Concetti Chiave
- La metonimia è una figura retorica che implica lo scambio di nome tra due termini in relazione qualitativa, come causa-effetto o materiale-oggetto.
- La sineddoche si basa su un rapporto quantitativo, sostituendo un termine con un altro che rappresenta una parte o il tutto.
- La metonimia si distingue dalla metafora in quanto mantiene una relazione diretta di vicinanza tra termini dello stesso campo semantico.
- La metonimia può coinvolgere sostituzioni come l'autore per l'opera o il contenente per il contenuto, esemplificando l'uso figurato del linguaggio.
- La sineddoche può utilizzare la parte per il tutto o il singolare per il plurale, ampliando o restringendo il significato del termine usato.
In questo appunto di italiano vengono descritte due figure retoriche che generalmente si trovano nell’ambito di un testo poetico, stiamo parlando della metonomia e della sineddoche che vengono utilizzate frequentamente nell’ambito di un testo poetico. La metonimia, come poi verrà ricordato all’interno dell’appunto è quella figura retorica che letteralmente significa scambio di nome e inoltre risulta essere anche un tropo, ovvero una figura retorica di significato.
La sineddoche invece è quella figura retorica che letteralmente significa “comprendere insieme” e consisterebbe nello scambio tra due termini che sono in legame tra di loro.

Indice
La metonimia
La metonimia significa “scambio di nome”, è una figura in cui l’associazione di due termini avviene secondo precise relazioni qualitative. Questa figura retorica inoltre consiste per la precisione nel sostituire un termine specifico per un altro e che con quest’ultimo risulta anche avere nello specifico anche una vera e propria relazione di vicinanza effettuando un vero e proprio trasferimento di significato. Per certi versi la metonimia sembra essere molto simile alla sineddoche, ma cambia per una cosa in particolare: la sineddoche, infatti, tende ad esprimere una relazione di tipo quantitativo tra i due termini, mentre la metonimia esprime un tipo di rapporto qualitativo tra due termini. È difficile effettuare una vera e propria distinzione tra metonimia e sineddoche, in quanto queste due retoriche sono molto simili l’una rispetto all’altra. La metonimia sembra addirittura essere molto simile per certi versi alla metafora, solo che in quest’ultima figura retorica i due concetti sono appartenenti a dei campi semantici completamente diversi.
La metonimia inoltre si basa su un rapporto di causa-effetto tra i due termini, del contenuto per il contenuto, il materiale per l’oggetto, il concreto per l’astratto e tanti altri aspetti molto importanti.
Ecco quali sono le principali tipologie di sostituzione legate alla metonimia:
L’effetto per la causa (e viceversa); esempio: Sudate carte.
In questo caso, le sudate carte sono i testi che l’alunno studiava con impegno e fatica; l’espressione significa “le pagine che erano oggetto del suo faticoso lavoro”.
L’astratto per il concreto (e viceversa); esempio: Gioventù.
In questo caso, la parola gioventù (termine astratto) vuole indicare i giovani (termine concreto).
Il contenente per il contenuto; esempio: Mangiare un piatto di pasta.
Non si mangia un piatto, ma la pasta che vi è contenuta.
L’autore per l’opera; esempio: Mi piace leggere Machiavelli.
Si intende che mi piace leggere le opere letterarie di Machiavelli.
La materia per l’oggetto; esempio: Osservo attentamente i marmi del Partenone.
Sta per indicare che ammiro le statue del Partenone.
La sede per l’Istitituzione; esempio: Arrivano notizie da Palazzo Chigi.
Significa che arrivano notizie dalla sede del Governo della Repubblica italiana.
La sineddoche
La sineddoche è simile alla metonimia, ma il rapporto fra i due termini in questo caso si basa sulla quantità: si sostituisce un termine con un altro che implica un’estensione maggiore o minore. Serve in genere per indicare ad esempio la parte per il tutto, il singolare per il plurale, il contenitore per il contenuto, il genere per la specie o viceversa.
Ecco le principali caratteristiche tipiche della sineddoche:
La parte per il tutto (e viceversa); esempio: Il mare è navigato da vele.
La parola vele significa imbarcazioni (la vela è una parte dell’imbarcazione).
Il genere per la specie (e viceversa); esempio: Il felino raggiunse la preda.
Il termine felino sostituisce “gatto”.
Il singolare per il plurale; esempio: Lo studente non studia.
Il termine studente significa “tutti coloro che studiano”.
Un numero determinato per l’indeterminato; esempio: Durerà per mille anni.
I mille anni in questo caso rappresentano un tempo lunghissimo e non mille anni esatti.
L’aggettivo per l’intero nome composto; esempio: maremmano che sta ad indicare il cane pastore maremmano.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra metonimia e sineddoche?
- Come si manifesta la metonimia nel linguaggio poetico?
- Quali sono alcuni esempi di metonimia?
- In che modo la sineddoche viene utilizzata nei testi poetici?
- Puoi fornire un esempio di sineddoche?
La metonimia si basa su un rapporto qualitativo tra due termini, mentre la sineddoche si basa su un rapporto quantitativo.
La metonimia si manifesta attraverso la sostituzione di un termine con un altro con cui ha una relazione di vicinanza, come l'effetto per la causa o l'autore per l'opera.
Esempi di metonimia includono "sudate carte" per indicare i testi studiati con fatica e "leggere Machiavelli" per riferirsi alle opere di Machiavelli.
La sineddoche viene utilizzata sostituendo un termine con un altro che implica un'estensione maggiore o minore, come la parte per il tutto o il singolare per il plurale.
Un esempio di sineddoche è "il mare è navigato da vele", dove "vele" rappresenta le imbarcazioni.