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Concetti Chiave

  • Malala Yousafzai, una giovane attivista pakistana, ha iniziato la sua lotta per i diritti all'istruzione femminile nel 2008, denunciando il regime dei talebani tramite un blog per la BBC.
  • Nel 2012, è stata vittima di un attacco talebano che l'ha lasciata in condizioni critiche, ma è sopravvissuta e ha continuato a battersi per i diritti civili.
  • Nel 2013, ha tenuto un discorso al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, esortando all'istruzione globale dei bambini e pubblicando la sua autobiografia "Io sono Malala".
  • Nel 2014, Malala ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, diventando la più giovane vincitrice di sempre, condividendo il riconoscimento con Kailash Satyarthi.
  • Considerata un orgoglio nazionale, è stata lodata da leader internazionali per il suo coraggio e la sua dedizione nella promozione della pace e dell'istruzione.
Malala Yousafzai è nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili e per il diritto all'istruzione delle donne della città di Mingora, in Pakistan. Grazie al suo attivismo, nel 2014 ha vinto il Premio Nobel per la Pace diventando la persona più giovane a ricevere tale riconoscimento.
ricerca in italiano sul personaggio di Malala Yousafzai

Indice

  1. Malala Yousafzai, una giovanissima attivista
  2. Le minacce dei talebani e l’attentato
  3. Premi e riconoscimenti internazionali
  4. Malala, orgoglio del Pakistan
  5. Frasi celebri dell’attivista pakistana

Malala Yousafzai, una giovanissima attivista

Malala Yousafzai è una giovane studentessa e attivista pakistana, nata a Mingora, in Pakistan, il 12 luglio del 1997.

Ha frequentato la scuola fondata da suo padre Ziauddin Yousafzai. Nel 2008, quando i talebani hanno cominciato ad attaccare le scuole femminili in Swat, la regione in cui è nata, Malala ha tenuto un discorso dal titolo: "Come osano i talebani togliere il mio diritto fondamentale all'istruzione?".
All'inizio del 2009 poi ha lavorato per un blog della BBC con il quale documentava e denunciava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne, e la loro occupazione militare del territorio. Al fine di nascondere la sua identità, ha usato il nome di Gul Makai. Grazie al suo impegno attivo è stata nominata per l'”International Children's Peace Prize”, premio assegnato da “Kids Rights Foundation” per la lotta ai diritti dei giovani ragazzi.
Nel 2011 ha ricevuto il “Premio Nazionale della Gioventù del Pakistan della Pace”.
Per ulteriori approfondimenti sui diritti dei bambini vedi qui

Le minacce dei talebani e l’attentato

A soli 14 anni, Malala ha scoperto che i talebani hanno emesso una minaccia di morte contro di lei. Anche se spaventata, non pensava che i talebani sarebbero arrivati a tanto, uccidere una bambina.
Invece, il 9 ottobre 2012, mentre tornava a casa da scuola, alcuni uomini sono saliti a bordo del bus su cui si trovava e le hanno sparato, colpendola nella parte sinistra della testa e del collo. Altre due ragazze rimasero ferite nell'attacco.
La sparatoria ha lasciato Malala in condizioni critiche: una parte del suo cranio è stata rimossa per curare il gonfiore del cervello. Per ricevere ulteriori cure, è stata trasferita a Birmingham, in Inghilterra. Una volta nel Regno Unito, Malala è entrata in coma farmacologico ed è stata sottoposta a una serie di interventi chirurgici, tra cui la riparazione di un nervo facciale per fissare il lato sinistro, paralizzato, del viso. Nel marzo del 2013, dopo una lunga convalescenza, è stata di nuovo in grado di iniziare a frequentare la scuola a Birmingham.
A rivendicare la responsabilità dell’attentato è stato Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani pakistani, sostenendo che la ragazza era “il simbolo degli infedeli e dell'oscenità”. Il leader terrorista ha poi minacciato che, qualora sopravvissuta, Malala sarebbe stata nuovamente oggetto di attentati.
Per ulteriori approfondimenti sui talebani vedi qui

