Concetti Chiave
- La fiaba è un genere letterario che narra vicende inventate, spesso impossibili e fantastiche, con protagonisti umani e creature fantasy come streghe e maghi.
- Rispetto alla favola, la fiaba ha una struttura narrativa più complessa con momenti fissi: situazione iniziale, complicazione, sviluppo e conclusione.
- I personaggi delle fiabe assumono ruoli fissi: protagonista che affronta pericoli, antagonista che ostacola, aiutante che supporta l'eroe, e altri come mandanti o persone da salvare.
- Il linguaggio della fiaba è caratterizzato da locuzioni ripetitive come "c'era una volta" e "e vissero felici e contenti", oltre a filastrocche e indovinelli per mantenere l'interesse.
- I personaggi delle fiabe incarnano stereotipi di bontà e malvagità, con descrizioni fisiche spesso vaghe e nomi generici, ma ruoli ben definiti.
In questo appunto viene descritto il genere della fiaba ed esempi di fiabe inventate. Associata al mondo dell’infanzia e tramandata per generazione, la fiaba è spesso la prima forma di narrazione con la quale si familiarizza. Ma cosa rende una fiaba degna di questo nome?
Indice
Fiaba: cos’è e come si struttura
La fiaba è un genere letterario attraverso il quale si raccontano fatti inventati.
Le vicende di cui si narra sono spesso impossibili e fantastiche e hanno sia protagonisti umani sia, spesso, appartenenti al mondo fantasy delle streghe e dei maghi. Viene spesso associata alla favola, con cui condivide delle caratteristiche ma dalla quale si distingue:
- Per lunghezza, la favola più corta e dalla struttura più semplice;
- per i suoi personaggi, spesso nella favola sono animali con comportamenti umani;
- perché la favola possiede sempre una morale (a volte anche la fiaba).
Rispetto alla favola, dunque, la fiaba possiede una struttura narrativa più complessa che segue generalmente dei momenti fissi:
- Situazione iniziale: in cui vengono presentati personaggi e luoghi (questi ultimi spesso indefiniti: “Tanto tempo fa”, “in un paese molto lontano”);
- Complicazione: dalla situazione iniziale di calma e stasi si passa ad un cambiamento inaspettato che darà vita ad una serie di vicende che il/i protagonista/i dovranno affrontare (“tutti erano felici in quel villaggio, ma un giorno le cose cambiarono e la tristezza pervase le case e le strade”, “il regno si stava preparando per le nozze della principessa, quando si sentirono delle urla provenire dal castello: la principessa era stata rapita. Ad annunciarlo, un corvo messaggero di un misterioso stregone”);
- Sviluppo: a questo punto, l’azione si muove, spesso il protagonista deve affrontare un viaggio, superare ostacoli e combattere antagonisti per far si che tutto torni all’equilibrio della situazione iniziale (“l’unico che poteva riportare la felicità nel villaggio era il giovane suonatore di cetra, che decise di partire per scoprire la fonte di tanta tristezza”, “il re chiamò tutti i più valorosi cavalieri e disse loro: chi salverà mia figlia dallo stregone e la riporterà a casa, l’avrà in sposa. Così i coraggiosi eroi si misero in viaggio alla ricerca del prepotente mago. A trovare il mago fu un giovane coraggioso di umile famiglia, che conosceva bene il volo degli uccelli e aveva seguito il corvo messaggero fino al bosco. Lì, aveva scoperto che il corvo era lo stregone, che teneva la principessa prigioniera nella torre. Solo lui poteva accedere volando”);
- Conclusione: l’antagonista viene sconfitto, la situazione torna al suo equilibrio iniziale e il protagonista ottiene una ricompensa o lieto fine (“Il giovane suonatore di cetra trovò la fonte della tristezza: in un bosco ai piedi del villaggio una donna vittima di un sortilegio aveva perso la capacità di amare, e passava le giornate intere a piangere, diffondendo tristezza e malinconia. Il suonatore di cetra decise di confortarla, le suonò la più bella melodia che la donna avesse mai sentito, sciogliendo il suo cuore e l’incantesimo. Nel villaggio tornò la felicità, il suonatore di cetra e la donna si innamorarono e tutti vissero di nuovo felici e contenti”, “Il giovane aspettò che lo stregone si trasformasse di nuovo in corvo e che lasciasse la torre. Così si arrampicò sulla torre e si nascose in attesa che egli tornasse la mattina successiva. Quando vide che stava per arrivare lo intrappolò prima che potesse trasformarsi di nuovo in stregone e liberò la principessa. Tornarono insieme nel villaggio per convolare a nozze, lo stregone rimase corvo, prigioniero della sua torre, e tutti vissero felici e contenti”).
