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Concetti Chiave

  • L'Italia è uno dei principali utilizzatori di energia idroelettrica, con una storia che inizia nel 1883 vicino a Milano.
  • Lo sviluppo dell'idroelettricità si intensificò tra gli anni '20 e '60 grazie a società private come Edison, particolarmente nel nord Italia.
  • Negli anni '60, l'energia idroelettrica subì un rallentamento a causa del disastro del Vajont, che mise in luce i rischi legati alla costruzione di dighe in aree inadeguate.
  • Attualmente, l'Italia conta 921 centrali idroelettriche, con l'importante centrale di Presenzano in provincia di Caserta, che utilizza un sistema a ciclo chiuso.
  • Nonostante il passato controverso, l'energia idroelettrica continua a essere una significativa fonte energetica in Italia.

Indice

  1. Storia dell'idroelettricità in Italia
  2. Il disastro del Vajont
  3. Situazione attuale delle centrali idroelettriche

Storia dell'idroelettricità in Italia

L’Italia è uno dei Paesi che usufruisce maggiormente dell’idroelettricità. La prima centrale idroelettrica fu costruita nei pressi di Milano nel 1883. Ma lo sviluppo più importante si ebbe tra gli anni 20 e 60 del 900 con la nascita delle prime società private, come ad esempio la Edison. Queste società, muovevano capitali per la costruzione di dighe soprattutto al nord Italia, mentre nel mezzogiorno, vi è stato un forte sviluppo delle centrali idroelettriche soprattutto intorno agli anni 60. Nella prima metà del ventesimo secolo, l’energia idroelettrica si era talmente sviluppata che comprendeva il 100% della produzione totale di energia nel nostro paese. Intorno agli anni 60, poi, c’è stata una brusca frenata di questo tipo di energia, anche a causa del opinione mediatica generata in seguito al disastro del Vajont.

Il disastro del Vajont

La sera del 9 ottobre del 1963, 260 milioni di m3 di roccia (monte toc) scivolarono all’interno del bacino della diga del Vajont, che conteneva 115 milioni di m3 di acqua. A causa di questo impatto, si generò un’onda alta circa 250 metri, che scavalcò la diga e distrusse paesi limitrofi quali Longarone, Erto, Codissago e Castellavazzo, provocando circa 2mila morti. Le cause e i processi su questo disastro durarono anni. Si pensa infatti che tale disastro sarebbe potuto essere evitato in parte, con maggiori controlli effettuati nella centrale idroelettrica. Ma alla base c’è il fatto che comunque, la zona del Vajont, non era idonea alla costruzione di una diga di tale dimensioni (allora la più alta del mondo). Sono stati indicati come responsabili, dopo 7 anni di processo, due esponenti della SADE.

Situazione attuale delle centrali idroelettriche

Oggi in Italia vi sono 921 centrali idroelettriche e questo tipo di energia nel nostro paese continua a rappresentare una buona fonte. La centrale idroelettrica più importante è quella di Presenzano, in provincia di Caserta, di proprietà dell’ENEL energia. Inaugurata da Cossiga, questa centrale è costituita da 2 bacini e crea un dislivello maggiore a 500m. Inoltre è a ciclo chiuso, con mille megawatt totali.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il periodo di maggiore sviluppo dell'energia idroelettrica in Italia?
  2. Il periodo di maggiore sviluppo dell'energia idroelettrica in Italia è stato tra gli anni '20 e '60 del 1900, con la nascita delle prime società private come Edison.

  3. Quali furono le conseguenze del disastro del Vajont del 1963?
  4. Il disastro del Vajont del 1963 causò circa 2mila morti e una brusca frenata nello sviluppo dell'energia idroelettrica in Italia, influenzato anche dall'opinione mediatica.

  5. Qual è la centrale idroelettrica più importante in Italia oggi?
  6. La centrale idroelettrica più importante in Italia oggi è quella di Presenzano, in provincia di Caserta, di proprietà dell'ENEL energia, inaugurata da Cossiga.

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