Concetti Chiave
- Le due Odi di Foscolo, composte nel 1802, si inseriscono nel filone neoclassico e trattano temi come la bellezza e la mitologia greca.
- L'Ode "all'amica risanata" esplora come la bellezza possa purificare le passioni e portare serenità, similmente alla poesia.
- Il componimento utilizza versi settenari con uno schema musicale e un linguaggio galante, evidenziando il ruolo della bellezza nel superare il caos.
- Riferimenti alla mitologia greca con dee come Artemide, Bellona e Venere sottolineano il tema della bellezza eternata attraverso la poesia.
- Foscolo mira a divinizzare ed eternare l'amica Antonietta, esaltando la bellezza mortale e portando elementi della grecità in Italia.
Ode "all'amica risanata" e il suo contesto
Tra i componimenti poetici di maggiore importanza riguardanti Foscolo non si possono non menzionare le due Odi, entrambe composte nel 1802. Lo stile delle due odi è elegiaco in quanto sono indirizzate a due donne amiche del poeta e hanno lo scopo di rendere più lievi i loro dolori.
Queste Odi appartengono ancora al filone neoclassico e i temi principali sono il vagheggiamento della bellezza, la mitologia e la teologia greche. Nell’ode “A Luigia Pallavicini caduta da cavallo” la scrittura è galante ed aulica; nell’ode “all’amica risanata” c’è un discorso sulla bellezza che purifica le passioni e rasserena gli uomini, inoltre è esternatrice come la poesia poiché quest’ultima nasce dalla contemplazione della bellezza.
Analisi dell'ode "all'amica risanata"
Tra le due l’ode più importante è quella all’amica risanata: stilisticamente è composta da versi settenari con schema musicale e linguaggio galante; il tema principale come detto in precedenza è quello della bellezza che aiuta l’uomo a superare il caos. Importanti sono anche i riferimenti alla mitologia greca con Artemide, Bellona e Venere che furono prima che dee donne e poi furono eternate e divinizzate per la loro bellezza grazie alla poesia. Con questa Ode Foscolo porta la grecità in Italia, infatti come per i poeti greci, i valori delle sue poesie devono essere eternati; si ha inoltre la personificazione del tempo legata alla fugacità della bellezza mortale, dunque il fine ultimo di questa ode è quello di divinizzare ed eternare l’amica Antonietta per la sua bellezza.