Concetti Chiave
- L'approccio ecografico intraoperatorio utilizza sonde sterili per identificare masse pancreatiche come l'insulinoma, migliorando la precisione dell'imaging rispetto alla fase preoperatoria.
- La scoperta intraoperatoria di metastasi epatiche può cambiare il piano chirurgico da terapeutico a esplorativo, evidenziando l'importanza della conferma patologica immediata.
- Le sonde superficiali in endoscopia offrono alta risoluzione spaziale per la valutazione pancreatica, mentre la risonanza magnetica eccelle nella risoluzione del contrasto per le neoplasie.
- Il tempo di raddoppio della neoplasia influisce sulla tempistica degli esami preoperatori, con l'adenocarcinoma duttale che richiede valutazioni entro un mese dall'intervento.
- La risonanza magnetica è superiore alla tomografia computerizzata nella visualizzazione delle metastasi, sebbene entrambe siano cruciali per una valutazione completa preoperatoria.
Approccio intraoperatorio ecografico
L’approccio endoscopico dell’ecografia non è pertinenza del radiologo, lo è invece l’approccio intraoperatorio per cui scelgo una sonda sterile (con morfologia a I, a T o con morfologia Convex) da posizionare direttamente sovra l’organo del paziente.Esempio: insulinoma della testa del pancreas: la sonda superficiale ha una risoluzione di un decimo di millimetro e riesce quindi a mettere in evidenze masse che non erano state notate prima all’imaging preoperatorio. Trovare delle metastasi sul fegato di pancreas (metastasi sotto-glissoniana) modifica l’operato del chirurgo perché il tumore non può più essere resecato ergo la laparotomia da terapeutica diviene solamente esplorativa (sarà ovviamente fondamentale la conferma dell’anatomopatologo all’esame estemporaneo).
In quest’altro caso abbiamo invece un tumore del pancreas che invade il retro-peritoneo accompagnandosi dunque alla invasione dei plessi nervosi (dolore importante alla schiena che può anche essere la prima presentazione perché se è u tumore del corpo non ho ittero… bisogna porre attenzione al tipo di dolore, quello associato ad invasione è molto intenso, richiede il ricorso alla morfina).
Altre caratteristiche
Qui torna il discorso del triplex, osservo le alterazioni di accelerazione e velocità tipica dei tratti stenotici perché invasa dal tumore (anche in questo caso avremo il polso parvo e tardo a valle).Qui abbiamo una pseudocisti in paziente che ha avuto una pancreatite acuta: la pseudocisti però ha eroso il vaso divenendo così uno pseudoaneurisma…è una emergenza! Il doppler mette in evidenza il flusso che invece nella cisti non è presente. La valutazione del pancreas può essere fatta con sonde superficiali in endoscopia oltre che attraverso l’addome. La risoluzione spaziale, quindi, risulta essere molto alta. La risonanza magnetica ha però la risoluzione di contrasto migliore tra le diverse metodiche per quanto riguarda la visualizzazione delle neoplasie.
Studi dicono che le metodiche devono essere fatte in un arco temporale ben preciso…quale? Quanto può essere vecchio un esame Tc o risonanza? Dipenderà dal tempo di raddoppio della neoplasia, sei mesi per il fegato e l’epatocarcinoma, l’adenocarcinoma duttale è invece più rapido, e gli esami devono essere eseguiti al massimo un mese prima dell’intervento in sala operatoria. Altra domanda importante è: quale tra le metodiche (Tc o Rm) correla meglio con ciò che poi osservo sul tavolo operatorio? Quale mi serve di più? La Rm grazie alla sua multiparametricità è superiore alla Tc nella visualizzazione delle metastasi e quindi si sta pensando di aggiungere una analisi Rm sempre in caso di valutazione preoperatoria del carcinoma del pancreas. La Tc comunque rimane fondamentale per la valutazione del torace, poco informativa invece alla RM. Entrambe le metodiche vengono dunque utilizzate. é chiaro allora l'utilità di tutte queste procedure.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'ecografia intraoperatoria nell'identificazione di masse non precedentemente notate?
- Come influisce la scoperta di metastasi sul fegato durante un intervento chirurgico per tumore del pancreas?
- In che modo l'invasione del retro-peritoneo da parte di un tumore del pancreas influisce sui sintomi del paziente?
- Quale metodica di imaging è preferibile per la valutazione preoperatoria del carcinoma del pancreas e perché?
L'ecografia intraoperatoria, utilizzando sonde sterili con diverse morfologie, permette di identificare masse come l'insulinoma del pancreas con una risoluzione molto alta, che non erano state rilevate durante l'imaging preoperatorio, influenzando così la strategia chirurgica.
La scoperta intraoperatoria di metastasi sul fegato cambia radicalmente l'approccio chirurgico, trasformando una laparotomia da terapeutica a esplorativa, poiché il tumore non può essere resecato, sottolineando l'importanza della conferma anatomopatologica.
Un tumore del pancreas che invade il retro-peritoneo può causare un dolore intenso alla schiena, che può essere il primo sintomo se il tumore è localizzato nel corpo del pancreas e non provoca ittero. Questo tipo di dolore, associato all'invasione dei plessi nervosi, richiede trattamenti forti come la morfina.
La risonanza magnetica (RM) è considerata superiore alla tomografia computerizzata (TC) per la valutazione preoperatoria del carcinoma del pancreas, grazie alla sua capacità multiparametrica di visualizzare meglio le metastasi. Tuttavia, la TC rimane essenziale per la valutazione del torace.