Premi e riconoscimenti internazionali

Il 12 luglio 2013, in occasione del suo sedicesimo compleanno, la giovane attivista ha tenuto un discorso al Palazzo di Vetro a New York. In quell’occasione ha indossato uno scialle appartenuto a Benazir Bhutto, politica pakistana assassinata nel 2007, e ha lanciato un appello affinché venga garantita, in tutto il mondo, l'istruzione dei bambini. Nello stesso anno ha anche dato in stampa la sua autobiografia, “Io sono Malala”.
Nonostante le minacce dei talebani, Yousafzai resta una convinta sostenitrice del potere dell'istruzione. Il 10 ottobre 2013, in riconoscimento del suo lavoro, il Parlamento Europeo le ha assegnato il Premio Sakharov per la libertà di pensiero. L'annuncio è stato dato dal presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, che in quell’occasione l’ha definita “una ragazza eroica”. Nello stesso anno, Malala è stata nominata per il Premio Nobel per la Pace e la piattaforma Leanin.Org ha tenuto una live chat su Facebook con Sheryl Sandberg, imprenditrice statunitense, e Malala, circa l'importanza dell'istruzione per le ragazze di tutto il mondo. In quell’occasione la giovane attivista pakistana ha parlato della sua storia, delle sue ispirazioni e della famiglia e dei suoi piani per il futuro.
Nel mese di ottobre 2014, Malala ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, insieme all’attivista per i diritti dei bambini indiani Kailash Satyarthi, diventando, a soli 17 anni, la persona più giovane a ricevere il premio.
Per ulteriori approfondimenti sui premi Nobel per la Pace vedi qui

Malala, orgoglio del Pakistan

Nel congratularsi con Malala, il primo ministro pakistano Nawaz Sharif ha detto: "Lei è l'orgoglio del Pakistan, ha fatto i suoi connazionali orgogliosi. Il suo successo è senza precedenti e senza pari. Ragazze e ragazzi di tutto il mondo dovrebbero prendere esempio dalla sua lotta e dal suo impegno." Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, l’ha descritta come "un avvocato coraggioso e gentile di pace che attraverso il semplice atto di andare a scuola è diventata un’insegnante globale". La motivazione del Comitato per il Nobel norvegese è stata: “per la sua lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all'istruzione”.
Per ulteriori approfondimenti sul Pakistan vedi qui
Malala Yousafzai: una vita in lotta per i diritti articolo

Frasi celebri dell’attivista pakistana

Molti sono stati i discorsi che hanno visto protagonista Malala, molte le celebrazioni e i riconoscimenti in suo onore. Riportiamo qui alcune frasi pronunciate in queste occasioni che esprimono la sua personalità e il suo impegno nella lotta per i diritti civili.

  • “I don't mind if I have to sit on the floor at school. All I want is education. And I'm afraid of no one” (“Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è istruzione. E non ho paura di nessuno”);
  • “If I win Nobel Peace Prize, it would be a great opportunity for me, but if I don't get it, it's not important because my goal is not to get Nobel Peace Prize, my goal is to get peace and my goal is to see the education of every child” (“Se vinco il Premio Nobel per la pace, sarebbe una grande opportunità per me, ma se io non lo vincessi, non è importante, perché il mio obiettivo non è di ottenere il Premio Nobel per la Pace ma, il mio obiettivo è quello di ottenere la pace e vedere l'educazione di ogni bambino”);
  • “Education is neither eastern nor western. Education is education and it's the right of every human being" (“L'istruzione non è né orientale né occidentale. L'istruzione è l'istruzione ed è il diritto di ogni essere umano").
Per ulteriori approfondimenti su Malala vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Chi è Malala Yousafzai e qual è il suo contributo principale?
  2. Malala Yousafzai è una giovane attivista pakistana nota per il suo impegno per i diritti civili e il diritto all'istruzione delle donne, specialmente nella sua città natale, Mingora, in Pakistan.

  3. Quali eventi significativi hanno segnato la vita di Malala?
  4. Malala ha subito un attentato da parte dei talebani nel 2012, che le ha causato gravi ferite. Nonostante ciò, ha continuato a promuovere l'istruzione e i diritti delle donne.

  5. Quali riconoscimenti ha ricevuto Malala per il suo attivismo?
  6. Malala ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Premio Nobel per la Pace nel 2014, diventando la persona più giovane a ricevere tale riconoscimento.

  7. Come ha reagito la comunità internazionale al lavoro di Malala?
  8. La comunità internazionale ha elogiato Malala, con figure come il primo ministro pakistano e il Segretario generale delle Nazioni Unite che l'hanno definita un'ispirazione globale.

  9. Quali sono alcune delle frasi celebri di Malala che riflettono il suo impegno?
  10. Tra le sue frasi celebri, Malala ha affermato che l'istruzione è un diritto di ogni essere umano e che il suo obiettivo è la pace e l'educazione per tutti i bambini.

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