Concetti Chiave
- L'articolo 32 della Costituzione italiana tutela la libera scelta del paziente nel rifiutare cure, implicando il diritto a lasciarsi morire, ma non il diritto a darsi la morte.
- Il diritto alla vita, pur non menzionato esplicitamente nella Costituzione, è fondato sui diritti inviolabili dell'articolo 2 e sui doveri di solidarietà.
- La Corte europea dei diritti dell'uomo ha negato il diritto a morire, sebbene ci siano aperture sul rispetto della vita privata in casi di morte dignitosa.
- Il riconoscimento del diritto a morire potrebbe rendere incostituzionali le norme penali sull'omicidio del consenziente e aiuto al suicidio.
- Il caso Cappato sollevato dalla corte d'assise di Milano nel 2018 ha messo in dubbio la costituzionalità dell'articolo 580 del codice penale.
Articolo 32 della Costituzione italiana
L’art. 32 della Costituzione italiana, tutelando la libera scelta del paziente che rifiuti determinate cure, riconosce, indirettamente, anche il diritto a lasciarsi morire (o a «lasciare morire»). Diverso è parlare di diritto a darsi la morte (e quindi, in talune circostanze, a «dare la morte»).
Un diritto siffatto potrebbe trovare una base nel principio generale secondo cui chi è titolare di un diritto può anche rifiutarsi di esercitarlo (ad esempio, essere liberi di esprimere il proprio pensiero implica anche il diritto al silenzio, a non esprimere nessun pensiero).
Ove questo diritto venisse riconosciuto, si dovrebbe dubitare della legittimità costituzionale delle fattispecie penali dell’omicidio del consenziente (art. 579 c.p.) e dell’aiuto al suicidio (art. 580 c.p.). In effetti, la corte d’assise di Milano nel febbraio 2018 (caso Cappato) ha sollevato questione di legittimità costituzionale proprio dell’art. 580 c.p.: esso, nel punire chiunque «agevola in qualsiasi modo l’esecuzione» del suicidio, risulterebbe incompatibile con una lettura della Costituzione in base alla quale «il diritto a por fine alla propria esistenza costituisce una libertà della persona».
Domande da interrogazione
- Qual è il diritto riconosciuto indirettamente dall'articolo 32 della Costituzione italiana?
- Come si confronta il diritto alla vita con il principio di non esercitare un diritto?
- Quali sono le implicazioni costituzionali se il diritto a morire venisse riconosciuto?
L'articolo 32 della Costituzione italiana riconosce indirettamente il diritto a lasciarsi morire, tutelando la libera scelta del paziente di rifiutare determinate cure.
Il diritto alla vita, pur non menzionato espressamente nella Costituzione, è fondamentale per l'esercizio di ogni altro diritto e si basa sul riconoscimento dei diritti inviolabili dell'articolo 2, che include doveri di solidarietà, in contrasto con la scelta di darsi la morte.
Se il diritto a morire venisse riconosciuto, si metterebbe in dubbio la legittimità costituzionale delle fattispecie penali dell'omicidio del consenziente e dell'aiuto al suicidio, come evidenziato dalla questione sollevata dalla corte d'assise di Milano nel caso Cappato.