Concetti Chiave
- Gabriel García Márquez nacque in Colombia nel 1927 e visse un'infanzia segnata da continui trasferimenti, crescendo tra la casa dei nonni materni e la città di Barranquilla.
- Iniziò studi in giurisprudenza e scienze politiche a Bogotá, ma li abbandonò per una carriera giornalistica, lavorando in diverse città e paesi, tra cui Cartagena, Barranquilla, Roma, Parigi e New York.
- A partire dagli anni Cinquanta, García Márquez pubblicò numerosi libri famosi come "Cent'anni di solitudine" e "L'amore ai tempi del colera", ricevendo il Premio Nobel per la Letteratura nel 1982.
- Il romanzo "Cent’anni di solitudine" ha introdotto il concetto di realismo magico, caratterizzato da elementi soprannaturali, descrizioni evocative e una concezione del tempo flessibile.
- Nonostante una diagnosi di cancro linfatico e voci di Alzheimer, García Márquez continuò a scrivere e rimase attivo fino alla sua morte nel 2014 per complicazioni respiratorie.

Indice
- Chi è Gabriel García Márquez
- Carriera scolastica e universitaria
- Gabriel Garcìa Marquez: attività letteraria, malattia e ultimi anni di vita
- Romanzo “Cent’anni di solitudine” e il realismo magico di Gabriel Garcìa Marquez
- Principali aforismi di Gabriel Garcìa Màrquez che si ritrovano nelle sue opere
Chi è Gabriel García Márquez
Gabriel Garcìa Màrquez nacque il 6 marzo 1927 a Aracataca, in Colombia ed è stato il primo di sedici fratelli e sorelle.
Nel corso della giovinezza si trasferì a Riohacha, vivendo nell'abitazione dei nonni materni. Nel 1937, in seguito alla morte del nonno, dovette trasferirsi nella località colombiana di Barranquilla per proseguire gli studi.
Per ulteriori approfondimenti su Gabriel Garcìa Màrquez vedi anche qua
Carriera scolastica e universitaria
Dopo avere conseguito il diploma, il giovane si stabilì a Bogotá per frequentare la facoltà di giurisprudenza e scienze politiche, all'interno dell'ateneo Universidad Nacional de Colombia. Non essendo però interessato alle materie proposte dalla facoltà, Gabriel decise di interrompere gli studi. Quasi dieci anni dopo, nel 1948, a causa dei disordini politici in seno al Paese dove iniziò la dittatura di Pinilla e a dell'incendio della pensione in cui abitava, fu costretto a trasferirsi a Cartagena, diventando prima redattore e poi reporter del quotidiano "El Universal". L'anno seguente si trasferì a Barranquilla, ricoprendo la professione di opinionista e reporter di "El Heraldo". Nel 1954 si spostò di nuovo a Bogotà, operando come critico cinematografico e giornalista a "El Espectador". Gli anni successivi si trasferì a Roma per seguire dei corsi cinematografici e a Parigi. In seguito tornò in Sudamerica, stabilendosi in Venezuela, effettuando un viaggio a Cuba, dove ebbe modo di conoscere Che Gue Vara e Fidel Castro e di lavorare per l'agenzia legata al lider màximo, Prensa Latina. Sentendosi successivamente sotto il controllo della CIA, dopo il suo trasferimento a New York come corrispondente di Prensa Latina, egli lasciò gli Stati Uniti, trasferendosi in Messico.
Gabriel Garcìa Marquez: attività letteraria, malattia e ultimi anni di vita
Gabriel Garcìa Marquez scrisse molti libri a partire a partire dagli anni Cinquanta. Tra i suoi libri più famosi si ricordano per esempio Cent'anni di solitudine e L'amore ai tempi del colera, Cronaca di una morte annunciata, L'autunno del patriarca, numerosi saggi ed altri lavori. Nel 1982, grazie alla sua attività letteraria, gli venne assegnato il Premio Nobel per la letteratura. Nel corso della sua vita conobbe numerosi personaggi importanti come Michail Gorbachev, François Mitterrand. Nel 1999 gli fu diagnosticato un cancro linfatico, che doveva curare con cicli di chemioterapia. La malattia lo spinse a scrivere le sue memorie e la sua autobiografia che fu pubblicata nel 2002. Nel 2010 fu diffusa la notizia secondo cui lo scrittore fosse stato colpito dal morbo dell'Alzheimer. Nel 2013 però lui stesso affermò di godere di buona salute. Egli morì il 14 aprile 2014 a causa di problemi respiratori derivati da una polmonite e a causa di un'infezione alle vie urinarie.
