Concetti Chiave
- Le differenze principali tra le linee guida ERC e AHA riguardano il momento in cui somministrare adrenalina e amiodarone durante la rianimazione cardiopolmonare.
- Entrambi gli algoritmi iniziano con BLS e defibrillatore semiautomatico; se il paziente ha ricevuto BLS classico, è essenziale fornire ossigeno e collegare il Monitor Defibrillatore senza interrompere la RCP.
- Il Monitor Defibrillatore, presente in tutte le ambulanze, consente la lettura e interpretazione dell'ECG, fornendo un vantaggio rispetto al defibrillatore semiautomatico.
- La sicurezza della RCP è alta per operatori e pazienti; è consigliato agli operatori indossare una mascherina chirurgica per ridurre i rischi di infezione.
- La somministrazione di epinefrina e antiaritmici è prevista solo dopo la terza scarica, e il defibrillatore semiautomatico può continuare a essere utilizzato se già in uso durante il BLS.
Algoritmo terapeutico della rianimazione cardiopolmonare
Ci sono delle leggere differenze, principalmente nel momento corretto per iniziare a somministrare adrenalina e amiodarone al paziente, che secondo la Erc andrebbe somministrata dopo la terza scarica (nei defibrillabili ovviamente), mentre secondo la Aha dopo la seconda scarica.La fase iniziale di entrambi gli algoritmi sono entrambi dei Bls con defibrillatore semiautomatico. nel caso in cui il paziente sia stato sottoposto ad un Bls classico (statisticamente, nelle situazioni quotidiane, il defibrillatore viene usato con una percentuale molto bassa, inferiore al 30%), sarà necessario immediatamente fornire ossigeno e collegare il Monitor Defibrillatore senza interrompere la rianimazione cardiopolmonare. Questo tipo di defibrillatore, presente in tutte le ambulanze, è provvisto di un misuratore di pressione, saturazione e del tracciato Ecg che viene appunto, come dice il nome, mostrato su un monitor. Questo strumento permette di leggere, interpretare e stampare il tracciato Ecg.
Questa è una differenza importante rispetto allo strumento semiautomatico, che ci dice lui stesso cosa fare, indipendentemente dal tipo di ritmo che presenta il paziente. La visualizzazione del tracciato permette a qualsiasi medico che sappia leggerlo di poter trattare il paziente in maniera ottimale, ovvero seguendo questo algoritmo. Dal punto di vista della Safety la rianimazione cardiopolmonare e tutte le fasi dell’assistenza al paziente in arresto cardiaco sono sicure sia per chi le eroga sia per il paziente. Per l’operatore sarebbe opportuno indossare almeno una mascherina chirurgica per minimizzare i rischi in corso di endemia, per la vittima i rischi sono estremamente bassi in quanto i danni che può subire durante la Cpr (rottura di coste, milza, egato…) non causano mai pericolo per la vita, in non ricevere quel minimo di gittata cardiaca che si ottiene con la Cpr (2 litri al massimo se fatto bene) invece sì.
Altri aspetti
Se un paziente di 99 anni pluricomorbido (con più comorbidità) va in arresto cardiaco potrebbe anche essere opportuno valutare la non appropriatezza di una rianimazione cardiopolmonare in quanto la persona potrebbe essere arrivata alla fine della propria esistenza, e fornirgli altri due tre anni in dipendenza da un ventilatore domiciliare con necessità di cure 24 ore al giorno potrebbe non essere etico.Il defibrillatore semiautomatico rileva la tachicardia, l’assenza di polso dev’essere rilevata dall’operatore, infatti nel caso di una tachicardia ventricolare con polso il defibrillatore scaricherebbe lo stesso.
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1) Si somministra una scarica elettrica. Le scariche vengono somministrate a massima energia disponibile (150-200 Joule per i defibrillatori semiautomatici, 360 Joule per i manuali).
2) Una volta effettuata la scarica, si ricomincia immediatamente il massaggio cardiaco esterno senza interruzioni. Il ritmo viene rivalutato solo dopo 2 minuti dalla prima scarica.
3) Nel momento in cui il ritmo risulti ancora defibrillabile, si deve ricorrere alla seconda scarica. Secondo la AHA in questo punto si somministra il primo milligrammo di adrenalina. (x la E. invece dopo la 3* scarica)
4) Ripresa immediata del massaggio cardiaco con valutazione del ritmo a 2 minuti dalla scarica.
5) Nel momento in cui il ritmo fosse ancora defibrillabile, si procede con la terza scarica.
6) Ripresa immediata del massaggio cardiaco con valutazione del ritmo a 2 minuti dalla scarica. Raggiunto il numero di tre scariche, nel momento il cui il paziente non abbia ancora ripreso una circolazione autonoma, è possibile ricorrere alla terapia farmacologica.
(Nb nel momento in cui, durante il Bls, fosse già stato posizionato un defibrillatore semiautomatico, è possibile continuare ad utilizzare quest’ultimo.)
Domande da interrogazione
- Quali sono le differenze principali tra le linee guida Erc e Aha per la somministrazione di adrenalina e amiodarone durante la rianimazione cardiopolmonare?
- Qual è il ruolo del defibrillatore semiautomatico durante la rianimazione cardiopolmonare?
- Quali sono le considerazioni etiche nel rianimare un paziente anziano con comorbidità multiple?
- Quali sono i passaggi successivi alla somministrazione di una scarica elettrica durante la rianimazione?
- Quali sono i rischi associati alla rianimazione cardiopolmonare per il paziente e l'operatore?
Le linee guida Erc suggeriscono di somministrare adrenalina e amiodarone dopo la terza scarica, mentre le linee guida Aha raccomandano di farlo dopo la seconda scarica.
Il defibrillatore semiautomatico rileva la tachicardia e guida l'operatore nel processo di rianimazione, ma l'assenza di polso deve essere rilevata manualmente dall'operatore.
Potrebbe non essere etico rianimare un paziente anziano pluricomorbido se ciò comporta una vita dipendente da un ventilatore e cure continue, considerando la qualità della vita residua.
Dopo una scarica elettrica, si riprende immediatamente il massaggio cardiaco esterno e si rivaluta il ritmo dopo 2 minuti. Se il ritmo è ancora defibrillabile, si procede con ulteriori scariche e, se necessario, con la terapia farmacologica.
I rischi per il paziente sono minimi, come la rottura di costole, mentre per l'operatore è consigliato indossare una mascherina chirurgica per minimizzare i rischi durante un'endemia.