Concetti Chiave
- Tancredi, dopo un segnale di Goffredo, guida la sua squadra con grande abilità e determinazione, distinguendosi per la sua nobiltà e valore.
- Il re, osservando Tancredi, riconosce la sua bravura e si rivolge a una donna al suo fianco, chiedendole chi sia quel valoroso guerriero.
- La donna, emotivamente scossa, trattiene a stento lacrime e sospiri mentre risponde al re, celando sotto un'apparente ostilità un sentimento diverso.
- La donna dichiara di conoscere bene Tancredi, avendolo visto spesso combattere e infliggere ferite gravi al suo popolo, che nessuna cura può sanare.
- Il dialogo evidenzia il contrasto tra l'ammirazione per il valore di Tancredi e il dolore causato dalle sue azioni in battaglia.
Testo canto 3 della Gerusalemme liberata
Allor, sí come turbine si sciogliee cade da le nubi aereo fuoco,
il buon Tancredi, a cui Goffredo accenna,
sua squadra mosse, ed arrestò l'antenna.
Porta sí salda la gran lancia, e in guisa
vien feroce e leggiadro il giovenetto,
che veggendolo d'alto il re s'avisa
che sia guerriero infra gli scelti eletto.
Onde dice a colei ch'è seco assisa,
e che già sente palpitarsi il petto:
«Ben conoscer déi tu per sí lungo uso
ogni cristian, benché ne l'arme chiuso.
Chi è dunque costui, che cosí bene
s'adatta in giostra, e fero in vista è tanto?»
A quella, in vece di risposta, viene
su le labra un sospir, su gli occhi il pianto.
Pur gli spirti e le lagrime ritiene,
ma non cosí che lor non mostri alquanto:
ché gli occhi pregni un bel purpureo giro
tinse, e roco spuntò mezzo il sospiro.
Poi gli dice infingevole, e nasconde
sotto il manto de l'odio altro desio:
«Oimè! bene il conosco, ed ho ben donde
fra mille riconoscerlo deggia io,
ché spesso il vidi i campi e le profonde
fosse del sangue empir del popol mio.
Ahi quanto è crudo nel ferire! a piaga
ch'ei faccia, erba non giova od arte maga.
Parafrasi

Allora, improvvisamente, così come il turbine
Si sprigiona e il fulmine cade dalle nuvole,
il buon Tancredi, cui Goffredo di Buglione aveva fatto cenno, mosse la sua squadra
e pose la lancia in resta.
Il giovane tiene così saldamente la grande lancia
E avanza in modo così fiero e al tempo stesso pieno di grazia,
che il re vedendolo dall’alto si accorge che per nobiltà si distingue fra gli altri, che pure sono valorosi. Per cui dice a colei che gli siede accanto,
a che sente già palpitare il cuore:
“Tu devi ben riconoscere i cristiani, anche se chiusi nell’armatura, poiché li hai frequentati a lungo.
Chi è , dunque, costui , che così bene si prepara a entrare in combattimento e appare cosi fiero?”
Alla fanciulla, invece della risposta, viene alle labbra un sospiro, agli occhi il pianto. Tuttavia trattiene i sospiri e le lacrime, ma non tanto da non mostrarli almeno un po':
perché gli occhi pieni di lacrime si cerchiarono di rosso e un mezzo sospiro trattenuto uscì.
Poi gli risponde ingannevole, e maschera sotto l’apparenza dell’odio un altro desiderio:
“Ahime, lo conosco bene, e ho ben ragione di doverlo riconoscere tra mille,
perché spesso lo vidi riempire i campi e le profonde fosse con il sangue versato dal mio popolo.
Ah, quanto è crudele nel ferire! Le ferite che procura non si possono curare con nessuna erba medica, con nessuna arte magica.
per approfondimenti, vedi anche:
La Gerusalemme Liberata: Canto III – Riassunto
Gerusalemme Liberata, canto 3 commento
Domande da interrogazione
- Qual è l'azione intrapresa da Tancredi nel Canto 3 della Gerusalemme liberata?
- Come reagisce il re vedendo Tancredi?
- Qual è la reazione della donna alla vista di Tancredi?
- Perché la donna riconosce Tancredi tra mille?
Tancredi, su segnale di Goffredo, muove la sua squadra e si prepara al combattimento con grande abilità e grazia, distinguendosi per nobiltà tra gli altri guerrieri.
Il re, osservando Tancredi dall'alto, riconosce la sua distinzione tra i guerrieri scelti e chiede alla donna accanto a lui di identificare il giovane cristiano.
La donna, invece di rispondere immediatamente, prova un'emozione intensa che si manifesta in un sospiro e lacrime trattenute, rivelando un desiderio nascosto sotto l'apparenza dell'odio.
La donna riconosce Tancredi perché lo ha visto spesso in battaglia, dove ha riempito i campi e le fosse con il sangue del suo popolo, dimostrando una crudeltà che rende le sue ferite incurabili.