Cellula eucariotica: struttura di un organello
Una cellula eucariotica è un'unità molto complessa, suddivisa in organelli, i quali nel corso dell'evoluzione hanno avvantaggiato gli organismi eucariotici grazie alle attività cellulari localizzate e la concentrazione dei reagenti in un volume ristretto: avere le molecole in uno spazio limitato porta una maggiore efficienza del processo. Un aspetto importante della localizzazione delle attività cellulari è che possono essere localizzate le molecole patogene come nel caso dei lisosomi: enzimi idrolitici nel lisosoma fanno sì che esso possa svolgere la sua attività senza danneggiare gli organelli, e la simultaneità di altre funzioni. Dalla teoria endosimbiontica sappiamo che la prima endoflessione della cellula ancestrale aveva prodotto il nucleo che va a separare il Dna dal resto dell'ambiente; il reticolo endoplasmatico; l'apparato di Golgi; endosomi; lisosomi; perossisomi; mitocondri.Il volume maggiore è occupato dal citosol per il 54%, il suo componente principale è l'acqua che fa da solvente. Tale rapporto è importante perché nelle cellule che subiscono modificazioni il nucleo si può ingrandire. I mitocondri rappresentano il 22% del volume; il reticolo endoplasmatico ne rappresenta il 15%. L’abbondanza può dipendere anche dallo stato metabolico della cellula: le cellule risponderanno a questo stimolo aumentando la secrezione di enzimi pancreatici e di lipasi. Un altro esempio è la plasmacellula, attivata da un antigene che produce anticorpi sintetizzati nel
reticolo ruvido. Esse hanno un reticolo molto voluminoso rispetto al linfocita che è a riposo. Questo comporta che l'omeostasi dei comportamenti è fondamentale per la loro funzione, ed è importante che un organello possa essere più abbondante in un determinato momento, ma in seguito deve essere ristabilito l'equilibrio.