silvia.vallenari
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Concetti Chiave

  • Dante Alighieri, nato a Firenze nel 1265 da famiglia nobile guelfa, ricevette un'educazione raffinata frequentando le migliori scuole cittadine.
  • Partecipò come soldato alla battaglia di Campaldino e, successivamente, si associò all'arte dei medici e speziali per entrare nella politica fiorentina.
  • Nel 1300, come priore, tentò di moderare i conflitti tra le fazioni dei Bianchi e dei Neri esiliando i capi di entrambe, incluso l'amico Guido Cavalcanti.
  • Condannato all'esilio nel 1302 per baratteria, cercò inizialmente di rientrare a Firenze con la forza, ma successivamente si distaccò da tali metodi.
  • La sua poesia iniziale seguiva lo stile guittoniano, ma evolse verso il "Dolce stil Novo", caratterizzato da uno stile più dolce e leggiadro, influenzato da Guido Cavalcanti.

Indice

  1. Infanzia e formazione di Dante
  2. Carriera politica e esilio
  3. Vita in esilio e opere

Infanzia e formazione di Dante

Nacque a Firenze nel 1265, da famiglia di piccole nobiltà guelfa. Le condizioni economiche della famiglia erano assai modeste, ma ciò non impedì al poeta di procurarsi una formazione raffinata e cavalleresca, frequentando le più importanti scuole fiorentine: fu elevato alla filosofia dai domenicani e dai francescani, alla retorica da Brunetto Latini, e divenne amico e compagno di studi e di vita culturale di Guido Cavalcanti e dei nuovi poeti stilnovisti.

Soldato della Lega guelfa, fu presente alla battaglia di Campaldino contro gli Aretini ed alla presa del castello pisano di Caprona.

Carriera politica e esilio

Dopo il 1295 fu permesso anche agli esponenti della nobiltà di accedere agli incarichi pubblici purché fossero iscritti ad un'arte; Dante con Guido si associò all'arte dei medici e speziali, così entrò nella scena politica.

Priore nel 1300 e si trovò ad esercitare direttamente il priorato nel bimestre 15 giugno – 15 agosto, in cui i dissidi tra Bianche e Neri sfociarono in lotta aperta: fedele al suo programma moderatore, egli mandò in esilio i capi delle due fazioni, tra cui lo stesso amico Guido Cavalcanti.

Dante era uno dei tra ambasciatori fiorentini inviati a Roma nel 1301 per placare il risentimento del pontefice (Bonifacio VIII); Carlo di Valois consegnò a tradimento la Signoria a Corso Donati, capo dei Neri; i capi dei Bianchi dovettero lasciare la città, Dante condannato (accusato di baratteria) a due anni di esilio, una multa ed alla esclusione dei pubblici uffici; non si presentò per accettare la pena e la condanna al rogo se fosse caduto in potere della Signoria (1302).

Vita in esilio e opere

Dapprima cercò, con altri fiorentini esiliati, di rientrare a Firenze con la forza, ma poi si staccò dai compagni di cui non approvava né i metodi né i progetti.

1304 Verona, Bartolomeo della Scala, 1306 Lunigiana presso i Malaspina, 1307 a Lucca, poi Arezzo, nel Cosentino ecc....

Le sue prime prove riprendono il modello Guittoniano e ne ripetono gli schemi psicologici convenzionali.

Clima spirituale del “Dolce stil Novo” si riflette nel sonetto “Guido, 'i vorrei che tu Lapo e io....”

La svolta implica l'adozione di uno stile diverso da quello guittoniano, uno stile “dolce e leggiadro”, la sintassi e il ritmo si fanno più piani e scorrevoli.

Influsso di Cavalcanti: morivo d'amore come tormento e sofferenza e sull'analisi esclusiva dell'io dolente.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le influenze principali nella formazione di Dante durante la sua infanzia?
  2. Dante ricevette una formazione raffinata e cavalleresca, influenzato dai domenicani e francescani per la filosofia, da Brunetto Latini per la retorica, e fu amico di Guido Cavalcanti e dei poeti stilnovisti.

  3. Come iniziò la carriera politica di Dante e quali furono le conseguenze delle sue azioni come priore?
  4. Dante entrò nella politica associandosi all'arte dei medici e speziali. Come priore nel 1300, mandò in esilio i capi delle fazioni Bianche e Neri, inclusi amici come Guido Cavalcanti, per mantenere la pace.

  5. Quali furono le circostanze che portarono all'esilio di Dante?
  6. Dante fu inviato a Roma come ambasciatore nel 1301, ma fu tradito da Carlo di Valois e condannato a due anni di esilio e una multa per baratteria. Non accettò la pena e fu condannato al rogo se catturato.

  7. Come si evolse lo stile letterario di Dante durante il suo esilio?
  8. Durante l'esilio, Dante si distaccò dallo stile guittoniano, adottando uno stile "dolce e leggiadro" del "Dolce stil Novo", influenzato da Cavalcanti, con un focus sull'analisi dell'io dolente e l'amore come tormento.

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