Concetti Chiave
- La lussazione atlo-epistrofea è una dislocazione tra la prima e la seconda vertebra cervicale, comune nei bambini e spesso di tipo rotatorio e monolaterale.
- Questa condizione nei bambini si manifesta con torcicollo, caratterizzato da una deviazione rigida del rachide cervicale, ma non comporta paralisi.
- Il trattamento della lussazione atlo-epistrofea include riduzione tramite trazione graduale o stabilizzazione chirurgica, come la Halo traction.
- Fratture o lussazioni da C3 a C7 possono causare gravi danni neurologici, richiedendo un intervento urgente se coinvolgono lesioni mieliche.
- La TC è fondamentale per diagnosticare traumi vertebrali, permettendo di indagare e immobilizzare anche fratture stabili e amieliche.
Indice
Lussazione atlo-epistrofea nei bambini
Si può avere poi una lussazione atlo-epistrofea: si tratta di una lussazione tra C1 e C2, che si verifica di frequente nei bambini, è quasi sempre rotatoria e spesso, monolaterale. In essi, infatti, a causa di una maggiore lassità di quest’articolazione, può esserci la lussazione di tipo rotatorio che può essere anche di una sola faccetta articolare.
Fortunatamente non c’è paralisi, ma il bambino può arrivare con il tipico torcicollo (per torcicollo non si intende “dolore al collo” ma “deviazione rigida del rachide cervicale”; il torcicollo può essere anche miogeno, dovuto alla contrazione del muscolo sternocleidomastoideo), la testa girata e piangente.Trattamento e riduzione della lussazione
A volte il papà è riuscito a ridurla (anche se è una manovra che, se il papà non è ortopedico, è meglio evitare), ma molto spesso si riduce mettendo in trazione graduale con una trazione a fionda e, appena il soggetto rilassa i muscoli e la trazione riesce a diastasare la faccetta, quasi sempre si ottiene la riduzione quasi spontanea della lussazione.
Fratture e lussazioni cervicali
Fratture/lussazioni da C3 a C7 possono provocare gravi danni di tipo neurologico, per lo scavalcamento della faccetta articolare rispetto alla vertebra sottostante con associata lesione della capsula e dei legamenti (longitudinale anteriore, longitudinale posteriore, intertrasversari), la lussazione del corpo e la riduzione dello speco vertebrale. Questo viene facilitato dal fatto che le faccette articolari sono orientate orizzontalmente. Tutte le lesioni vertebrali possono essere mieliche (con interessamento e danno della mielina) o amieliche.
Importanza del timing e stabilizzazione
Il timing è fondamentale, se mielica è una grande urgenza, va ridotta immediatamente la lussazione. Come trattamento, è fondamentale la stabilizzazione chirurgica. Un metodo è la Halo traction, per stabilizzare la colonna. Per ottenere questo risultato, si avvitano queste viti (con un po' di anestesia locale) con una chiave dinamometrica che scatta nel momento in cui si passa la prima corticale della diploe cranica (quando supera una certa torsione) e non va più avanti. Queste viti si collegano a dei bracci tramite una corona, a loro volta collegati ad un corsetto (halo vest).
Questo sistema di stabilizzazione cervicale è molto più “comodo” delle vecchie Minerve gessate, perché il paziente respira e non è chiuso nel gesso.
Diagnosi e trattamento delle fratture
Sono tipiche dei traumi da caduta dall’alto in flessione e di quelli motociclistici. Si può averne il sospetto grazie alla radiografia, ma è la Tc che la fa da padrona. Oggigiorno ogni politraumatizzato che arriva in Ps fa una Tc con protocollo di politrauma, che parte dal cranio e arriva fino alle cosce, se non ci sono sospetti legati agli arti inferiori.
Oltre al torace, i polmoni (per escludere versamenti, emotoraci, pneumotoraci) e l’addome (rottura di milza, rottura di fegato, emoperitoneo), studia molto bene il rachide. Anche fratture che non devono essere trattate perché sono composte, amieliche, stabili, devono essere indagate e diagnosticate perché, a volte, anche se non devono essere operate, vanno comunque immobilizzate.
Le fratture toraco-lombari sono gravi, e soprattutto il passaggio da rachide toracico a rachide lombare è soggetto a delle flessioni molto brusche e si possono avere schiacciamenti.
Domande da interrogazione
- Cos'è la lussazione atlo-epistrofea e come si verifica?
- Quali sono i sintomi tipici della lussazione atlo-epistrofea nei bambini?
- Qual è il trattamento raccomandato per la lussazione atlo-epistrofea?
- Quali sono le conseguenze delle fratture/lussazioni da C3 a C7?
La lussazione atlo-epistrofea è una lussazione tra la prima e la seconda vertebra cervicale (C1 e C2), comune nei bambini, spesso di natura rotatoria e solitamente monolaterale, dovuta a una maggiore lassità dell'articolazione.
I sintomi includono il torcicollo, caratterizzato da una deviazione rigida del rachide cervicale e non semplicemente da dolore al collo, con la testa girata e il bambino che può apparire piangente.
Il trattamento prevede la riduzione della lussazione, spesso ottenuta con una trazione graduale che, una volta rilassati i muscoli, permette la quasi spontanea riduzione della lussazione. In casi più gravi, è fondamentale la stabilizzazione chirurgica, ad esempio tramite l'uso della Halo traction.
Queste possono provocare gravi danni neurologici a causa dello scavalcamento delle faccette articolari e della lesione della capsula e dei legamenti, con possibile lussazione del corpo vertebrale e riduzione dello spazio vertebrale, richiedendo un intervento immediato in caso di lesioni mieliche.