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Trasformazione silenziosa
Queste trasformazioni coinvolgono composti organici quindi a base di carbonio, e che portano alla formazione di nuovi composti con proprietà cambiate.Nel mondo della chimica organica, ogni reazione è una storia di cambiamento. Gli atomi si spostano, i legami si spezzano e si ricostruiscono come ponti gettati su nuovi paesaggi. Le reazioni organiche sono metamorfosi: processi invisibili ma fondamentali, che trasformano semplici molecole in essenze complesse, in farmaci, profumi, plastiche, DNA. In esse non c’è distruzione, ma solo riorganizzazione. La materia non si perde, si reinventa.
Ogni reazione è guidata da regole — termodinamica, cinetica, polarità — ma anche da desideri chimici: l’elettrone che cerca il suo rifugio, il nucleofilo che insegue il suo amore elettronico, l’intermedio che danza tra due stati. Capire queste trasformazioni significa leggere il linguaggio segreto della vita.
Reazioni di addizione
In un doppio legame, c’è tensione: due atomi di carbonio tengono tra loro più legami del necessario. È un vincolo fragile, instabile, pronto a spezzarsi per accogliere nuovi ospiti. Le reazioni di addizione avvengono soprattutto su alcheni e alchini, dove la molteplicità dei legami cede il passo alla stabilità.Un esempio classico è l’addizione elettrofila: un doppio legame attira un elettrofilo (povero di elettroni) che apre la porta alla reazione. Un acido alogenidrico (come HCl), un alogeno (Br₂), o anche acqua in presenza di un catalizzatore acido: ogni ospite trova il suo ingresso. Alla fine, la molecola è più ricca, più stabile — ma profondamente diversa.
Reazioni di eliminazione
Il contrario dell’addizione è l’eliminazione. Qui, la molecola si alleggerisce: perde atomi o gruppi e forma un doppio legame. È un ritorno alla tensione, un rilascio di parti per costruire una nuova forma. Le reazioni E1 ed E2 sono i due sentieri principali di questo processo.In E1, la reazione avviene in due tempi: prima si forma un intermedio carbocationico, poi avviene la perdita di un protone. In E2, tutto accade in un solo respiro: base forte, eliminazione concertata, nuova insaturazione. È una danza precisa tra base e substrato, dove ogni gesto deve avvenire al momento giusto.
Reazioni di sostituzione
La sostituzione è la reazione più diplomatica: un gruppo se ne va, un altro prende il suo posto. Il carbonio resta al centro, ma cambia compagnia. Due sono i meccanismi principali: SN1 e SN2.SN1 è lenta e meditata: il gruppo uscente se ne va, lasciando un carbocatione nudo e instabile, pronto ad accogliere il nuovo arrivato. È una reazione influenzata dalla stabilità dell’intermedio. SN2, invece, è rapida e diretta: il nucleofilo entra da una parte mentre il gruppo uscente se ne va dall’altra, tutto in un solo passo. Un meccanismo concertato, elegante, ma che richiede spazio: niente ingombri sterici, solo traiettorie precise.