Concetti Chiave
- I non metalli, nonostante siano pochi nella tavola periodica, possono formare diverse sostanze con proprietà variabili, come stati fisici e solubilità in acqua.
- Il legame covalente coinvolge la condivisione di elettroni tra due nuclei positivi, spiegando il comportamento degli atomi dei non metalli.
- Nel legame covalente, gli elettroni condivisi permettono agli atomi di raggiungere una configurazione elettronica stabile simile ai gas nobili.
- Gli atomi possono formare legami multipli, come doppi o tripli, per ottenere una configurazione più stabile, risultando in legami più corti e forti.
- I legami multipli richiedono più energia per essere spezzati rispetto ai legami covalenti singoli, a causa della loro maggiore forza e stabilità.
Legame covalente - descrizione
Nella tavola periodica non ci sono molti non metalli, eppure combinandosi essi possono formare sostanze anche molto differenti fra loro: a temperatura ambiente alcune sono solide, altre liquide, alcune sono solubili in acqua ma non sempre conducono elettricità. In più, ci sono non metalli con degli alti valori di affinità elettrica e altri con basse energie di ionizzazione.
Il legame covalente spiega il legame degli atomi dei non metalli e le loro proprietà.
Prendiamo come esempio la molecola di idrogeno. Ognuno dei due atomi ha un unico elettrone, ed entrambi vengono messi in comune. Tale legame è dovuto alla forza di attrazione che i due nuclei esercitano sugli elettroni del legame, e ne risulta che la coppia di elettroni appartiene contemporaneamente ad entrambi gli atomi, pertanto tutti e due potranno raggiungere la configurazione dell’elio. Ma è ovvio che mentre ogni elettrone è attratto dai nuclei positivi è anche respinto dall’altro elettrone. In conclusione, il legame covalente avviene quando due atomi mettono in comune una o più coppie di elettroni.
Per raggiungere la configurazione del gas nobile più vicino, gli atomi possono condividere anche più coppie elettroniche formando legami multipli, che possono essere legami doppi (come, per esempio, nella molecola di ossigeno) o legami tripli (come nella molecola di azoto). I legami multipli sono più corti e forti di un legame singolo, pertanto, sarà necessaria anche maggiore energia per spezzarli.