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Concetti Chiave

  • L'infarto intestinale è un'ischemia dei vasi dell'intestino, principalmente causata da una riduzione del flusso arterioso o da un blocco del ritorno venoso.
  • Il dolore addominale improvviso e diffuso è un sintomo chiave, richiedendo diagnosi differenziale con condizioni come la pancreatite acuta.
  • Esami ematochimici ed emogas possono rivelare leucocitosi e aumento dei lattati, mentre l'angioTC può mostrare aree scarsamente perfuse.
  • Il trattamento spesso implica un intervento chirurgico urgente per resezione, con opzioni diagnostiche laparoscopiche in caso di incertezza.
  • Il successo del trattamento dipende dalla valutazione intraoperatoria e dalla gestione postoperatoria, inclusa la rivalutazione dopo 48 ore.

Indice

  1. Infarto intestinale
  2. Conclusioni

Infarto intestinale

L’infarto intestinale è un’ischemia dei vasi dell’intestino legata a cause arteriose o venose:
    - Assenza o riduzione di flusso arterioso (90% dei casi): 50% - embolia dell’arteria mesenterica superiore e delle sue diramazioni (emboli di origine cardiaca in pz fibrillanti, con valvulopatie, aneurismi cardiaci). L’embolo entra in aorta discendente ed evita il tripode, mentre entra in arteria mesenterica superiore (le ischemie della mesenterica inferiore sono molto rare); 30% - trombosi su placca aterosclerotica di arteria mesenterica superiore (in pz con aterosclerosi); 10% - da bassa gittata (pazienti in rianimazioni in ipotensione prolungata, sostenuti da vasocostrittori, che non riescono a riprendere una buona pressione).
    - Blocco del ritorno venoso dall’intestino della vena mesenterica superiore o inferiore (10%): stato di ipercoagulabilità con trombosi dell’asse venoso mesenterico; processi flogistici importanti come una pancreatite della zona corpo-coda.
Dolore ad esordio improvviso, violento, diffuso a tutto l’addome; entra in diagnosi differenziale con la pancreatite acuta, perché all’esordio non dà dolore peritoneale e non sempre il dolore è a localizzazione tipica.
Anamnesi: tenere sempre conto dell’età e della presenza di patologie concomitanti e storia pregressa che potrebbero favorire eventi trombotici (es. fibrillazione, ischemia cardiaca o cerebrale etc). tipicamente è negativo e questa diatesi tra sintomi e obiettività va sempre tenuta in considerazione.
Esami ematochimici ed emogas: all’emocromo nell’80% dei casi è evidenziabile leucicitosi, all’Ega è tipoco l’aumento dei lattati.
Esami strumentali: angioTc con mdc dovrebbe evidenziare aree scarsamente perfuse e a volte la presenza dell’embolo che si evidenzia come un blocco intraarterioso del contrasto. Il trattamento è:
    - Intervento chirurgico di resezione in urgenza se c’è sicurezza diagnostica.
    - Se c’è un dubbio, si può optare per un’esplorazione laparoscopica per verifica diagnostica (approccio preferito per pazienti complicati della rianimazione).

Conclusioni

Nell’infarto intestinale la valutazione intraoperatoria è visiva: è necessario lasciare in sede almeno 1,5m di intestino per eseguire la resezione. Nella prima parte dell’intervento, viene resecata l’ansa ischemica in via laparotomica e viene posizionata una vac terapy; si effettua poi una rivalutazione a 48h per valutare la ricostruzione anastomotica successiva.
Altrimenti se l’intervento è stato veloce e si è abbastanza sicuri che il paziente non presenti ischemia dell’ansa, nel postoperatorio il paziente viene osservato per le successive 48h durante le quali riprende a mangiare e scaricare e si valutano le condizioni generali. Vengono chiamati i soccorsi, viene fatto un massaggio cardiaco e la signora viene portata in Ps. In rianimazione viene valutata: Gcs di 3, cianosi labiale e periferica, edema a mantellina e marcata ipotensione

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le cause principali dell'infarto intestinale?
  2. L'infarto intestinale è causato principalmente da un'ischemia dei vasi dell'intestino, che può essere dovuta a un'assenza o riduzione del flusso arterioso (90% dei casi) o a un blocco del ritorno venoso (10%).

  3. Quali sintomi sono associati all'infarto intestinale?
  4. I sintomi includono dolore improvviso, violento e diffuso a tutto l'addome, che può essere confuso con la pancreatite acuta, poiché inizialmente non provoca dolore peritoneale.

  5. Quali esami sono utili per diagnosticare l'infarto intestinale?
  6. Gli esami ematochimici ed emogas possono mostrare leucocitosi e aumento dei lattati, mentre l'angioTc con mdc può evidenziare aree scarsamente perfuse e la presenza di emboli.

  7. Qual è il trattamento per l'infarto intestinale?
  8. Il trattamento prevede un intervento chirurgico di resezione in urgenza se la diagnosi è certa, oppure un'esplorazione laparoscopica in caso di dubbio diagnostico, seguita da una rivalutazione postoperatoria.

Domande e risposte