caro91
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Concetti Chiave

  • L'Isola di Pasqua, conosciuta anche come Rapa Nui, è famosa per oltre 600 statue moai, simboli di una cultura perduta e misteriosa.
  • Le teorie sull'origine degli abitanti e delle statue spaziano dalle migrazioni polinesiane a ipotesi di intervento extraterrestre.
  • La deforestazione e la desertificazione hanno avuto un impatto devastante sulla popolazione e sull'ecosistema dell'isola.
  • Un tempo centro di una cultura fiorente, l'isola ha subito un declino dovuto a guerre interne, malattie e deportazioni.
  • Oggi, l'isola è un'importante meta turistica, parte del Patrimonio Mondiale dell'Umanità, con una comunità che vive di turismo e agricoltura.
Cile - Isola di Pasqua

Quest'isola si estende per una superficie di 171 chilometri quadrati, ha una forma triangolare con i lati di 16, 17 e 24 km; sull'isola sono presenti numerosi vulcani ed il più alto raggiunge i 500 metri circa. Si contano 3.000 abitanti, la maggior parte dei quali vive nella cittadina di Hanga Roa.

I nomi del'isola

- Isola di Pasqua è il nome dato dall'ammiraglio olandese Jacob Roggeveen che la scoprì nell'anno 1772 il giorno di Pasqua, esplorandola nonostante la presenza di indigeni antropofagi, ovvero cannibali, che la abitavano;
- Rapa Nui è il nome indigeno che indica la grande isola/roccia;
- Te Pito o Te Henua nome che significa "l'ombelico del mondo".

La particolarità dell'isola

Oltre 600 teste di pietra vulcanica chiamate moai che si sviluppano dai 90 centimetri ai 12 metri di altezza ed un peso di oltre 80 tonnellate l'una si trovano sull'isola di Pasqua la cui popolazione primitiva, completamente isolata, ha creato una sua cultura, una sua scrittura, un mondo a sè; popolo che però non è più legato al passato, dai tratti nordici, che ha perduto il ricordo delle origini dei moai, dimenticato le antiche scritture che gli indigeni non sono più in grado di tradurre.

Ipote non da scartare è quell a sulla volontà dei sacerdoti di tacere in proposito.

Cile - Isola di Pasqua articolo

Il mistero dell'Isola

Il mistero che avvolge l'isola inizia dalla spiegazione delle ipotetiche origini degli abitanti del luogo, indigeni con la pelle bianca e la barba abitanti in un luogo difficile da raggiungere che venerano un dio uccello che ritroviamo in numerosi miti di popolazioni sparse per il mondo come in nordafrica, nelle popolazioni celtiche e nel mediorente.
L'isola di Pasqua è nota grazie a queste teste di pietra vulcanica che vi si trovano la cui realizzazione ha dato origini a numerose teorie e ad altri misteri, le statue sono posizionate sulla costa con le spalle rivolte al mare e alcune di esse hanno un "cappello rosso" in testa chiamato pukao.

Le teorie
L'origine della razza dei pasquensi: Thor Heyerdahl ipotizzò che la tipologia degli abitanti dell'isola fosse in realtà una mescolanza di razze:peruviana, polinesiana e nordica approdate sull'isola probabilmente in seguito ad un naufragio. Egli ipotizzò che i primi colonizzatori dell'isola fossero stati indios americani emigrati dalle regioni vicine della Bolivia/Perù e dimostrò questa teoria tentando la traversata e vi riuscì con il Kon Tiki una zattera costruita con sette tronchi di balsa.
Un altra teoria è che le opere siano di origine extraterrestre, create da alieni, non dall'uomo, in quanto non vi è una somiglianza tra i visi scolpiti nella pietra e i tratti tipici degli isolani, vi è chi afferma che ad un attenta analisi si possono riscontrare invece numerose somiglianze.Per avvalorare la teoria extraterrestre vi è chi afferma che l'isola non è raggiungibile da uomini primitivi, Thor Heyerdahl ha dimostrato che invece è possibile con la zattera Kon Tiki.

La flora e la fauna dell'isola
L'isola era realmente priva di alberi?

Nell'isola non erano presenti alberi per riparare eventuali navi danneggiate e i naufraghi dovettero sopravvivere nell'isola. In teoria i naufraghi avrebbero potuto costruire le statue agli inizi della loro permanenza forzata sull'isola ma regredirono allo stato primitivo in seguito alle scarse risorse per sopravvivere presenti nell'isola.
Gli alberi potevano essere stati presenti nell'isola in passato ma potrebbero essere stati utilizzati tutti per la costruzione dei moai e per la popolazione dell'isola come nutrimento, oltre la patata dolce importata dai coloni sudamericani in seguito con una seconda ondata di popolazione,insieme alla totora, un particolare tipo di giunco, con la conseguenza del disboscamento dell'isola stessa con la conseguente regressione allo stato più primitivo.
Di cosa si nutrivano gli indigeni? Ossa di delfino sono state ritrovate in fosse comuni, quindi gli indigeni avevano la possibilità di andare a pescare in mare aperto. Gli alberi erano quindi presenti. La patata dolce era un altro alimento integrante della dieta insieme alle banane.

