Concetti Chiave
- Alda Merini, nata a Milano nel 1931, è una delle più grandi poetesse italiane del Novecento, conosciuta per l'intensità delle sue opere.
- L'esperienza dell'internamento in manicomio ha profondamente influenzato la sua produzione letteraria, rendendo il dolore e la sofferenza temi centrali delle sue opere.
- La sua poesia è caratterizzata da uno stile oscuro e allusivo, con immagini intense e oniriche che riflettono un'angoscia esistenziale.
- La scrittura per Merini è stata una forma di terapia psicoanalitica personale, un modo per esprimere i moti dell'animo e le proprie esperienze personali.
- Lo stile di Merini combina poesia e prosa in una fusione armonica, rendendo i suoi pensieri accessibili e coinvolgenti, nonostante la loro complessità.

Biografia della poetessa Alda Merini
Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931 ed è considerata una delle maggiori poetesse e scrittrici italiane del Novecento.
Con l'ausilio di Giacinto Spagnoletti, all'età di 15 anni, fa il suo esordio di scrittrice; sarà lo stesso Spagnoletti a pubblicare nel 1950, le sue poesie Luce e Il gobbo all'interno dell'Antologia della poesia italiana 1909 - 1949.
Dello stesso periodo è l'amicizia con Salvatore Quasimodo; pubblica nel 1953 La presenza di Orfeo, nel 1955 Nozze romane e Paura di Dio, nell'anno di nascita della sua primogenita, nata dal matrimonio con Ettore Carniti.
Nel 1961 pubblica Tu sei Pietro, con la quale inizia un lungo travagliato periodo, gravato dall'internamento in manicomio in seguito a una patologia mentale che continuerà ad assillarla per tutta la vita e che sarà costantemente presente anche nelle sue opere letterarie e poetiche.
Bisogna aspettare il 1979 per vedere ricomparire la Merini nel panorama intellettuale italiano. Da questo periodo in aventi, sarà la sua esperienza al manicomio ad essere sottesa nelle sue produzioni; proprio questa sua nuova fase letteraria attrarrà le attenzioni del poeta Michele Pierri, con il quale convolerà a nozze, rimasta vedova di Carniti nel 1981. Questa è la fase di La gazza ladra del 1985.
Internata a Taranto, dove viveva, fa ritorno poi a Milano, in cura con la dottoressa Marcella Rizzo, dedicataria di alcune sue opere: pubblica L'altra verità, Diario di una diversa, Fogli bianchi e Testamento.
Il periodo dei Navigli è uno dei momenti artistici più fruttuosi per la scrittrice: nascono Delirio amoroso (1989) e Tormento delle figure (1990). La sua autorità come scrittrice cresce enormemente in questi anni; la fama passa per Le parole di Alda Merini, Vuoto d'amore, Ipotenusa d'amore fino ad arrivare nel 1993 all'assegnazione del premio Librex - Guggenheim "Eugenio Montale" per la Poesia.
Muore nel novembre 2009.
Bibliografia in ordine cronologico
La sua produzione non si arresta; in ordine cronologico pubblica:
- Titano amori intorno
- Sogno e Poesia
- La pazza della porta accanto
- Ballate non pagate
- La vita facile (premio Viareggio 1996)
- Aforismi e magie (1999); con quest'ultima opera la Merini raccoglie le testimonianze della sua importante produzione di aforismi
- Superba è la notte
- Folle, folle, folle d'amore per te (rivolta a Roberto Vecchioni che nel 1999 scrisse Canzone per Alda Merini).
Con il 2000 la produzione della Merini diventa ricca di elementi mistici, appartengono a questa fase:
- L'anima innamorata
- Magnificat, un incontro con Maria
- La carne degli angeli
- Corpo d'amore
- Poema della croce
- Francesco, canto di una creatura
- Mistica d'amore
Del 2004 è Clinica dell'abbandono, l'opera divisa è in due parti Poemi eroici e Clinica dell'abbandono; dello stesso anno è l'album Milva canta Merini.
Del 2005 è la raccolta Le briglie d'oro (Poesie per Marina 1984-2004), mentre del 2006 è il romanzo noir dal titolo La nera novella.
