Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • L'Italia offre cure sanitarie a tutti i cittadini indipendentemente dalla loro situazione economica o sociale, simile a metà degli stati membri dell'UE.
  • I tagli alla spesa sanitaria, legati all'austerità e alla crisi del debito sovrano del 2007, hanno limitato i sistemi sanitari in Italia e in Europa.
  • Nonostante l'apparente aumento delle risorse destinate alla sanità in Italia tra il 2001 e il 2012, l'inflazione ha ridotto l'efficacia di tali risorse.
  • Le competenze sanitarie in Italia sono regionali, mentre a livello UE gli stati membri gestiscono la tutela della salute.
  • L'UE può intervenire finanziariamente per promuovere il diritto alla salute, come avvenuto durante la pandemia di Coronavirus.

Assicurazione sanitaria obbligatoria

A differenza di molti altri ordinamenti, l’Italia garantisce a tutti i suoi cittadini cure sanitarie e trattamenti assistenziali, prescindendo da condizioni economiche o sociali.
Poco più della metà degli stati membri dell’Unione europea (ad esempio la Spagna) hanno aderito a un sistema sanitario affine a quello italiano.
Ciononostante, il sistema sanitario è stato sottoposto, in Italia così come nel resto d’Europa, a stringenti limitazioni dovute ai tagli della spesa sanitaria.

Questo contesto si è verificato soprattutto nell’ambito della cosiddetta «austerità», il periodo storico caratterizzato dall’esplosizione del debito sovrano, avvenuta nel 2007. Ciò ha determinato un ampio e netto taglio della spesa pubblica pressoché in tutti i Paesi sviluppati.
Nel 2001, il sistema sanitario italiano occupava lo 0,7% del prodotto interno lordo; dieci anni dopo, nel 2012, copriva il sette percento del PIL. Apparentemente questo dato sembrerebbe indicare un notevole aumento delle risorse economiche destinate al sistema sanitario; in realtà, nello stesso lasso di tempo l’inflazione è aumentata a dismisura, rendendo poco efficaci le risorse stanziate.
Parallelamente è fondamentale tener conto delle competenze regionali, nazionali e comunitarie in materia di salute e sanità: in ambito statale le suddette competenze spettano alle regioni, fatta salva la prerogativa centrale di determinare i livelli essenziali delle prestazioni erogate; sul piano comunitario, invece, le competenze in materia di tutela della salute sono demandate ai singoli stati membri. Dal canto suo, l’Ue può intervenire economicamente per incentivare l’attuazione sostanziale del diritto alla salute. Tale possibilità diviene ancora più contingente nell’ambito di gravi crisi epidemiologiche. Per fronteggiare l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del nuovo Coronavirus, ad esempio, l’Unione europea ha disposto un quantitativo ingente di risorse economiche.

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