Breve introduzione alle leggenda di atlantide e Mu

Molte popolazioni nelle loro leggende, che si dice abbiano sempre un fondo di verità, narrano che nel sottosuolo abiterebbero gli abitanti del piccolo popolo e sempre secondo una leggenda sud americana si narra di Eldorado e le popolazioni asiatiche narrano invece di Agarthi e Shamballah, città del sottosuolo irraggiungilbili che facevano parte secondo la leggenda di due continenti: Atlantide e Mu.
Atlantide e Mu, per cause sconosciute, furono distrutte da un grande cataclisma ed i superstiti furono divisi in più gruppi abitando l'Asia, l'Europa e le Americhe, alcuni invece sarebbero scesi nelle profondità della terra, gli Eletti, dando vita ad una nuova popolazione composta da due grandi continenti Eldorado ed Agarthi.Sempre secondo la leggenda, comune a molte popolazioni, Eldorado avrebbe l'ingresso al polo sud mentre Agarthi al polo nord.

La cultura degli isolani

La cultura e le tradizione degli abitanti di Rapa Nui furono cancellate da un epidemia di malattie che decimò la popolazione priva di anticorpi in seguito all'arrivo dei coloni, non permettendo in questo modo il tramandare dei miti e delle leggende locali oralmente. I coloni avrebbero potuto distruggere le tavolette di legno su cui erano trascritti miti e le tradizioni di questa popolazione.

Hotu-Matua: la leggenda

Il capo tribù Hotu-Matua, portò sull'isola animali e vegetazione provenendo dall'isola Marae-rengo o Hiva molto distanti a bordo di canoe dimorando sull'isola generando figli con una rigida gerarchia in cui il Re, discendente, il re era un dio dotato di grandi poteri seguito in ordine di gerarchia dai sacerdoti, dai nobili e dai guerrieri. I moai erano costruiti dagli artigiani dell'isola, non privi di importanza.
La leggenda narra che la popolazione era divisa in Lunghi Orecchi e Corti Orecchi. I Moai e gli Ahu, che sono delle piattaforme cerimoniali, furono costruite dai Corti Orecchi che sottostavano agli ordini dei Lunghi Orecchi.
Un giorno i Lunghi Orecchi ordinarono ai Corti Orecchi di gettare le pietre, forse i Moai stessi, in mare ed in seguito al rifiuto dei Corti Orecchi, molto religiosi e superstiziosi, di gettare in mare le pietre da loro ritenute sacre decisero di ucciderli nutrendosi delle loro carni.
I Corti Orecchi si ribellarono ai Lunghi Orecchi ottenendo il controllo dell'isola ed uccisero e bruciarono tutti i Lunghi Orecchi in una fossa comune.Effettivamente nell'isola fu trovata una fossa di questo genere con numerose ossa umane e resti di carbone.

Isola di Pasqua: mistero risolto?

- Nel 1955-56 quando l'esploratore e antropologo Thor Heyerdahl dimostrò che gli isolani erano in grado di costruire opere del genere senza l'aiuto di tecnologie aliene ma utilizzando mezzi semplici e tecniche alquanto primitive come l'ammorbidire la roccia in tufo vulcanica nell'acqua per poterla lavorare e dando essa la forma desiderata. Dimostrò che era realmente possibile quando in soli tre giorni tre uomini costruirono e lavorarono una statua di oltre 12 tonnellate e 180 uomini la trasportarono utilizzando funi ed un'enorme slitta. Thor Heyerdahl dimostrò che l'isola era raggiungibile, non senza difficoltà via mare con l'utilizzo di canoe.
- Le più grandi teste di oltre 20 metri sono state ritrovate nelle cave del vulcano Rano Kano e dei loro scultori non vi è traccia sono rimasti solo le statue incompiute e gli attrezzi utilizzati durante la loro realizzazione. Dai vulcani Rano Kau e Rano Raraku erano estratte le rocce per la costruzione dei moai. Dalla “cava” di Puna Pau gli isolani ricavavano le rocce per realizzare gli insoliti cappelli rossi dei moai, i pukao.

