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Concetti Chiave

  • La localizzazione del linfonodo è cruciale per la diagnosi, con linfoadenopatie sovraclaveari che presentano un rischio di malignità elevato, specialmente negli over 40.
  • Nell'adulto, le linfoadenopatie sono principalmente causate da malattie infettive (75%), seguite da cause autoimmuni (15%) e patologie oncologiche (10%).
  • L'aspetto e le caratteristiche fisiche del linfonodo possono indicare la patogenesi: linfonodi elastici e dolenti suggeriscono un'origine infettiva, mentre quelli duri e persistenti richiedono ulteriori indagini.
  • La diagnosi si basa su anamnesi e sintomi clinici, spesso evitando l'anatomia patologica e trattando con terapie antibiotiche e antinfiammatorie quando è riscontrata un'infiammazione.
  • L'asportazione chirurgica del linfonodo è preferita per la diagnosi definitiva, con laparoscopie impiegate per linfonodi più profondi, sebbene possano presentare complessità.

Indice

  1. Importanza della sede del linfonodo
  2. Cause comuni di linfoadenopatie
  3. Caratteristiche dei linfonodi patologici
  4. Iter diagnostico e trattamento
  5. Intervento chirurgico e laparoscopie

Importanza della sede del linfonodo

È importante riportare da dove è stato prelevato il linfonodo perché esistono delle sedi particolari: la linfoadenopatia sovraclaveare, ad esempio, ha un rischio di malignità molto alto (ovviamente questo rischio aumenta all’aumentare dell’età, si considera un 95% di rischio sopra i 40 anni e un 25% per i pazienti sotto i 40 anni) ed è più strettamente correlata con neoplasie a livello mediastinico, polmonare ed esofageo. Anche le patologie neoplastiche addominali possono saltare le stazioni linfonodali attese (ossia quelle epatiche) ed andare a riscontrarsi in posti non usuali (sovraclaveari o latero-cervicali).

Cause comuni di linfoadenopatie

Nell’adulto, le cause di linfoadenopatie più frequenti sono le malattie infettive (75%), rispecchiando quello che è il ruolo immunitario dei linfonodi, il 15% è rappresentato da cause autoimmuni, ed una piccola parte da patologie ematologiche-oncologiche (10%).

Caratteristiche dei linfonodi patologici

Solitamente, linfonodi sotto i 2 cm, di consistenza elastica, che non tendono a conglomerare con quelli vicini, mobili, dolenti, con aspetto suppurativo (riscontrato dal chirurgo) hanno più probabilmente una patogenesi infettiva-infiammatoria. Se, invece, il linfonodo è grande, duro, tende conglomerare, aderisce ai piani superficiali e profondi, non fa male e persiste nel tempo è un linfonodo patologico da andare ad indagare.

Iter diagnostico e trattamento

L’iter diagnostico si basa sull’anamnesi e sulla clinica di un dato paziente: tanti linfonodi non vengono nemmeno mandati in anatomia patologica per essere indagati perché grazie all’esame obiettivo, alla sintomatologia di corredo (febbre, dolore, faringodinia) ed alle analisi del sangue che vanno ad indagare la presenza di antigeni di agenti patogeni virali o batterici o altro, viene diagnosticata una patologia infiammatoria. In questo caso, viene fatta una terapia antibiotica ed antiinfiammatoria ed il più delle volte la linfoadenopatia regredisce.

Viceversa, se il linfonodo sospetto di neoplasia rimane e ci sono sintomi sistemici viene fatta una visita ematologica. Infatti, i sintomi sistemici inducono a pensare che il linfonodo sia direttamente la base della malattia, e non che sia “semplicemente” sede di metastasi, in quanto non si riscontra un singolo organo compromesso da una neoplasia primitiva.

Intervento chirurgico e laparoscopie

Dal momento che l’intervento chirurgico è abbastanza semplice, viene prediletta l’asportazione del linfonodo intero. Nei linfonodi profondi di solito vengono fatte delle laparoscopie, che non risultano essere sempre semplici (ad esempio in caso di aderenza del tessuto linfonodale a sedi vascolari).

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza di sapere da dove è stato prelevato un linfonodo?
  2. È cruciale perché alcune sedi, come la linfoadenopatia sovraclaveare, hanno un alto rischio di malignità, specialmente in pazienti sopra i 40 anni, e sono correlate a neoplasie mediastiniche, polmonari ed esofagee.

  3. Quali sono le cause più comuni di linfoadenopatie negli adulti?
  4. Le cause più frequenti sono le malattie infettive (75%), seguite da cause autoimmuni (15%) e patologie ematologiche-oncologiche (10%).

  5. Come si procede nella diagnosi di un linfonodo sospetto?
  6. Si basa sull'anamnesi e sulla clinica del paziente. Se si sospetta una patologia infiammatoria, si somministrano antibiotici e antinfiammatori. Se il linfonodo è sospetto di neoplasia e persistono sintomi sistemici, si effettua una visita ematologica.

Domande e risposte