LauraMara
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Concetti Chiave

  • Ugo Foscolo's ode "All'amica risanata" celebrates the recovery of his lover Antonietta Fagnani Arese, intertwining personal and neoclassical themes.
  • The poem highlights the eternal nature of beauty through classical references, contrasting the fleeting nature of life with the enduring power of poetry.
  • Foscolo draws on Greek mythology, likening Antonietta to divine figures, thus elevating her recovery to a celebration of sublime beauty.
  • The ode explores the theme of poetic immortality, suggesting that the beauty celebrated in poetry can transcend time and mortality.
  • Foscolo positions himself among the great Greek poets, aiming to immortalize Antonietta's beauty within Italian poetry, inspired by the legacy of Sappho.
Questo appunto di Italiano per le scuole contiene un breve estratto, la parafrasi e il commento della poesia All'amica risanata di Ugo Foscolo. Il componimento fu scritto in occasione della guarigione dell'amante del poeta.
Analisi e commento dell'ode "All'amica risanata" di Foscolo articolo

Indice

  1. All'amica risanata
  2. Parafrasi dell'ode
  3. Metrica

All'amica risanata

(Breve estratto)
Qual dagli antri marini
l’astro più caro a Venere
co’ rugiadosi crini
fra le fuggenti tenebre
appare, e il suo vïaggio
orna col lume dell’eterno raggio.

All'amica risanata è un'ode che Ugo Foscolo compose in occasione della guarigione dopo una lunga malattia di Antonietta Fagnani Arese ,con la quale il Foscolo aveva avuto una tormenta relazione. In quest’ode, composta nella primavera del 1802, la guarigione dell’amica (e amante) si configura pretestuosamente come una celebrazione della bellezza, unico bene supremo ed eterno proprio grazie al valore sublimante della poesia. Non ci troviamo quindi di fronte a un'ode amorosa, quanto piuttosto a uno spunto d’occasione che, con qualche accenno autobiografico, si ricollega all’ideologia neoclassica di Foscolo, con uno stile in grado di assicurare il senso di esaltazione, per il tramite della poesia, l’omaggio delle "future insubri nepoti". A ribadire il valore eternante del mito, una fitta trama di richiami alla classicità, di preziosismi stilistici e lessicali. La celebrazione di questi valori si assoccia, attraverso il richiamo alle Ore, al pensiero della fugacità della vita, le cui cupe tonalità sono però presto superate grazie all’esperienza estetica.

Parafrasi dell'ode

L'analisi e la parafrasi dell'ode vanno di pari passo, poiché non si può parafrasarla senza spiegarne il significato sotteso a ogni riferimento mitologico e classico. Il testo viene generalmente diverso in due parti:

  • la prima (che comprende i primi 48 righi) celebra la guarigione della compagna e la riconquista della sua bellezza. La donna viene paragonata ad una divinità dell’antica Grecia in quanto la guarigione fa in modo che lei raggiunga livelli di beatitudine maggiori sia per lei che per il poeta (nel caso di quest’ultimo poi, tutto cambierà verso la fine della poesia);
  • la seconda parte è divisa a sua volta in altre parti. Innanzitutto Foscolo introduce questa parte con una considerazione personale sulla bellezza effimera degli esseri umani, e si lancia nel tema centrale che verrà poi approfondito in altre sue opere. Come nella prima parte, rimanda a divinità dell’Antica Grecia, trasformandole tuttavia in esseri mortali ispirandosi ai racconti degli uomini antichi.

Con questa poesia, che può apparire al primo sguardo incoerente, Foscolo vuole celebrare la bellezza femminile, in quanto la ritiene simbolo dei valori più alti del genere umano, racchiudendo anche una celebrazione a quest’ode e a sé stesso. In questi versi si ispira alla antica poetessa Saffo (le cui opere, tra l’altro, furono tradotte da lui in italiano).
Solo in un punto c'è un riferimento alla bellezza: quando descrive Antonietta come la sacerdotessa di Venere. Per il resto c'è la bellezza ideale che è capace di rasserenare e di placare i mali. C'è il motivo della poesia eternatrice, sviluppato nei sepolcri. Pur essendo una bellezza divina non è fredda e marmorea.
Analisi e commento dell'ode "All'amica risanata" di Foscolo articolo