Romanzo “Cent’anni di solitudine” e il realismo magico di Gabriel Garcìa Marquez
Grazie al suo Cent’ anni di solitudine, lo scrittore ha inaugurato un modello già presente nel mondo artistico nella letteratura: il realismo magico. Esso ha delle sue caratteristiche particolari: è presente il soprannaturale spesso arricchito da elementi di folklore e leggendari il cui arcano molte volte non viene sciolto ma semplicemente accettato, le descrizioni sono evocative e dettagliate tanto da trasportare il lettore nel mondo narrato, il tempo è piegato dalla volontà dello scrittore e non ha una sua continuità visto che deve essere un elemento che scavi la sensibilità e la soggettività del personaggio, a questa concezione particolare del tempo è connessa l’inversione del rapporto di causa effetto, sono presenti ambienti totalitario coloni a cui si tende a ribellarsi.
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Principali aforismi di Gabriel Garcìa Màrquez che si ritrovano nelle sue opere
Ecco alcune frasi celebri di Gabriel Garcìa Màrquez:
"Non si muore quando si deve, ma quando si può."
"Non c'è atto di libertà individuale più splendido che sedermi a inventare il mondo davanti ad una macchina da scrivere."
"Se per un istante Dio dimenticasse che sono una marionetta, e mi regalasse un pezzo di vita, non direi tutto quello che penso ma penserei molto a quello che dico. Sognerei di più, mi attiverei quando gli altri si fermano, eccetera."
"Non piangere perché è finito, sorridi perché è successo."
"Di' sempre ciò che senti e fai ciò che pensi."
"Sempre c'è un domani e la vita ci dà un'altra opportunità per fare bene le cose, ma se sbaglio e oggi è tutto ciò che mi resta, mi piacerebbe dirti che ti voglio bene, e che mai ti dimenticherò."
"Il domani non è assicurato a nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l'ultimo giorno che vedi coloro che ami. Perciò non aspettare più, fallo oggi, perché se il domani non dovesse mai arrivare, sicuramente lamenterai il giorno che non hai preso tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio, e che sarai stato troppo occupato per concedere un ultimo desiderio."
"Mantieni coloro che ami vicini a te, dì loro all'orecchio quanto ne hai bisogno, amali e trattali bene, prenditi tempo per dirgli "mi dispiace", "perdonami", "per piacere", "grazie", e tutte le parole d'amore che conosci. Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi al Signore la forza e la saggezza per saperli esprimere, e dimostra ai tuoi amici quanto t'importano."
Domande da interrogazione
- Chi era Gabriel García Márquez e quali sono stati i momenti salienti della sua vita?
- Quali sono le opere principali di Gabriel García Márquez?
- Cos'è il realismo magico e come si manifesta nei lavori di García Márquez?
- Quali sono alcuni degli aforismi più celebri di Gabriel García Márquez?
- Come ha influenzato la malattia la vita e la carriera di García Márquez?
Gabriel García Márquez nacque il 6 marzo 1927 ad Aracataca, in Colombia. Fu il primo di sedici fratelli e trascorse parte della sua giovinezza a Riohacha e Barranquilla. Studiò giurisprudenza a Bogotá, ma abbandonò gli studi per dedicarsi al giornalismo e alla letteratura. Conobbe personalità come Che Guevara e Fidel Castro e vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1982. Morì il 14 aprile 2014.
Tra le opere più famose di Gabriel García Márquez si annoverano "Cent'anni di solitudine", "L'amore ai tempi del colera", "Cronaca di una morte annunciata" e "L'autunno del patriarca". Queste opere hanno contribuito a consolidare la sua fama internazionale.
Il realismo magico è un modello letterario che combina elementi soprannaturali con la realtà quotidiana. Nei lavori di García Márquez, come "Cent'anni di solitudine", il soprannaturale è spesso accettato senza spiegazioni, le descrizioni sono evocative e il tempo è manipolato per esplorare la sensibilità dei personaggi.
Alcuni aforismi celebri di García Márquez includono: "Non si muore quando si deve, ma quando si può", "Non piangere perché è finito, sorridi perché è successo", e "Di' sempre ciò che senti e fai ciò che pensi". Queste frasi riflettono la sua filosofia di vita e la profondità del suo pensiero.
Nel 1999, a García Márquez fu diagnosticato un cancro linfatico, che lo spinse a scrivere le sue memorie e la sua autobiografia, pubblicata nel 2002. Nonostante le voci di Alzheimer nel 2010, egli affermò di godere di buona salute fino alla sua morte nel 2014. La malattia ha influenzato la sua produzione letteraria e la sua visione della vita.