Alda Merini
Nata nel 1931 a Milano, dopo aver dovuto interrompere gli studi per motivi familiari esordì precocemente in poesia con la raccolta La presenza di Orfeo (1953), a cui seguirono Paura di Dio e Nozza romane (1955), Tu sei Pietro (1961).Nel mentre si aggravano i disturbi psichici della poetessa, che trascorse lunghi periodi in case di cura. Dopo un ventennio di silenzio, gli anni Ottanta e Novanta ne segnarono un’intensa ripresa e un decisivo rilancio, anche grazie all’interessamento dei media, attenti forse più al caso umano che al talento poetico.
Dopo una vita tormentata ma intensamente vissuta, Alda Merini morì il 1° novembre del 2009, lasciando una produzione poetica che resta fra le più appassionate e significative della recente stagione letteraria.
Le opere e le tematiche
È impossibile fornire un elenco completo delle opere di Alda Merini.Numerosissime sono state le raccolte che si sono succedete in trent’anni. Il ritorno ai motivi dell’ispirazione precedente riapre il contrasto fra le pulsioni dei sensi e la tensione mistico – religiosa.
La condizione di repressione e di reclusione, traumaticamente richiamata dall’esperienza dolorosa e disumana del manicomio, non annulla quell’aspirazione a una pienezza di vita che solo la poesia sembra in grado di poter realizzare, come riconquista delle dimensioni più autentiche dell’esistenza.
La gazza ladra: Alda Merini
Un autoritratto poetico che ha per titolo il nome stesso della scrittrice.Amai teneramente dei dolcissimi amanti
senza che essi sapessero mai nulla.
E su questi intessei tele di ragno
e fui preda della mia stessa materia.
In me l’anima c’era della meretrice (1)
della santa della sanguinaria e dell’ipocrita.
Molti diedero al mio modo di vivere un nome
e fui soltanto una isterica (2)
A. Merini, il suono dell’ombra, Poesie e prose (1953 – 2009)
(1)meretrice: prostituta
(2) isterica: in medicina e in psicoanalisi, l'isteria è termine generico per indicare una forma di nevrosi caratterizzata da veri disturbi psichici e somatici.
Analisi
Fra i ritratti che trovano posto nel volumetto intitolato La gazza ladra, Alda Merini ha delineato anche il proprio. Nei versi 5 – 6 l’autoritratto della protagonista presenta un’immagine “multianime”, che tiene insieme le componenti più diverse e fra loro antitetiche: la sensualità e la sensibilità.Le sue componenti erotiche e religiose, le sue dolcezze e le sue combattive insofferenze colpiscono polemicamente il conformismo di colore che, incapaci di comprendere la profondità delle motivazioni umane, giudicano sulla base di facili e schematiche semplificazioni: sono quei “molti” che hanno pensato di catalogare una complessa condizione psicologica ed esistenziale con l’etichetta di isterica.
L’autoritratto assume così l‘andamento di una confessione, al tempo stesso ingenua e scomoda, disarmata e provocatoria.