Concetti Chiave
- Kierkegaard critica il sistema di Hegel, considerandolo come un castello inabitabile per l'individuo singolo, sostenendo che l'esistenza vera è sempre individuale.
- Propone un approccio antihegeliano che anticipa l'esistenzialismo, dove l'uomo si salva dalla nullità solo attraverso la fede, accompagnata da angoscia e disperazione.
- Per Kierkegaard, l'angoscia è il dramma della scelta e l'uomo è l'unico responsabile delle sue decisioni, affrontando la paura di non poter tornare indietro.
- La vera singolarità si raggiunge solo nel rapporto con Dio, dove l'uomo è confrontato con la sua autenticità lontano dalla folla e dalle scelte comuni.
- Adamo rappresenta il primo uomo angosciato dalla possibilità di scelta, simbolo della libertà di disubbidire e del percorso verso la conoscenza di sé stessi e di Dio.
‘Enterreller’: tradotto con ‘aut aut’, ma sarebbe più giusto ‘vel vel’.
Diario del seduttore: storia del suo fidanzamento.
Vorrebbe che la morte arrivasse quando è un singolo (individualità specifica) e sulla sua lapide avrà scritto ‘quel singolo…’
• il suo pensiero è proposta antihegeliana che anticipa l’esistenzialismo: apologia/difesa anomala della fede. Ssecondo Kierkegaard l’uomo può salvarsi solo con la fede, come premesse solo angoscia e disperazione. L’uomo si salva da nullità solo affidandosi a Dio, ma necessaria è l’angoscia.
• Critica al sistema di Hegel: letto da Kierkegaard come un meraviglioso castello ma inabitabile da uomo singolo che non è nulla.
L’esistenza vera è sempre individuale: Hegel è filosofo del genere (Stato).
Occorre l'analisi esistenza del singolo (no specie da salvare a spese di un individuo) → si è singoli solo davanti a Dio.
Fuori dal castello di Hegel ci sono solo angoscia e disperazione. Per Hegel c’era tranquillità perché tutti i problemi hanno un senso: tutto è conservazione e superamento, non c’è scelta disperata, con conseguente colpa di aver sbagliato. Non si è mai responsabili completamente delle scelte perché c’è Spirito.
L'angoscia della scelta
In Kierkegaard l’angoscia è dramma della scelta; l’uomo non è governato da nessuna astuta ragione ma è il solo responsabile. Vivere significa scegliere, provare angoscia di non poter tornare indietro. L’angoscia può paralizzare l’uomo per paura di fare scelta sbagliata.
Il percorso verso la singolarità
Non si nasce singoli, ma si diventa perché è più comodo entrare nella folla, non compiere mai scelte autonome. Ma singoli si è solo in rapporto con ciò che è totalmente altro (Dio). Solo la fede ci salva; ponendoci soli e nudi davanti a Dio, possiamo cogliere realmente noi stessi. Solo l’uomo religioso diventa autenticamente singolo. Nel rapporto con Dio, separato totalmente da noi, si trova sé stessi.
Adamo e la libertà di scelta
•Adamo: il primo uomo angosciato perché è il primo uomo che ha la possibilità di scelta, si sente libero come Dio. Sente il divieto di Dio (‘non mangiare…’): c’è una regola che può essere infranta → libertà di disubbidire o no (può farlo).
Ma non può che fare così: Dio guarda con pietà Adamo che era costretto a disubbidire, se no avrebbe vissuto con il rimpianto di una possibilità mancata. Il fatto che può disubbidire lo porta a singolarità. La scelta lo conduce a peccato e solo così può conoscere Dio, altrimenti non avrebbe sperimentato la libertà di disubbidire. Chi si pente dopo aver peccato è più vicino a Dio, perché conosce la singolarità. Ma Adamo tanto libero non era, perché alla fine doveva peccare.
Domande da interrogazione
- Qual è la critica principale di Kierkegaard al sistema di Hegel?
- Come Kierkegaard vede il ruolo dell'angoscia nella vita umana?
- In che modo la fede è centrale nel pensiero di Kierkegaard?
- Qual è il significato della storia di Adamo nel contesto del pensiero di Kierkegaard?
Kierkegaard critica il sistema di Hegel definendolo un "meraviglioso castello" inabitabile per l'individuo singolo, poiché l'esistenza vera è sempre individuale e non collettiva come suggerisce Hegel.
Kierkegaard considera l'angoscia come il dramma della scelta, essenziale per l'individuo che deve affrontare la responsabilità delle proprie decisioni senza il supporto di una ragione astuta.
La fede è centrale perché, secondo Kierkegaard, solo affidandosi a Dio l'uomo può salvarsi dalla nullità, diventando un singolo autentico nel rapporto con ciò che è totalmente altro.
La storia di Adamo simboleggia la libertà di scelta e l'angoscia che ne deriva; Adamo diventa singolo attraverso la possibilità di disubbidire, e il pentimento dopo il peccato lo avvicina a Dio, sperimentando la singolarità.