Per ulteriori approfondimenti sulle fiabe vedi qui
Protagonista, antagonista, aiutante: i personaggi delle fiabe
Oltre ad avere una determinata struttura, la fiaba ha anche dei ruoli fissi che possono essere assunti da personaggi reali (uomini, donne, bambini) o da personaggi di fantasia (maghi, draghi, fate). Può essere più o meno complicata, ma ogni fiaba avrà sempre:
- Un protagonista, o eroe: è colui che ha il compito di affrontare viaggi e pericoli per ripristinare la situazione alla pace iniziale. Combatte per sconfiggere il male e ottiene sempre il lieto fine;
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Antagonista: è il nemico del protagonista, che lo mette in difficoltà e gli fa dei torti (un mago cattivo e potente che rapisce la donna amata dal protagonista, un drago feroce ed enorme che distrugge il raccolto del villaggio). Spesso è una figura magica, sempre cattiva;[/li]
- Aiutante (o donatore): è un personaggio reale o fantastico, buono, che aiuta il protagonista nella sua impresa (una fata che gli dona strumenti magici, un animale che mette le sue abilità al servizio dell’eroe);
- Altri personaggi: spesso l’eroe si muove per liberare una principessa o qualcuno che è stato rapito e viene spronato da un “mandante” a partire.
In ogni caso i personaggi delle fiabe spesso incarnano degli stereotipi di bontà e coraggio e cattiveria e invidia. Non sappiamo molto della loro descrizione fisica e a volte neanche conosciamo i loro nomi. Sappiamo però che i protagonisti hanno caratteristiche positive, gli antagonisti malvagie: c’è un principe valoroso, una strega cattiva, una principessa indifesa, un mago potente e prepotente.
Per ulteriori approfondimenti sui personaggi delle fiabe vedi qui
Il linguaggio della fiaba
Anche a livello linguistico, la fiaba ha spesso delle locuzioni che si ripetono uguali. Sappiamo che ogni fiaba, ad esempio, inizia con “c’era una volta” e prosegue con una vaga collocazione spazio/temporale, come abbiamo accennato, “in un paese molto lontano”, “tanto tempo fa”.
Durante il racconto, nel pieno delle vicende, non è difficile trovare frasi e ripetizioni di situazioni o parole. Un eroe che deve visitare quattro castelli prima di poter trovare la principessa, un viaggio lontano lontano.
Terminate le peripezie dell’eroe poi, si giunge al lieto fine, il famoso e sempre presente “e vissero felici e contenti”. Spesso vengono inserite nel racconto filastrocche e indovinelli che aiutano la memorizzazione e mantengono vivo l’interesse sull’intreccio narrativo.
Per ulteriori approfondimenti sul genere letterario della fiaba vedi qui
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura tipica di una fiaba?
- Quali sono i ruoli principali dei personaggi nelle fiabe?
- In che modo la fiaba si differenzia dalla favola?
- Quali elementi linguistici caratterizzano le fiabe?
- Quali stereotipi incarnano i personaggi delle fiabe?
La fiaba segue una struttura narrativa complessa con momenti fissi: situazione iniziale, complicazione, sviluppo e conclusione.
I ruoli principali includono il protagonista (eroe), l'antagonista (nemico), l'aiutante (o donatore) e altri personaggi come la principessa o il mandante.
La fiaba è più lunga e complessa, con personaggi umani o fantastici, mentre la favola è più breve, spesso con animali antropomorfi e sempre con una morale.
Le fiabe usano locuzioni ripetitive come "c'era una volta" e "e vissero felici e contenti", oltre a filastrocche e indovinelli per mantenere l'interesse.
I personaggi delle fiabe incarnano stereotipi di bontà e coraggio per i protagonisti, e cattiveria e invidia per gli antagonisti.