Metrica

Prime due quartine: viene personificata Venere. I raggi del pianeta vengono paragonati ai capelli bagnati di rugiada di una donna.
Membra dall'egro talamo: letto malato, è un'ipallage, infatti l'aggettivo malato si deve riferire alla donna.
Nella 3º terzina: tornano i colori sul viso, torna il sorriso.
Nella 4º terzina: le ore sono personificate, prima somministravano i farmaci per la malattia, ora, oggi, ti portano la veste di seta, i gioielli, gli stivaletti e gli amuleti affinché tu possa essere più bella e affascinante. Durante le feste notturne guardando te o dea dimenticano le danze e tutto il resto, tu sei per loro affanno d'amore e speranza.
Viene descritta la donna in 3 atteggiamenti suggestivi:

  • Quando abbellisce le arpe con nuove armonie e con la sua figura, grazie al bisso aderente, che la mette in evidenza.
  • Tutti quelli che l'ascoltano cantare sospirano incantati da lei e da questo canto innamorato.
  • Quanto balla e affida il corpo all'aria il vento muove le vesti nascondendo alcune parti del suo corpo.

Le trecce cadono nitide grazie agi oli appena applicati. I suoi capelli, la sua salute e la voglia di vivere sono un regalo di aprile.
I versi dal 52 al 54 costituiscono la cerniera: le Grazie guardino severe colui che oserà ricordarle che la bellezza è un bene fugace e che per lei arriverà il giorno della morte. C'è un rifiuto dell'idea che la bellezza possa svanire: la bellezza rimarrà eterna se verrà celebrata dai poeti. Allo stesso tempo pur deprecando il poeta ammette che la bellezza è un bene fugace. C'è un rimprovero a chi lo ricorda, ma allo stesso tempo c'è una fugacità della bellezza. Fa tre esempi di donne mortali diventate dee grazie alla poesia:

  • Artemide (Diana): abitava le pendici del monte Parrasio guidando una schira di Ninfe. “E fea terror di cervi”: faceva fischiare i nervi dell'arco Cidonio, terrore dei cervi. Elisio le consacrò il dono degli inferi, la freccia infallibile, le montagne e il carro della Luna nel cielo. Artemide era una donne comune che è diventata dea;
  • Bellona: era un'amazzone invincibile. Ella ora si sta preparando a combattere contro l'avida Inghilterra. Nonostante in questo momento prevalga l'elemento neoclassico, c'è un riferimento all'attualità;
  • Venere: a cui dedica più spazio. È quella donna della quale vedo onorare le statue con il sacro mirto (pianta sacra a Venere).

C'è un riferimento all'amore tra Foscolo e Antonietta. Venere regnò beata su Citera, Cipro e le isole (Venere era regina delle isole del mar Ionio). Foscolo dice che nacque in quel mare dove si sente ancora il soffio di Zeffiro. Se lo Zeffiro soffia lieve di notte si sente ancora la lira di Saffo. Quelle terra sono ancora impregnate della poesia di Saffo. Foscolo sente di avere una predestinazione per la poesia dato che è nato in questi luoghi. Foscolo trasferisce per Antonietta nella poesia italiana, che è più solenne, la lieve poesia eolica. E lei sarà invocata dalle donne dell'Italia settentrionale grazie ai suoi versi. Foscolo si mette sullo stesso piano dei poeti greci che hanno divinizzato queste donne.
Per ulteriori approfondimenti su All'amica risanata vedi anche qua.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale dell'ode "All'amica risanata" di Ugo Foscolo?
  2. Il tema principale dell'ode è la celebrazione della bellezza femminile, vista come simbolo dei valori più alti del genere umano, e il potere eternante della poesia.

  3. In quale occasione Ugo Foscolo scrisse "All'amica risanata"?
  4. Foscolo scrisse "All'amica risanata" in occasione della guarigione di Antonietta Fagnani Arese, con la quale aveva avuto una relazione tormentata.

  5. Come viene rappresentata la bellezza nella poesia?
  6. La bellezza è rappresentata come un bene supremo ed eterno, capace di rasserenare e placare i mali, e viene celebrata attraverso riferimenti alla mitologia classica.

  7. Quali figure mitologiche vengono menzionate nell'ode?
  8. Nell'ode vengono menzionate figure mitologiche come Artemide, Bellona e Venere, che rappresentano la trasformazione di donne mortali in dee grazie alla poesia.

  9. Qual è il ruolo della poesia secondo Foscolo in "All'amica risanata"?
  10. Secondo Foscolo, la poesia ha il potere di eternare la bellezza, rendendola immortale e celebrandola attraverso i versi, come dimostrato dai riferimenti alla poetessa Saffo.

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