Concetti Chiave
- Aldo Palazzeschi, nato a Firenze nel 1885, scelse il suo pseudonimo dalla nonna, sfidando le aspettative familiari per una carriera economica.
- Palazzeschi pubblicò "L'incendiario" nel 1910, un'opera irriverente influenzata dall'avanguardia futuristica, pur non condividendone appieno l'ideologia.
- Il titolo "L'incendiario" rifletteva la sua visione di poeta che sfida la società, difendendo l'innovazione contro il conformismo del vecchio mondo.
- Il suo stile rivoluzionario e provocatorio, inizialmente non apprezzato, esplorava la critica sociale attraverso l'ironia e il gioco linguistico.
- La canzonetta "E Lasciatemi Divertire!" rappresenta uno sberleffo alla serietà borghese, enfatizzando un approccio ironico e carnevalesco.
Indice
Le origini di Aldo Palazzeschi
Aldo Palazzeschi nasce a Firenze nel 1885 con il vero cognome di Giurlani, il suo pseudonimo letterario venne invece reperito dal cognome della nonna. Come spesso accade nella biografia dei più grandi poeti, essi si scontrano con le aspettative dei genitori nei suoi confronti, il padre era infatti proprietario di un negozio di lusso che vendeva guanti e cravatte agli uomini più abbienti della città, e lui voleva che il figlio intraprendesse un percorso di studi di tipo economico.
L'incontro con Marino Moretti
Lui invece si iscrisse alla scuola di recitazione, che poi non diventò mai la sua vera carriera ma in questa fase della sua vita, ebbe l’opportunità di conoscere Marino Moretti, anche lui aspirante attore, e tra i due nacque un intenso legame di amicizia che poi si rivelerà duraturo nel corso degli anni successivi.
La pubblicazione de “L’incendiario”
Entrambi inoltre proseguirono la propria carriera seguendo la propria vena poetica, Palazzeschi in particolare nel 1910 pubblicò il libro “L’incendiario” nella sua prima versione, considerata la più scandalosa e irriverente della sua carriera.
La visione poetica di Palazzeschi
Si nota in particolare il legame con la recente avanguardia futuristica, nonostante lui non si sia mai considerato un futurista vero e proprio in quanto non condivideva determinate caratteristiche della loro poetica come la parola libera e l’idolatria rivolta alla modernità delle macchine e dell’industria. Il titolo si riferisce alla visione che Palazzeschi aveva di se stesso come poeta, quindi di un incendiario di parole che prende le difese contro la folla e lo libera per dare spazio invece “alla gelida carcassa di questo vecchio mondo”.
La canzonetta “E Lasciatemi Divertire!”
Il suo stile non venne immediatamente apprezzato, come d’altronde si verifica in ogni letteratura particolarmente rivoluzionaria ed eversiva, questo scontro con i benpensanti diventa anche materia di riflessione per lui, tanto da aggiungerlo come tematica principale della canzonetta “E Lasciatemi Divertire!”. Qui infatti si rivolge proprio a questi uomini seri e borghesi scaricando su di loro una serie di suoni e parole senza alcun senso o rigore logico, con il semplice obiettivo di sbeffeggiare la loro condizione, ma più in generale tutta la società del tempo. Contro infatti la rigidità, alla poesia non resta che attuare un rovesciamento di matrice ironica e carnevalesca dei valori sacri che dominavano la classe borghese, ponendosi di conseguenza l’obiettivo di sconvolgere, spaventare e disturbare completamente il lettore, e quindi il poeta diviene una sorta di giullare che si prende gioco della tradizione e degli uomini che la seguono.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini di Aldo Palazzeschi e come ha scelto il suo pseudonimo?
- Qual è stato l'incontro significativo nella vita di Palazzeschi durante la sua formazione?
- Qual è il significato del libro “L’incendiario” nella carriera di Palazzeschi?
- Come si manifesta la visione poetica di Palazzeschi nella canzonetta “E Lasciatemi Divertire!”?
Aldo Palazzeschi è nato a Firenze nel 1885 con il cognome Giurlani. Ha scelto il suo pseudonimo dal cognome della nonna.
Durante la sua formazione alla scuola di recitazione, Palazzeschi ha incontrato Marino Moretti, con cui ha instaurato un duraturo legame di amicizia.
“L’incendiario”, pubblicato nel 1910, è considerato il libro più scandaloso e irriverente di Palazzeschi, riflettendo la sua visione di poeta come un incendiario di parole.
Nella canzonetta “E Lasciatemi Divertire!”, Palazzeschi utilizza suoni e parole senza senso per sbeffeggiare la società borghese, attuando un rovesciamento ironico e carnevalesco dei valori tradizionali.