paoletz00
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Concetti Chiave

  • I trattamenti percutanei ecoguidati come l'iniezione di alcool e la radiofrequenza sono complementari alla chirurgia per le lesioni neoplastiche.
  • La radiofrequenza prevede l'ablazione con microonde sotto guida ecografica e richiede anestesia, a differenza dell'iniezione di alcool.
  • Il FibroScan valuta la rigidità dei tessuti misurando la velocità di un'onda meccanica, confermando diagnosi di cirrosi senza biopsia.
  • La biopsia epatica è sconsigliata in caso di cirrosi avanzata per il rischio di sanguinamento e l'impossibilità di curare la patologia.
  • L'elastosonografia, simile al FibroScan, localizza la zona esaminata e offre una valutazione dettagliata della fibrosi epatica.

Indice

  1. Tecniche di ablazione neoplastica
  2. Valutazione della rigidità dei tessuti
  3. Diagnosi e gestione della cirrosi
  4. Utilizzo del FibroScan e dell'elastosonografia

Tecniche di ablazione neoplastica

Ad oggi scarsamente utilizzati. Prevedono che: iniettiamo alcool a livello delle lesioni neoplastiche, può essere utile nel caso debbano essere trattati noduli neoplastici di piccole dimensioni.

radiofrequenza, altra tecnica di ablazione sotto guida ecografica che non vanno a sostituire la chirurgia bensì sono complementari ad essa. Viene inserito l’ago (prima viene fatta anestesia, non viene fatta invece nella tecnica precedente) e qui inizia l’ablazione con microonde. Successivamente alla Tc vedremo la necrosi coagulativa: l’analisi di questa permette di valutare la probabilità di ripresa, i protocolli di follow up saranno poi ovviamente disegnati sulla base di questa informazione.

Valutazione della rigidità dei tessuti

Origina dalla necessità di valutare la rigidità dei tessuti in quelle patologie che determinano un aumento della consistenza dell’organo o in presenza di una lesione dura (neoplastica) all’interno di un organo.

Prima di tutto si esegue la palpazione manuale, seguita dal FibroScan: macchina che valutala velocità di attraversamento dell’onda meccanica prodotta da un pistoncino che agisce sulla parete intercostale. Quest’onda passa poi attraverso i tessuti e torna indietro (la valutazione rimane comunque ecografica), e viene restituito il valore della velocità di attraversamento del fascio sonoro. Cosa si è studiato durante il suo passaggio non si riesce a sapere con precisione, però questa metodica permette di confermare la diagnosi di cirrosi senza dover ricorrere alla biopsia.

Diagnosi e gestione della cirrosi

Nel caso di cirrosi ha poco senso fare biopsia, questo perché si andrebbe a diagnosticare una patologia su cui non si può più agire (dalla cirrosi franca di grado F4 non si può guarire, si può solo cercare di evitare lo scompenso della funzionalità epatica, l’ipertensione portale e lo sviluppo di hcc). Nei cirrotici il fegato non funziona bene, non produce ciò che serve perché la coagulazione funzioni correttamente ed è presente un sequestro di piastrine dovuto all’ipertensione portale. Oltre a ciò, si ha un calo di flusso proveniente dalla vena porta e quindi un’alterazione della regolazione dei flussi epatici; se aumenta il flusso dell’arteria epatica diminuisce quello della porta e viceversa. L’apporto ematico al fegato in questo caso è tutto arterioso. Un tempo si faceva diagnosi di cirrosi osservando la presenza di arterie epatiche ipertrofiche a cavaturaccioli. Infilando un ago per biopsia in tali individui ci si trova in condizioni di rischio di sanguinamento molto più alte che nel paziente normale. Abbiamo inoltre il vantaggio di avere una visione di tutto il fegato e non solo della porzione biopsiata.

Utilizzo del FibroScan e dell'elastosonografia

Il FibroScan permette, oltre a fare diagnosi, di distinguere con una certa accuratezza i diversi gradi di fibrosi epatica (più aumenta la velocità di attraversamento più il grado è elevato). L’elastosonografia riprende lo stesso concetto del FibroScan con la differenza che si riesce a capire la zona in cui ci si trova. Nel riquadro del box viene inviato il fascio ultrasonoro e, successivamente, viene valutata la velocità di attraversamento di tale fascio. Vengono compiute 10 misurazioni e viene fatta una media. Infine, viene confrontato il risultato ottenuto con i valori di velocità di attraversamento che il fascio dovrebbe presentare normalmente attraversando quel determinato organo o tessuto.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i trattamenti percutanei guidati dall'ecografia per le lesioni neoplastiche e come funzionano?
  2. I trattamenti includono l'iniezione di alcool nelle lesioni neoplastiche di piccole dimensioni e la radiofrequenza, che prevede l'inserimento di un ago sotto anestesia per l'ablazione con microonde. Questi trattamenti sono complementari alla chirurgia e non la sostituiscono.

  3. Come si valuta la rigidità dei tessuti e la presenza di lesioni dure all'interno di un organo?
  4. La valutazione inizia con la palpazione manuale, seguita dall'uso del FibroScan, che misura la velocità di attraversamento dell'onda meccanica prodotta da un pistoncino attraverso i tessuti, fornendo indicazioni sulla consistenza dell'organo o della lesione.

  5. Perché in caso di cirrosi è sconsigliata la biopsia?
  6. La biopsia è sconsigliata nei casi di cirrosi avanzata perché non si può agire sulla patologia e il rischio di sanguinamento durante la procedura è molto elevato a causa del malfunzionamento epatico e dell'ipertensione portale.

  7. Quali vantaggi offre il FibroScan nella diagnosi delle patologie epatiche?
  8. Il FibroScan permette di fare diagnosi di cirrosi senza ricorrere alla biopsia e di distinguere i diversi gradi di fibrosi epatica con una certa accuratezza, basandosi sulla velocità di attraversamento dell'onda meccanica attraverso il fegato.

  9. In che modo l'elastosonografia migliora la valutazione della fibrosi epatica rispetto al FibroScan?
  10. L'elastosonografia, simile al FibroScan, permette di localizzare con precisione la zona esaminata e di valutare la velocità di attraversamento del fascio ultrasonoro, offrendo una valutazione più dettagliata dei diversi gradi di fibrosi epatica attraverso la media di 10 misurazioni.

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