Concezione poetica
Il pensiero poetico di Alda Merini nasce dalle viscere del suo dolore e del suo stato psicologico. L'autrice dei Navigli ha fatto della scrittura una sorta di terapia psicoanalitica personale. Ogni sua poesia o testo in prosa è evidentemente ricollegato alle sue vicende personali e alla sua malattia mentale. Quindi nella poesia di Alda è possibile leggere le trame oscure di un mondo che è sempre sul punto di rivelarsi, in modo tremendo, un mondo che si affaccia dalla lacerazione dell’anima. Da qui l’immagine di una poesia che sgorga inesauribile, così come era inesauribile il suo parlare, fumare, parlare, scrivere, telefonare, mangiare, bere, fumare.
Non è un caso che proprio la poesia come forma letteraria sia quella che alla Merini è riuscita più congeniale per conquistarsi ancora più pubblico, per consolidare il suo personaggio e per esprimersi in modo diretto, senza contraddittorio, sul mondo. Ma anche il suo orgoglio femminile nel dirsi una donna erotica, come ogni poetessa. Ma anche il senso della malattia, del peccato, dello stupro che l’amore innesca verso il mondo e verso chi si ama.
Le poesie di Alda Merini si caratterizzano spesso per uno stile oscuro e allusivo, non immediatamente comprensibile, e per il ricorso a immagini intense, dai tratti onirici, dalle quali emerge l‘angoscia esistenziale che tormenta l’autrice: lei stessa si definisce un «poeta delIa sventura, un poeta che canta e non trova parole».
Poetessa, aforista e scrittrice nota in tutto il mondo, Alda Merini è riuscita a convertire la dolorosa esperienza dell’internamento in manicomio in straordinaria energia creativa donandoci il suo universo interiore con uno stile cristallino e graffiante. La sua è una poesia spontanea, quasi innocente nella sua istintività, una voce che racconta i moti dell’animo e di tutto ciò che d’inesprimibile si agita dentro di noi in modo semplice, in un’armonica fusione di poesia e prosa, rendendo così i suoi pensieri comprensibili a tutti. Il suo stile, che racchiude accostamenti di immagini, non di rado oniriche e visionarie, appaiono ad un primo acchito prive di connessioni logiche. Ma si tratta solo della prima impressione. Man a mano che ci immergiamo nelle sue parole ci sentiamo travolgere da una poesia sorprendentemente intensa e caratterizzata da un’insolita e potente tensione erotica e mistica nel medesimo tempo.
Spirito inquieto e dolente, la sua poesia assurge a simbolo degli emarginati e dei vinti dalla vita, pur lasciando spazio ad una grande speranza di cui è la sua stessa vita una significativa testimonianza del riuscire a combattere la propria fragilità e tramutarla in forza nonostante tutte le avversità che incontrerà nella vita.
In molti si riconoscono nelle poesie della Merini il cui dirompente desiderio di estraniarsi da una società violenta e ipocrita, si compone in liriche che scaturiscono da qualcosa di primordiale e immediato, prive di punti di riferimento letterari a cui la poetessa consegna, senza pudore alcuno, le proprie sofferenze lasciandone palpitare la voce interiore che custodisce con ardore l’amore, il dolore e la follia di una vita non facile. Niente artifici e retorica nelle sue raffinate frasi poetiche, affascinanti e febbrili, che lamentano il suo male di vivere in cui lascia talvolta trasparire sprazzi di fiducia che riescono a scuoterci dai tormenti della nostra esistenza.
Per ulteriori approfondimenti su Alda Merini vedi anche qua.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza di Alda Merini nella letteratura italiana del Novecento?
- Quali sono stati i momenti chiave della vita di Alda Merini?
- Come si caratterizza lo stile poetico di Alda Merini?
- Quali sono alcune delle opere più significative di Alda Merini?
- In che modo la vita personale di Alda Merini ha influenzato la sua poesia?
Alda Merini è considerata una delle maggiori poetesse e scrittrici italiane del Novecento, nota per la sua capacità di trasformare il dolore personale in straordinaria energia creativa.
Tra i momenti chiave ci sono il suo esordio a 15 anni, l'internamento in manicomio, il ritorno alla scrittura nel 1979, e il periodo dei Navigli, che fu particolarmente fruttuoso.
Lo stile di Merini è oscuro e allusivo, con immagini intense e oniriche, esprimendo angoscia esistenziale e una potente tensione erotica e mistica.
Tra le opere più significative ci sono "La presenza di Orfeo", "L'altra verità", "Delirio amoroso", e "Vuoto d'amore", oltre a numerosi aforismi e poesie.
La sua poesia è profondamente influenzata dalle sue esperienze personali, in particolare la malattia mentale e l'internamento, che diventano temi centrali nelle sue opere.