi, non solo a regime parlamentare.
Per disciplinare la propria organizzazione interna la presidenza esercita un potere regolamentare.
Qualora il presidente non sia in grado di adempiere temporaneamente alle sue funzioni per qualsiasi ragione (visita all’estero, malattia, intervento chirurgico), esse passano al presidente del Senato della Repubblica (art. 86.1 Cost.): l’istituto viene chiamato supplenza.
Ruolo del presidente del Senato
È vero che tale istituto finisce col caricare di un certo peso la figura del presidente del Senato. Tuttavia pare pacifico che il supplente debba attenersi a un’interpretazione particolarmente misurata del proprio ruolo. Ci si è per esempio chiesti se il presidente del Senato nell’esercizio della supplenza possa effettuare consultazioni in vista della formazione del governo, affidare incarichi e firmare decreti di nomina ovvero ancora sciogliere le Camere. La risposta va cercata nel buon senso e nel rispetto del buon funzionamento delle istituzioni. È infatti evidente che quando si tratta di una semplice visita all’estero, ancorché prolungata, il supplente farà bene a limitarsi ad atti di «ordinaria amministrazione», astenendosi da qualsiasi iniziativa non strettamente concordata col presidente (e in ogni caso è da ritenersi altamente inopportuno che si lasci coinvolgere in attività di particolare delicatezza politica).