La Palinologia

- Grazie alla Palinologia (che si occupa dello studio dei pollini) la vegetazione dell'isola di Pasqua è stata"ricostruita": l'isola era ricoperta da una vegetazione sub-tropicale, con erba, felci, alberi a basso fusto, l'albero della corda o hau-hau, palme tropicali, una fonte di alimentazione per gli isolani. La presenza di piante diminuisce con il passare degli anni, si trovano tracce di alberi bruciati, dal 1400 in poi non vi è più la presenza della palma e vi è un calo sensibile dell'albero della corda e e del Toromiro. Ossa di delfino dimostrano che il delfino era una fonte importante di cibo e che i pasquensi costruivano imbarcazioni per andare a pesca con i tronchi di palma. Quando le palme diminuiscono anche la presenza di ossa di delfini recenti diminuiscono un chiaro segnale che la popolazione di circa 9000 abitanti (taluni affermano che la popolazione abbia raggiunto i 15.000 abitanti nei momenti di massima prosperità) non poteva più andare a pescare a causa della mancanza di alberi di palma per costruire le imbarcazioni. I topi domestici importati spinti dalla fame si nutrivano dei germogli degli alberi impedendone la ricrescita.
Gli indigeni si nutrono d'apprima degli uccelli domestici, come i polli, poi passeranno a nutrirsi della fauna locale come pappagalli mentre l'isola subiva una forte desertificazione che sarà l'inizio della fine per i suoi abitanti che diventeranno antropofagi, cannibali per mancanza di cibo.
Intorno al 1700 inizeranno le guerre tra clan e quando Jacob Roggeveen sbarcherà nel 1772 la popolazione sarà già decimata si contavano circa 2000 abitanti nell'isola, nel 1774 James Cook sbarcò sull'isola e vi erano statue moai abbattute a causa delle lotte interne della popolazione.
I coloni come già accennato porteranno malattie mortali per gli abitanti dell'isola di Pasqua.
Nel 1805 gli abitanti di Rapa Nui erano deportati come schiavi, nel 1862 oltre 2.000 indigeni furono deportati con la forza in Perù.
Nel 1888 rimanevano circa 100 indigeni malati ed anziani condannati all'estinzione, alcuni di loro portarono avanti la razza incrociandosi con altre popolazioni.Sempre nel 1888, il capitano Policarpo Toro annesse l'isola Pasqua al Cile, dal 1895 al 1953 una società inglese la utilizzò come allevamento di pecore.
L'isola fu dichiarata nel 1935 Parco Nazionale e Monumento Storico.
Nel 1953 la popolazione pasquense riottenne l'isola e si dedicò alla ricerca archeologica ed alla restaurazione del vasto patrimonio storico ed artistico dell'isola.
- Gli studi medico-legali, antropologici e del DNA sugli abitanti dell'isola di Pasqua dimostrano che erano di origine polinesiana questi studi mettono al bando la teoria di origine extraterrestre degli abitanti.

Nel 2007

Nel 2007 l'isola di Pasqua è divenuta una meta turistica, con clima sub-tropicale .
Ora l'isola è stata denominata Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO, ed i suoi abitanti parlano spagnolo e per loro il turismo che si è molto sviluppato è la fonte di reddito principale, vivono sempre di agricoltura e grazie all'allevamento di animali ed ai raccolti di canna da zucchero, banane, mais, zucche e patate.La religione principale degli isolani è quella cattolica.L'isola ha un aeroporto moderno a Mataveri con la più grande pista del sud America.

Un avvertimento dall'isola di Pasqua

Il nome dell''isola Te Pito o te Henua significa "ombelico del mondo" ed una profezia grava sull'isola:
"Solo un isola sopravviverà agli sconvolgimenti del pianeta, sconvolgimenti che faranno ricominciare l'uomo da capo, quando quest'isola, l'unica sopravvissuta, l'ombelico del mondo, sarà inghiottita dalle acque allora sarà la fine del mondo"
Un monito per cercare di impedire all'uomo di distruggere il suo habitat come sta facendo ora? Con deforestificazioni, guerre, inquinamento e sfruttamento incontrollato delle risorse del pianeta che non sono illimitate? L'umanità si troverà ad ascoltare realmente l'avvertimento di Rapa Nui e si ritroverà ad ammettere di aver sbagliato a sfruttare il pianeta terra in maniera incontrollata? E sarà la fine del mondo?

Domande da interrogazione

  1. Qual è la superficie e la forma dell'Isola di Pasqua?
  2. L'Isola di Pasqua si estende per una superficie di 171 chilometri quadrati e ha una forma triangolare con i lati di 16, 17 e 24 km.

  3. Quali sono i nomi storici dell'Isola di Pasqua e i loro significati?
  4. L'isola è conosciuta come Isola di Pasqua, nome dato dall'ammiraglio olandese Jacob Roggeveen, Rapa Nui, il nome indigeno, e Te Pito o Te Henua, che significa "l'ombelico del mondo".

  5. Qual è il mistero principale legato all'Isola di Pasqua?
  6. Il mistero principale riguarda le origini degli abitanti e la costruzione dei moai, le grandi statue di pietra, con teorie che spaziano da influenze extraterrestri a migrazioni di diverse razze.

  7. Come è stata influenzata la cultura degli isolani nel tempo?
  8. La cultura degli isolani è stata decimata da malattie portate dai coloni, che hanno impedito la trasmissione orale dei miti e delle leggende locali, e la distruzione delle tavolette di legno su cui erano trascritti.

  9. Qual è l'importanza attuale dell'Isola di Pasqua?
  10. L'Isola di Pasqua è oggi una meta turistica e un Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO, con il turismo come principale fonte di reddito per gli abitanti, che parlano spagnolo e vivono anche di agricoltura e allevamento.

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