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Concetti Chiave

  • Il principio di ottimizzazione ALARA mira a mantenere le esposizioni alle radiazioni al livello più basso possibile per ottenere una diagnosi efficace.
  • I livelli diagnostici di riferimento sono limiti di dose di radiazione che non devono essere superati negli esami radiologici, rivisti periodicamente ogni quattro anni.
  • Le differenze nei livelli di esposizione sono influenzate dalla metodica radiologica utilizzata e dall'età del paziente, con valori inferiori accettati per i bambini.
  • La riparazione del DNA danneggiato dalle radiazioni è un processo cruciale, ma inefficienze possono portare a carcinogenesi, come nel caso dei geni BRCA1 e BRCA2.
  • La fase cellulare influisce sulla sensibilità al danno da radiazioni, con G2 e mitosi particolarmente suscettibili, mentre la morte cellulare in interfase è rara.

Indice

  1. Principio di ottimizzazione alara
  2. Differenze nei livelli diagnostici
  3. Limitazione della dose per pazienti
  4. Tipi di danni cellulari
  5. Fase biologica e mutazioni geniche

Principio di ottimizzazione alara

prevede che le esposizioni siano mantenute a livello più basso e ragionevolmente ottenibile per avere la diagnosi.

alara è un acronimo internazionale molto importante che descrive il principio di ottimizzazione. Per norma di legge tutte le possibili tante esposizioni alle radiazioni ionizzanti devono essere mantenute in livelli diagnostici di riferimento, livelli massimi di dose di radiazione che tutti gli esami radiologici non devono superare, che derivano da studi e che vengono definiti periodicamente, ogni quattro anni mentre per le procedure a maggiore esposizione, come le procedure di cardiologia interventistica, vengono rivalutati a più breve intervallo.

Differenze nei livelli diagnostici

Abbiamo delle differenze in base alle metodiche, se si tratta di radiologia convenzionale o tomografia, in base alle differenze di età del paziente, nel bambino infatti i valori accettati sono inferiori. Qualsiasi servizio di radiologia non oltrepassa i livelli diagnostici di riferimento.

Limitazione della dose per pazienti

Limitazione della dose: tanto per i pazienti quanto per i lavoratori esposti, chiaramente i lavoratori hanno limiti di legge superiori alla popolazione generale, che differiscono anche tra lavoratori diversi, ad esempio gli specializzandi hanno un limite inferiore.
La fase biochimica dura da secondi a settimane e rappresenta le manifestazioni biochimiche che avvengono sulle cellule irradiate.

La principale manifestazione è la riparazione del danno, il dna infatti, viene costantemente danneggiato dalle radiazioni elettromagnetiche ma sono presenti meccanismi di riparazione di estrema efficacia che intervengono molto rapidamente (i quali se alterati favoriscono lo sviluppo di neoplasia, come ad esempio l’alterazione dei geni Bcra1 e Bcra2 nei tumori della mammella e dell’ovaio).

Tipi di danni cellulari

Esistono danni di tipo:

● Letale

● Sub Letale

● Riparabile

Normalmente grazie a questi meccanismi di riparazione la cellula sopravvive, ma qualora gli enzimi non fossero in grado di riparare il danno, si verificherebbe morte cellulare che comunque non recherebbe problema all’organismo. Il problema si verifica con i danni sub letali che non possono esseri riparati in maniera efficace, perché l’errore in questo caso potrebbe trasmettersi durante la mitosi alle cellule figlie ed essere il presupposto della carcinogenesi indotta da raggi X.

Fase biologica e mutazioni geniche

La successiva fase è la fase biologica, con durata estremamente variabile da giorni ad anni, è l’espressione biologica di quelli che sono i danni al genoma, che in caso di assenza di riparazione, determinano mutazioni geniche, alterazioni cromosomiche, attivazione degli oncogeni e cancerogenesi, seppur in modo altamente improbabile.
Uno dei determinanti del danno cellulare da radiazioni ionizzanti è la fase cellulare in cui si trova la cellula. La cellula passa gran parte della sua vita in interfase e una piccola parte in mitosi ma le fasi del ciclo cellulare più sensibili sono la fase G2 durante la divisione e la mitosi dove si verifica la suddivisione e la divisione del dna, perché la presenza di un danno sull’elica singola del dna determina la trasmissione di questo alle cellule figlie.

Meno comune è la morte cellulare in interfase a causa degli enzimi litici che distruggono fisicamente la cellula, che si verifica per alte dosi sopra i 10-20 Gy (Gray, l’unità di misura della dose assorbita di radiazione) che però, non si raggiungono mai nella pratica diagnostica/clinica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il principio di ottimizzazione in radiologia?
  2. Il principio di ottimizzazione prevede che le esposizioni alle radiazioni siano mantenute al livello più basso e ragionevolmente ottenibile per ottenere una diagnosi.

  3. Cosa significa l'acronimo ALARA?
  4. ALARA è un acronimo internazionale che descrive il principio di ottimizzazione in radiologia.

  5. Quali sono i livelli massimi di dose di radiazione che gli esami radiologici non devono superare?
  6. I livelli massimi di dose di radiazione che gli esami radiologici non devono superare sono definiti come livelli diagnostici di riferimento e vengono stabiliti periodicamente.

  7. Ci sono differenze nei livelli di esposizione alle radiazioni in base alle metodiche radiologiche utilizzate?
  8. Sì, ci sono differenze nei livelli di esposizione alle radiazioni in base alle metodiche radiologiche utilizzate, ad esempio tra la radiologia convenzionale e la tomografia.

  9. Quali sono i danni che possono essere causati dalle radiazioni ionizzanti sulle cellule?
  10. I danni causati dalle radiazioni ionizzanti sulle cellule possono essere letali, sub letali o riparabili.

Domande e risposte