Concetti Chiave
- Alda Merini, nata a Milano nel 1931, è stata una poetessa italiana che ha affrontato una vita segnata da una grave malattia psichica e difficoltà economiche.
- Nonostante le frequenti interruzioni dovute ai ricoveri in manicomio e istituti psichiatrici, Merini ha prodotto opere che esplorano la sofferenza e l'emarginazione.
- Le poesie di Alda Merini sono caratterizzate da colori accesi e una forte empatia verso gli ultimi e gli emarginati, riflettendo una sensibilità unica.
- Merini ha scritto in modo particolare sulle donne, enfatizzando la resilienza, la maternità e la libertà, come dimostrato nella poesia "Sorridi Donna".
- Con la frase "Io il male l’ho accettato ed è diventato poesia", Merini mostra come abbia trasformato il dolore personale in un'esperienza poetica universale.

Indice
Alda Merini: biografia di una poetessa tra genio e follia
Alda Merini è nata a Milano, il 21 marzo 1931, da una famiglia di umili origini.
Studiando, emergono fin da subito le sue predisposizioni. Alda, infatti, adorava la letteratura, amava leggere, scrivere, e suonare il pianoforte. I genitori, quindi, la inducono ad affrontare un percorso scolastico superiore, che Alda abbandonerà, perché si manifestarono in lei, fin da giovane, i primi segni di una malattia psichica molto grave, che la farà rinchiudere in manicomio per diversi anni. Tra i 15 e i 17 anni, Alda iniziò a comporre poesie, che furono racchiuse in una raccolta, dal titolo Terra Santa. Dopo essere uscita dal manicomio conobbe, per circostanze fortuite, un grandissimo poeta e scrittore italiano, Salvatore Quasimodo. Prendendo ispirazione, attraverso uno sguardo attento sulla realtà circostante, Alda cominciò a creare le sue opere più importanti, racchiuse successivamente in libri e raccolte di poesie. Nel 1986, dopo un periodo molto prolifico a livello letterario, venne nuovamente rinchiusa in manicomio, perché i segnali della malattia diventarono sempre più forti ed evidenti. Alda Merini attraversò nella sua vita diverse difficoltà economiche, dovute al fatto che la sua produzione artistico letteraria non fu compresa immediatamente. Purtroppo, in circostanze povere, morì il 1 novembre 2009 a Milano, all’Ospedale San Paolo. Lasciò in eredità dei capolavori di letteratura a dir poco sublimi e quattro figlie che continuano a tenere viva la sua memoria portando avanti il suo pensiero, il suo lavoro e soprattutto facendo sì che la casa dove Alda abitò negli ultimi anni, quella sui Navigli, venisse poi trasformata in museo (che è attualmente visitabile).
Per ulteriori approfondimenti sulla vita di Alda Merini vedi anche qua
Pensiero e le caratteristiche delle sue opere
Alda Merini interruppe spesso la sua vita e la sua carriera artistica e letteraria per essere ricoverata inizialmente in manicomio, e poi in istituti psichiatrici, dopo il 1986, quando i manicomi erano ormai stati chiusi. Lei soffrì di una patologia psichica e in tutta la sua opera spiegò completamente quelle che sono le problematiche di una donna che soffre e che, di conseguenza, vede il mondo da un punto di vista diverso rispetto a quello delle altre donne. Questo perché Alda si sentiva un po’ emarginata rispetto alla condizione dell’essere umano, perché era una persona particolare, che da un certo punto di vista è stata distrutta dall’esistenza. La vita per lei è stata dura e spietata e di conseguenza la visione dell’esistenza è spesso drammatica, a tinte forte: le sue poesie, infatti, sono sempre caratterizzate da colori accesi. I colori dei suoi scritti sono colori caldi, forti, vivi. Alda però è stata una persona che amava anche le sfumature dell’esistenza e amava stare vicino agli ultimi, cioè alle persone che come lei hanno sofferto. Per fare tutto ciò, e quindi per avere questa sensibilità così spiccata, utilizzò la dote dell’empatia. Essere empatici significa mettersi nei panni degli altri e vivere a livello emotivo le esperienze emozionali delle altre persone. Significa essere particolarmente sensibili e comprensivi e quasi immedesimarsi nel ruolo altrui. Alda, quindi, ha scritto degli esseri più fragili, degli ultimi, degli emarginati, ma anche delle donne, perché lei è una donna che ha sempre lavorato e ha sempre lottato per essere felice, pur non ottenendo risultati rispetto a questo.
Per ulteriori approfondimenti sulla vita di Alda Merini vedi anche qua
Alda Merini: la poetessa delle donne
Alda Merini, a proposito delle donne scrive:
Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti.
Questi versi compongono la poesia "Sorridi Donna", in cui Alda Merini presenta la figura della donna, vista a 360°: la donna che è immersa nel mondo, la donna che è madre, la donna che è libera, ed è un faro per coloro che cercano protezione e cura.
Dolore che diventa poesia
Alda Merini scriveva: “Io il male l’ho accettato ed è diventato un vestito incandescente. È diventato poesia. È diventato fuoco d’amore per gli altri”. In queste parole leggiamo la sofferenza, ma anche la consapevolezza di aver accettato una malattia psichica. Alda Merini afferma, addirittura, che il male è diventato come un vestito per lei: si è abituata ad indossare la sofferenza. Tuttavia, lei è riuscita abilmente a trasformare il dolore in poesia. Questo dolore e questa poesia sono diventati fuoco per tutti gli altri, è come se lei fosse riuscita a fare questa grande opera di trasformazione tra un dolore personale e una manifestazione collettiva, che però dà gioia agli altri. Il messaggio è che tramite il dolore si può esorcizzare la paura, la sofferenza, trasmettendo delle emozioni agli altri, ed è proprio questo il compito dell’artista.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i principali eventi della vita di Alda Merini?
- Come ha influenzato la malattia psichica la produzione letteraria di Alda Merini?
- Qual è il messaggio principale della poesia "Sorridi Donna" di Alda Merini?
- In che modo Alda Merini ha trasformato il dolore in poesia?
- Quali sono le caratteristiche distintive delle opere di Alda Merini?
Alda Merini è nata a Milano nel 1931 e ha mostrato fin da giovane una predisposizione per la letteratura. Ha affrontato una grave malattia psichica che l'ha portata a essere ricoverata in manicomio. Ha conosciuto Salvatore Quasimodo e ha creato opere importanti. È morta nel 2009 a Milano.
La malattia psichica ha interrotto spesso la sua vita e carriera, ma ha anche influenzato profondamente la sua visione del mondo, portandola a scrivere poesie caratterizzate da colori accesi e una forte empatia verso gli emarginati e le donne.
La poesia "Sorridi Donna" esorta le donne a sorridere alla vita nonostante le difficoltà, presentando il sorriso come una luce e un faro per gli altri, simbolo di forza e protezione.
Alda Merini ha accettato il suo dolore come un "vestito incandescente" e lo ha trasformato in poesia, riuscendo a esorcizzare la sofferenza e trasmettere emozioni agli altri, compiendo una trasformazione artistica del dolore personale in un'esperienza collettiva.
Le opere di Alda Merini sono caratterizzate da colori caldi e vivi, una forte empatia verso gli ultimi e le donne, e una visione drammatica dell'esistenza, riflettendo la sua sensibilità e le sue esperienze personali di sofferenza e lotta.