Concetti Chiave
- Il componimento di Umberto Saba, ispirato a Petrarca, riflette una solitudine pensierosa tipica dei poeti, sottolineata dai passi lenti e dalla contemplazione interiore.
- La poesia si svolge nella sera di Pasqua, con il poeta che cammina sulla spiaggia verso casa, immerso in un'atmosfera serena, ma interrotta dal pensiero delle leggende di Faust.
- Il parallelismo tra Faust e il poeta mette in evidenza una condizione di perpetua insoddisfazione e turbamento interiore, nonostante l'apparente serenità della scena descritta.
- Le figure retoriche, come l'enjambement e le allitterazioni, accentuano l'atmosfera del crepuscolo e l'inquietudine del poeta, mettendo in risalto parole chiave e creando un effetto musicale.
- Il crepuscolo è scelto come sfondo per riflettere la calma apparente del poeta, mentre la notte che avanza simboleggia l'inquietudine interiore, in sintonia con la figura di Faust.
Indice
Testo di Nella sera della domenica di Pasqua
Solo e pensoso dalla spiaggia i lentipassi rivolgo alla casa lontana.
È la sera di Pasqua. Una campana piange
dal borgo sui passati eventi.
L’aure son miti, son tranquilli i venti
crepuscolari; una dolcezza arcana
piove dal ciel sulla progenie umana,
le passioni sue fa meno ardenti.
Obliando, io penso alle leggende
di Fausto, che a quest’ora era inseguito
dall’avversario in forma di barbone.
E mi par di vederlo, sbigottito
fra i campi, dove ombrosa umida scende
la notte, e lungi muore una canzone.
Introduzione
Fino al XX secolo, Petrarca ha continuato ad ispirare e ad influenzare la produzione poetica. Un caso esemplare ci è dato da questo componimento di Umberto Saba, tratto dalla raccolta “Canzoniere”, che, fra l’altro porta lo stesso titolo della raccolta delle rime del Petrarca. I primi due versi ci rimandano al sonetto del Petrarca “Solo et pensoso i più deserti campivo mesurando a passi tardi et lenti”. Entrambi i poeti sono soli e assorti nei propri pensieri e i loro passi sono lenti.Inizialmente il componimento faceva parte della raccolta “Poesie dell’adolescenza e giovanili, del 1921 che, in seguito sono confluite nel “Canzoniere”.
Contenuto: sintesi
È la sera del giorno di Pasqua e il poeta solo e assorto nei propri pensieri sta camminando sulla spiaggia in direzione della propria casa lontana. Dal lontano paese, sente il suono languido di una campana che sembra piangere sui quanto è successo in passato. L’atmosfera è mite e serena e i venti della sera non spirano; sul genere umano sembra calare dal cielo una sorta di segreta dolcezza in grado di calmare le passioni umane.Nella prima terzina, dimenticando le preoccupazioni di ogni giorno, va col pensiero alle leggende del Faust e questo introduce ne testo un elemento di disturbo perché il poeta abbandona la serenità del momento per introdursi nell’atmosfera inquietante di una leggenda, quella del Faust che, per soddisfare il suo desiderio di conoscenza e rimanere sempre giovane, non esita a stipulare un patto con il diavolo per non trova mai un momento di serenità. Questa immagine del Faust inquieto ed errante, seguito dal diavolo, suo nemico, dall’aspetto di un barbone, contrasta fortemente con la serenità iniziale. Con l’immaginazione, il poeta vede Faust errare fra i campi nel momento del crepuscolo e quando ogni canzone attutisce il proprio suono.
Identità Faust/poeta
Si può notare un’identità fra Faust e il poeta: entrambi vivono una condizione esistenziale di continua insoddisfazione, dove è sempre presente un forte turbamento interiore che si nasconde dietro una serena sera del giorno di Pasqua.
Le figure retoriche
Dal punto di vista dello stile, sono presenti varie figure retoriche, fra la più frequente è l’enjambement: lenti/passi, una campana/piange, vènti/crepuscolari, dolcezza arcana/piove, alle leggende/di Faust, inseguito/dall’avversario, scende/la notte. Questi enjambements hanno la funzione di attirare l’attenzione del lettore sulle parole chiave del sonetto: il crepuscolo, l’inquietudine del Faust, l’apparente serenità, la malinconia. Un posto importante occupano anche le allitterazioni:: nelle due quartine predomina quella della “S” : solo, pensoso, spiaggi, passi, casa, sera, Pasqua, passati, crepuscolari, sulla, passioni., questo con l’intento di rendere musicalmente la dolcezza del crepuscolo quando tutti i suoni cominciano a smorzarsi. Invece, nelle due terzine prevalgono allitterazioni di suoni più aspri (D, B, G): obliando, leggende, barbone, vederlo sbigottito, dove, ombrosa, umida, scende che vogliono comunicare al lettore il turbamento interiore.