paoletz00
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Concetti Chiave

  • I lipidi non subiscono digestione nella bocca e nello stomaco, arrivando all'intestino come trigliceridi non solubili.
  • Nell'intestino, i trigliceridi formano aggregati micellari con code idrofobiche che necessitano di essere emulsionati.
  • I sali biliari, derivati del colesterolo, facilitano l'emulsionamento dei lipidi grazie alla loro natura anfipatica.
  • L'enzima triacilglicerolo-lipasi agisce sui legami estere dei trigliceridi, producendo due acidi grassi e un monogliceride.
  • I trigliceridi riformati vengono trasportati dai chilomicroni al fegato o al tessuto adiposo per l'immagazzinamento.

Bocca:

Non vengono attaccati

Non vengono attaccati

Indice

  1. Il processo di emulsionamento
  2. Ruolo dei sali biliari
  3. Formazione dei chilomicroni

Il processo di emulsionamento

I lipidi arrivano all’intestino come trigliceridi, non solubili, sotto forma di aggregati micellari, strutture fortemente adese in cui le code idrofobiche interagiscono fortemente; il primo problema a livello intestinale è quindi quello di rendere accessibili agli enzimi i legami estere tra glicerolo e acidi grassi: il primo processo è l'emulsionamento (prendere una goccia e frazionarla in tante goccioline), che aumenta la superficie di contatto esponendo una superficie maggiore.

Ruolo dei sali biliari

Questo compito è svolto dai sali biliari (o acidi biliari), derivati del colesterolo; i sali biliari sono anfipatici, hanno cioè doppia natura, idrofilica e idrofobica, che permette loro di interagire sia con i trigliceridi che con la soluzione, esponendo i legami estere all'azione dell'enzima triacilglicerolo-lipasi, dalla cui azione si produrranno 2 acidi grassi e un monogliceride .

Formazione dei chilomicroni

Sullo scheletro dei monogliceridi vengono caricati altri due acidi grassi (qualunqui, non necessariamente quelli che erano stati rimossi dal trigliceride), a riformare dei trigliceridi. Questi trigliceridi saranno caricati all'interno di proteine con una grande componente idrofilica, i chilomicroni, che li trasportano dall'intestino al fegato o al tessuto adiposo.

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