Concetti Chiave
- L'articolo 1 della Costituzione italiana segna una svolta storica, stabilendo lo Stato costituzionale e la sovranità popolare limitata dalla Costituzione.
- L'articolo 2 afferma il primato dell'individuo, riconoscendo diritti innati che preesistono allo Stato, seguendo il costituzionalismo liberale.
- L'articolo 3 sancisce l'uguaglianza sociale e legale di tutti i cittadini, rompendo con passate discriminazioni basate su sesso, razza, e altre caratteristiche.
- La Repubblica ha il compito di eliminare ostacoli economici e sociali per garantire la piena partecipazione di tutti i cittadini alla vita del Paese.
- L'articolo 3 distingue tra uguaglianza formale e sostanziale, riflettendo i principi della Rivoluzione Francese e della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Articolo 1 « L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »
Nel suo primo articolo la Costituzione italiana sancisce solennemente una discontinuità rispetto al passato.
Si fonda qui lo Stato costituzionale, cioè quella democrazia nella quale la sovranità del popolo (intesa come volontà della maggioranza secondo i principi affermatisi durante la Rivoluzione Francese) si esprime “nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Articolo 2 « La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. »
Nel suo secondo articolo la costituzione italiana, in discontinuità con la prassi affermatasi durante il regime fascista, assegna il primato all’individuo, rispetto allo Stato: i suoi diritti sono prima di tutto riconosciuti, e quindi preesistono e sono indipendenti dallo stato, e solo dopo vengono garantiti. Si riparte quindi dal fondamento del costituzionalismo liberale, nel quale si afferma l’esistenza di diritti innati dei cittadini, che lo stato deve soltanto riconoscere e regolare.
Articolo 3 « Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. »
L’articolo tre è sicuramente uno dei principi più significativi della Costituzione Repubblicana: esso è il portato dei valori che discendono dalla rivoluzione francese (Liberté, égalité et fraternité) e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
La proclamazione del principio di uguaglianza segna una rottura decisa nei confronti del passato, quando la titolarità dei diritti e dei doveri dipendeva dall’estrazione sociale, dalla religione o dal sesso di appartenenza.
Nell’art. 3, bisogna distinguere il primo comma che sancisce l’uguaglianza in senso formale, dal secondo che riconosce l’uguaglianza in senso sostanziale.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del primo articolo della Costituzione italiana?
- Come viene trattato il concetto di diritti individuali nel secondo articolo?
- Qual è l'importanza dell'articolo 3 riguardo all'uguaglianza?
Il primo articolo sancisce la discontinuità rispetto al passato, stabilendo che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, con la sovranità che appartiene al popolo e viene esercitata nei limiti della Costituzione.
L'articolo 2 riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, ponendo l'individuo al centro rispetto allo Stato, in linea con il costituzionalismo liberale, e richiede l'adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica e sociale.
L'articolo 3 proclama il principio di uguaglianza sociale e legale, rompendo con il passato e promuovendo la rimozione degli ostacoli economici e sociali per garantire il pieno sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i cittadini.