Concetti Chiave
- Umberto Saba nasce a Trieste da madre ebrea e padre italiano; cresce tra la madre naturale e una balia slovena, influenzato dalla loro assenza e presenza.
- Sceglie il cognome Saba per evitare il nome paterno, ispirato da significati legati al pane, al nonno e alla sua balia.
- La poesia è il suo rifugio, influenzata da autori come Leopardi, Dante, Petrarca, Pascoli e d'Annunzio, nonostante l'opposizione materna.
- Vive l'isolamento di un intellettuale periferico e partecipa alla Prima guerra mondiale; apre successivamente una biblioteca antiquaria a Trieste.
- Subisce le leggi razziali nel 1938 e si rifugia in Francia e poi in Italia, sostenuto da amici come Ungaretti e Montale.
Indice
Origini e Infanzia
- Nasce a Trieste (che allora apparteneva all’impero austro-ungarico) da madre ebrea e padre italiano: elemento importante della sua vita è l’assenza del padre sin dalla sua nascita: egli verrà infatti cresciuto da una balia slovena, fino a che la madre lo reclama presso di è; rimane così diviso nel suo amore tra la madre naturale e la madre adottiva.
Il Significato del Nome
- Questione del nome: i suo vero nome è Umberto Poli e sembra che Saba derivi da 1) nome ebraico che significa ‘pane’ (a indicare le cose umili e semplici, come lo stile che adotterà in poesia); 2) parola che significa ‘nonno’, figura impotante che ha permesso alla famiglia di mantenersi in assenza del padre; 3) ‘Sabat’, dal nome della sua balia slovena che ha una grande importanza nella sua vita. Tutto ciò ha lo scopo di non avere il cognome di padre e averne uno più vero.
Formazione e Influenze Letterarie
- Unica forma di sfogo: la poesia. L’amore per Leopardi viene contrastato dalla madre che cerca di fargli leggere autori come Parini per contrastare il suo ‘pessimismo’. La sua formazione matura poi da Dante e Petrarca fino ai contemporanei Pascoli e d’Annunzio.
- Anche lui come Svevo sconta la sua collocazione di intellettuale periferico (isolamento che persisterà anche nei decenni successivi).
Vita Personale e Carriera
- 1907-1908: compie il servizio di leva; tornato a Torino di sposa con Carolina Woelfler di origini tedesche (Lina); nasce poi la figlia Linetta.
Guerra e Leggi Razziali
- Partecipa alla Prima guerra mondiale e successivamente aprirà una biblioteca antiquaria a Trieste.
- 1921: esce il primo Canzoniere in cui Saba raccoglie la sua precedente produzione poetica (poi vi aggiungerà le poesie successive).
- 1928: soffre di disturbi nervosi e intraprende perciò una terapia con un medico allievo di Freud: si accosta così alla psicoanalisi.
- 1938: viene colpito dalle leggi razziali a causa della sua origine ebraica, perciò lascia l’Italia per recarsi a Parigi; nel 1939, allo scoppio della guerra, si reca a Roma, poi a Firenze, protetto da amici come Ungaretti e Montale.
Opere e Autobiografia Critica
- 1945: esce la seconda edizione del Canzoniere.
- 1948: Saba pubblica la Storia e cronistoria del Canzoniere in cui si fa interprete di se stesso: è un’autobiografia critica scritta in terza persona per difendere la sua opera poetica e spiegarne i significati essenziali (la scrive con lo pseudonimo di Giuseppe Carimandrei).
Anni Finali e Eredità
- Ultimi anni resi difficili dalle crescenti crisi depressive e dalla morte della moglie.
- 1961: esce postuma la terza edizione definitiva del Canzoniere.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e l'infanzia di Umberto Saba?
- Qual è il significato del nome "Saba"?
- Come si sviluppa la formazione letteraria di Saba?
- Come ha affrontato Saba le leggi razziali e la guerra?
Umberto Saba nasce a Trieste da madre ebrea e padre italiano. Cresciuto inizialmente da una balia slovena, vive diviso tra l'affetto per la madre naturale e quella adottiva.
Il nome "Saba" può derivare da un nome ebraico che significa 'pane', da 'nonno', o da 'Sabat', il nome della sua balia slovena, per evitare il cognome del padre e avere un'identità più autentica.
La poesia è il suo unico sfogo, influenzato da Leopardi, Dante, Petrarca, Pascoli e d'Annunzio, nonostante l'opposizione della madre al suo pessimismo.
Colpito dalle leggi razziali nel 1938, Saba lascia l'Italia per Parigi e poi si rifugia a Roma e Firenze, protetto da amici come Ungaretti e Montale.