Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Per adottare decisioni in Parlamento, è necessario il voto favorevole della maggioranza dei presenti, purché sia presente la maggioranza dei componenti totali.
  • Il numero legale in Italia richiede il voto del cinquanta percento più uno dei componenti totali per rendere valide le deliberazioni.
  • Il quorum funzionale è la maggioranza semplice dei votanti, mentre la Costituzione può richiedere una maggioranza qualificata.
  • Alla Camera e al Senato, gli astenuti non influenzano il raggiungimento del quorum funzionale, a differenza del passato.
  • I membri del governo possono partecipare alle sedute parlamentari e devono intervenire se richiesto, in base al rapporto fiduciario.

Adozione delle decisioni parlamentari

Per adottare decisioni (sotto forma di deliberazioni) le camere devono esprimersi tramite il voto favorevole della maggioranza dei presenti (quorum funzionale), purché sia presente la maggioranza dei loro componenti (chiamata quorum strutturale o numero legale, art. 64.3 Cost.). In Italia, il numero legale è molto elevato: per raggiungerlo, infatti, è richiesto il voto favorevole del cinquanta percento più uno dei componenti totali di ciascuna camera.
Quando manca il numero legale (che si presume ci sia sempre, salvo verifica del contrario), le deliberazioni non sono valide. In quel caso il presidente d’assemblea decide se sospendere la seduta per un’ora oppure toglierla, rinviandola al giorno successivo.
Il quorum funzionale per l’approvazione di una proposta è quello della maggioranza semplice, costituita dalla metà più uno di coloro che votano (in un collegio di 100 componenti, se i votanti fossero ad esempio 80, la maggioranza sarebbe 41), salvo che la Costituzione preveda una maggioranza più ampia, cioè qualificata. La più piccola delle maggioranze qualificate è quella assoluta, costituita dalla metà più uno non di coloro che votano ma di coloro che compongono il collegio (su 100, sono 51).
Alla Camera coloro che, presenti, dichiarano di astenersi non vengono considerati al fine di stabilire se il quorum funzionale è stato raggiunto. Così è anche al Senato dalla XVIII legislatura. In precedenza, invece, gli astenuti concorrevano a formare non solo il quorum strutturale ma anche quello funzionale, con la conseguenza che astenersi era come votare contro. In altre parole, al Senato una deliberazione era adottata se raggiungeva la maggioranza di coloro che partecipavano al voto, astenuti compresi (considerati appunto partecipanti al voto). Perciò i senatori che volendosi astenere non volevano però influire sulla votazione, dovevano necessariamente assentarsi dall’aula. I componenti del governo hanno diritto di assistere alle sedute e di essere ascoltati ogni volta che lo richiedano; hanno altresì l’obbligo di farlo se richiesti, secondo le regole classiche dei regimi parlamentari fondati sul rapporto fiduciario (art. 64.4 Cost.).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il quorum strutturale richiesto per le deliberazioni parlamentari in Italia?
  2. Il quorum strutturale, o numero legale, richiede la presenza della maggioranza dei componenti totali di ciascuna camera, ovvero il cinquanta percento più uno.

  3. Come viene calcolato il quorum funzionale per l'approvazione di una proposta?
  4. Il quorum funzionale è la maggioranza semplice, costituita dalla metà più uno di coloro che votano, a meno che la Costituzione non richieda una maggioranza qualificata.

  5. Qual è la differenza nel conteggio degli astenuti tra la Camera e il Senato?
  6. Alla Camera, gli astenuti non sono considerati per il quorum funzionale, mentre al Senato, dalla XVIII legislatura, anche gli astenuti non influenzano il quorum funzionale, diversamente da prima quando erano considerati partecipanti al voto.

Domande e risposte

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