Concetti Chiave
- Il miele è utilizzato in chirurgia per ustioni e ricostruzione dei tessuti grazie alla sua assenza di acqua libera, che lo rende antimicrobico.
- La selezione delle api da parte dell'uomo ha introdotto patogeni come Nosema e Varroa destructor, aumentando la vulnerabilità delle colonie.
- Fattori come razza, ceppo produttivo, clima e alimentazione influenzano la sopravvivenza e la salute delle api.
- L'apicoltura ha eliminato l'uso di antibiotici, selezionando ceppi di api resistenti per combattere la peste senza residui nel miele.
- La peste americana è ancora presente, ma gestita grazie all'eliminazione delle api igieniste, riducendo così la mortalità delle larve.
Indice
Uso del miele in chirurgia
Poi si ha anche il fattore umano: il miele è usato anche in chirurgia per le ustioni, per la ricostruzione dei tessuti in seguito ad alcuni tipi di chirurgie, perché è privo di acqua libera. Nel miele è presente l’acqua ma è legata agli zuccheri; infatti, gli zuccheri trattengono acqua e non c’è acqua libera. Per esempio, in un prodotto in salamoia c’è acqua, ma non è libera perché è legata al cloruro di sodio in soluzione soprasatura; quindi, per i microrganismi non c’è acqua.
Sopravvivenza delle spore nel miele
Il miele presenta al suo interno sostanze con funzione antimicrobica. L'uomo raccoglie il miele
e ad agosto/settembre, non essendoci raccolto, somministra alle api acqua e zucchero, ma nello sciroppo non si ha la stessa concentrazione di zuccheri presenti invece nel miele e non ci sono neanche tutte le sostanze ad azione antibatteriche. Per questo la sopravvivenza delle spore nel miele è bassissima, mentre nello sciroppo è molto alta (comunque di meno dell’acqua semplice, ma di più rispetto al miele).
Selezione delle api e patogeni
Dunque, l’uomo ha effettuato la selezione delle api, ha scelto la razza e l’ha resa più suscettibile, ha portato patogeni nuovi dando loro una matrice in cui le spore sopravvivano di più, è chiaro che si avrà una concentrazione più alta di Nosema non a fine inverno, ma già in autunno. Se le api passano tutto l’autunno con una carica alta di Nosema, la probabilità che muoiano e la colonia collassi aumenta moltissimo.
Effetto a puntura di spillo: una puntura di spillo non fa danno, ma più punture sì. Questa allusione per spiegare che oltre a Nosema, l’uomo ha introdotto patogeni nuovi, come Varroa destruptor (specie più patogena di Varroa jacobsoni).
Fattori predisponenti per le api
I fattori predisponenti sono:
- La razza delle api;
- Il ceppo di api (se è molto produttivo);
- Andamento climatico con inverni lunghi (le api non riescono a fare i voli di purificazione
e contaminano all’interno);
- Primavere fredde e umide (migliore sopravvivenza del parassita che resta all’interno e comporta migliore trasmissione all’interno dell’arnia);
- Famiglie deboli che non riescono a replicare;
- Alimentazione liquida autunnale (porta una maggiore carica già a partire dall’autunno).
Gestione sostenibile dell'apicoltura
Per risolvere il problema prima si ricorreva all’uso di antibiotici (per esempio la Fumagillina veniva somministrata alle api in autunno attraverso lo sciroppo). L'apicoltura è molto avanti rispetto agli altri tipi di allevamento per quanto riguarda una gestione improntata sulla sostenibilità: già da 20 anni in Italia, 10/15 in Europa, è vietato l’uso di antibiotici sulle api. La peste europea e americana sono patologie che portano a morte le larve. Quella americana è nata in Europa, è stata trasportata negli Stati Uniti con le api e poi è tornata in Europa. Negli anni ‘80, e parte degli anni ‘90, tutti trattavano le api con antibiotici, ma questo comportava il rischio di ritrovarli nel miele. Oggi nessuno tratta le api per la peste, perché sono stati selezionati ceppi resistenti. La peste è un problema ormai scomparso, perché si è trovato il sistema di risolvere il problema senza usare gli antibiotici: venivano selezionate le api igieniste e venivano eliminate prima che disseminassero spore in tutta l’arnia. Non è sparito il batterio, perché nel miele lo si trova ancora, ma ce n’è talmente poco che non dà più problemi di alta mortalità. Se ci sono larve che muoiono di peste americana si fa un particolare test: viene inserivo uno stuzzicadenti nell’arnia e tirandolo fuori si osserva se viene a crearsi un filo; perché il batterio trasforma gli acidi grassi della larva in una specie di colla che, per quel bacillo, è ideale, perché attaccandosi all’animale può essere dispersa ovunque.
Domande da interrogazione
- Quali sono le utilità del miele?
- Quali sostanze presenti nel miele hanno funzione antimicrobica?
- Quali sono i fattori predisponenti per il collasso delle colonie di api?
- Come è stato risolto il problema della peste nelle api senza l'uso di antibiotici?
- Come si può verificare la presenza della peste americana nelle larve delle api?
Il miele è utilizzato in chirurgia per le ustioni e per la ricostruzione dei tessuti.
Nel miele sono presenti sostanze con funzione antimicrobica.
I fattori predisponenti sono la razza delle api, il ceppo di api, l'andamento climatico, le famiglie deboli e l'alimentazione liquida autunnale.
Il problema della peste è stato risolto selezionando api resistenti e eliminando le api igieniste prima che disseminassero spore nell'arnia.
Si può verificare la presenza della peste americana inserendo uno stuzzicadenti nell'arnia e osservando se si forma un filo quando viene tirato fuori.