Concetti Chiave
- Il rispetto per il resoconto del dolore di una persona è fondamentale, poiché manipolazioni nelle valutazioni possono causare sottotrattamento o sovratrattamento.
- Il dolore cronico influisce significativamente sulla qualità della vita, comportando problemi psicologici e sociali sia per il paziente che per la famiglia.
- La comunicazione verbale non è l'unico modo per esprimere il dolore; bambini e persone con danni neurologici possono avere difficoltà a descriverlo.
- Il dolore animale si limita alla nocicezione, e alcune terapie efficaci negli animali non si traducono in successo nell'uomo.
- La definizione moderna del dolore include esperienze sensoriali ed emotive anche senza danno organico, come nei casi di fibromialgia e altre condizioni idiopatiche.
Considerazioni sul dolore
Il riferito di una persona sull'esperienza dolorosa dovrebbe essere sempre rispettato. Il 50% delle valutazioni del dolore sono probabilmente manipolazioni degli operatori sanitari. Ad esempio, un paziente riferisce un dolore come 7 ma viene riportato come 4 o 10. Queste evenienze possono però provocare undertreatment oppure overtreatment, quindi devono essere assolutamente evitate.Sebbene il dolore di solito svolga un ruolo adattivo, può avere effetti negativi sulla funzione e sul benessere sociale e psicologico. Il dolore cronico ha un impatto importante sulla qualità della vita del soggetto e della famiglia, che spesso deve prestare aiuto, e può causare difetti psicologici e comportamentali.
La descrizione verbale è solo uno dei tanti comportamenti per esprimere il dolore, l'incapacità di comunicare non nega la possibilità che un “human or not human animal” provi dolore:
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- Human: alcuni individui possono non essere capaci di esprimere il proprio dolore, ad esempio i bambini hanno poca capacità di esprimere il dolore, così come persone con danni neurologici;
- Not human (esperienza animale): per quanto riguarda l’esperienza di dolore negli animali, è possibile solo individuare la presenza della nocicezione piuttosto che “dolore”, il quale è tipicamente umano perché accompagnato da aspetti comportamentali come ansia, paura, e altro.
Questi aspetti sono importanti perché spiegano come mai alcune terapie sperimentali su animali risultano essere efficaci a differenza dell’uomo, in cui risultano privi di successo. Recentemente la cannabis ha dimostrato effetti positivi sull’animale (ad esempio per il trattamento del dolore neuropatico), ma non sull’uomo.
Altri aspetti
Per il professore questa definizione è di tipo prettamente organicistico, anche perché le organizzazioni citate sono originarie degli Stati Uniti, dove si mette molto l’accento sull’aspetto lesionale della patologia. A seguito della definizione troppo organicistica, e del fatto che non sempre è rilevabile un danno organico in soggetti che lamentano dolore, la definizione è stata aggiornata a: “ un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o simile a quella associata a un danno tissutale effettivo o potenziale”. Nella definizione vengono quindi inseriti anche i dolori definiti come idiopatici, disfunzionali e psicogeni, alcuni esempi sono riscontrabili nella fibromialgia, alcune forme di cefalea, dolori viscerali idiopatici, sindrome della vescica dolorosa, dolore pelvico cronico e tutte condizioni prive di una causa organica individuabile.Il professore riferisce di un episodio in cui è stato rimproverato ad un signore con una colica renale di non riuscire a sopportare il dolore, frase che non dovrebbe essere pronunciata dato che sottovaluta il dolore del paziente.
Racconta anche di un’altra signora con una nevralgia trigeminale che gli ha detto: “Dottore, non può capire che dolore ho”, chiaramente, il dolore non può essere replicato, si può solo immaginare.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza di rispettare il riferito di una persona sull'esperienza dolorosa?
- Quali sono gli effetti del dolore cronico sulla qualità della vita?
- Come viene percepito il dolore negli animali rispetto agli esseri umani?
- Come è stata aggiornata la definizione di dolore e perché?
È fondamentale rispettare il riferito di una persona sul dolore per evitare manipolazioni che possono portare a undertreatment o overtreatment, come quando un paziente riferisce un dolore come 7 ma viene riportato come 4 o 10.
Il dolore cronico ha un impatto significativo sulla qualità della vita del soggetto e della famiglia, causando spesso difetti psicologici e comportamentali e richiedendo assistenza continua.
Negli animali si può individuare la nocicezione piuttosto che il "dolore", che è tipicamente umano e accompagnato da aspetti comportamentali come ansia e paura, spiegando perché alcune terapie sperimentali su animali non sono efficaci sull'uomo.
La definizione di dolore è stata aggiornata a "un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o simile a quella associata a un danno tissutale effettivo o potenziale" per includere dolori idiopatici, disfunzionali e psicogeni, riconoscendo che non sempre è rilevabile un danno organico.