Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il cratere Kawah Ijen, situato in Indonesia, ospita il più grande lago acido del mondo e produce fiamme blu dovute alla combustione dello zolfo.
  • Il vulcano ha un'origine recente, formatosi circa 300.000 anni fa, con una caldera di 20 km che ospita diversi vulcani attivi.
  • Le acque del lago Kawah Ijen sono estremamente acide, contenenti acido solforico, e possono raggiungere temperature di 50°C.
  • Le fiamme blu sono causate dalla chemiluminescenza naturale, un fenomeno raro dovuto alla combustione di gas solforosi a contatto con l'aria.
  • I minatori locali estraggono lo zolfo, conosciuto come "oro giallo", nonostante le condizioni pericolose, per soddisfare la domanda industriale.

Indice

  1. Introduzione
  2. La formazione del vulcano
  3. Il lago dalle acque verde color turchese e le fiamme blu
  4. Perché questo fenomeno?
  5. Il lavoro dei minatori

Introduzione

Il cratere del Kawah Ijen, si trova in Indonesia, esattamente nell’isola di Giava. Esso presenta due particolarità: 1) il più grande lago al mondo costituito di acqua acida
2) emette delle fiamme blu, uno fenomeno apparentemente misterioso, causato dall’alta concentrazione di zolfo.
Molti minatori, attrezzati con minimo necessario, faticano tutto il giorno per estrarre lo zolfo, formatosi a seguito della solidificazione e trasportarlo fuori dal cratere, con enormi rischi per la loro salute.

La formazione del vulcano

Il vulcano si è formato circa 300.000 anni e quindi è relativamente di formazione recente. A quell’epoca si formò uno strato vulcano, l’Old Ljen, di 3500 metri di altezza, dalle pendici scoscese e sormontato da una sorta di cupola. Interessato da un vulcanismo esplosivo, ha continuamente eruttato ceneri e blocchi di lava. 50.000 anni fa, un’eruzione ha formato la caldera di Kendeng. Il termine “caldera” è di origine portoghese e significa “paiolo”: si tratta di un vasto cratere, causato da un crollo vulcanico il cui diametro può arrivare misurare anche diversi chilometri. La sua forma è ovale e la caldera di Kenden ha un diametro di 20 chilometri. All’interno sorgono diversi vulcani, tutti attivi, e fra questi, nella parte sud, sorge il Kawah Ijen.

Il lago dalle acque verde color turchese e le fiamme blu

In lingua giavanese, la parola Kawah Ijem significa “cratere verde”, a causa del colore particolare delle acque del lago che si è formato nel cratere. Alto 2.800 metri, rispetto ai vulcani italiani (Etna, Stromboli, ecc.…) esso è poco attivo. L’ultima eruzione è del 2002, ma non ha causati danni particolari. Le acque del suo lago non sono altro che acido solforico con una tenuta in pH molto debole. Per verificare l’alto grado di acidità dell’acqua, che raggiunge i 50°,, è stata fatta una prova: un gessetto immerso nelle sue acque, in pochi secondi è stato corroso. L’attività vulcanica è associata anche a delle fumarole che producono una miscela di acido solforico e di acido cloridrico. Esse provengono da zone chiamate “solfatare”, un termine derivato dal latino e che significa “sulpha terra”, cioè terra di solfo. Molte zolfatare sono presenti anche a Napoli, intorno al Vesuvio (esempio: la solfatara di Pozzuoli). Durante un’eruzione, le acque del lago diventano molto pericolose per le emanazioni che esse emettono, formate da gas tossici che non consentono alcuna forma di vita.
Ma il fenomeno più strano, oggetto di molti studi scientifici, di cui è protagonista il vulcano, è la presenza di fiamme blu: un fenomeno simile è registrato in un vulcano d’Etiopia, il Dallol, e nell’isola della Réunion, le Piton de la Fournaise. Lo spettacolo non è visibile durante il giorno, a causa della luce, bensì solo di notte. Di esso ne aveva già parlato nell’Antichità, l’erudito latino Plinio il Vecchio, che l’aveva osservato nel Vesuvio.

Perché questo fenomeno?

Si tratta di un fenomeno molto raro chiamato “chemiluminescenza naturale”. Tale fenomeno va distinto dalla bioluminescenza che, pur implicando anch’essa, una reazione chimica, è derivata da una reazione biochimica verificatesi in seno ad un essere vivente, come il è il caso dei fuochi fatui. Nel vulcano, succede che gli elementi chimici presenti nelle emanazioni gassose, a causa di un apporto di energia, si vengono a trovare in uno stato di eccitazione, cioè con una quantità di energia ben superiore rispetto a quella che essi hanno di solito. Per ritornare al loro stato i iniziale, essi iniziano a cedere energia, sotto forma di luce: è questa energia che provoca le fiamme blu. I gas emanati dal vulcano sono estremamente carichi di diossido di zolfo e di solfuro di idrogeno e sono immersi in una temperatura che può raggiungere i 700 gradi. La combustione di questi due elementi chimici, SO2b e H3S, produce le fiamme blu, dando l’impressione che sia la lava ad avere questo colore. Quando entrano a contato con l’aria, essi prendono fuoco e lasciano sprigionare delle fiamme alte anche 8 metri; alcune di esse oltre ad innalzarsi possono anche seguire una direzione orizzontale. Allorché lo zolfo si raffredda, si condensa e si trasforma allo stato liquido. Successivamente si cristallizza, si solidifica, forma degli agglomerati (fenomeno della concrezione). Nel vulcano indonesiano queste concrezioni hanno un colore variabile che va dal giallo vivo all’arancione. Questo prova che le fiamme blu non sono affatto in relazione con la lava: non è la lava che brucia.

Il lavoro dei minatori

È questo materiale che minatori del luogo estraggono e trasportano fuori dal cratere. Esso viene chiamato “oro giallo” ed è utilizzato dalle industrie specializzate nella fabbricazione del sapone e nell’imbiancamento dello zucchero. Il lavoro che essi svolgono è molto duro e pericoloso per le vie respiratorie perché sono costretti a respirare in continuazione delle esalazioni tossiche. Nonostante questo, il numero di minatori non diminuisce perché il loro salario è superiore alla paga minima e per questo, fa di essi degli uomini da rispettare, poiché dispongono così dei mezzi per garantire alle proprie famiglie un buon livello.

Domande da interrogazione

  1. Dove si trova il cratere del Kawah Ijen?
  2. Il cratere del Kawah Ijen si trova in Indonesia, nell'isola di Giava.

  3. Quali sono le due particolarità del cratere del Kawah Ijen?
  4. Le due particolarità del cratere del Kawah Ijen sono il più grande lago al mondo costituito di acqua acida e le fiamme blu emesse, causate dall'alta concentrazione di zolfo.

  5. Come si è formato il vulcano del Kawah Ijen?
  6. Il vulcano del Kawah Ijen si è formato circa 300.000 anni fa e ha una caldera di Kendeng con un diametro di 20 chilometri.

  7. Cosa significa "Kawah Ijen" in lingua giavanese?
  8. "Kawah Ijen" significa "cratere verde" in lingua giavanese, a causa del colore particolare delle acque del lago che si è formato nel cratere.

  9. Qual è il lavoro dei minatori nel cratere del Kawah Ijen?
  10. I minatori nel cratere del Kawah Ijen estraggono lo zolfo e lo trasportano fuori dal cratere. Questo materiale viene chiamato "oro giallo" ed è utilizzato dalle industrie specializzate nella fabbricazione del sapone e nell'imbiancamento dello zucchero.

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