anna.pastone
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Concetti Chiave

  • Le prime due stanze dell'Aminta sono collegate attraverso negazioni e avversative per descrivere l'Età dell'Oro.
  • Tasso cerca di bilanciare la spensieratezza del Rinascimento con le esigenze della Controriforma.
  • Nell'Età dell'Oro, l'onore è visto come un "idol d'errori", simbolo di obblighi imposti dalla religione.
  • L'amore nell'Età dell'Oro era istintivo e libero, a differenza delle restrizioni imposte successivamente.
  • Tasso esprime malinconia nel rimpianto delle gioie perdute a causa della cultura repressiva della Controriforma.

Indice

  1. L'età dell'oro e le sue qualità
  2. Contrasti culturali nell'Aminta di Tasso
  3. L'onore e la morale nell'età dell'oro

L'età dell'oro e le sue qualità

3) Le prime due stanze, sintatticamente, sono collegate fra loro attraverso le ripetute negazioni e l'avversativa 'ma' (v. 669) in uno schema 'L'età dell'oro era bella non perché..(della prima strofa), ma per (della seconda)'. Le negazioni non indicano i motivi per cui l'età dell'oro era un periodo splendente, ma delle sue qualità generali (scorreva un fiume di latte e il bosco stillava miele, v.657.658; le terre producevano i loro frutti senza l'intervento dell'uomo v.659-661; i serpenti non erano velenosi e vagavano senza ferocia v.661; il cielo, non oscurato da nuvole, brillava di luce in una primavera eterna vv.662-666; le navi straniere non portavano con sé ne merci ne guerre vv.667-668)

Contrasti culturali nell'Aminta di Tasso

nell'Aminta troviamo alcuni aspetti e stati d'animo propri della cultura libera e laica di inizio Cinquecento. Compito di Tasso è, pertanto, quello di dover tenere insieme la spensieratezza e il piacere del Rinascimento con le esigenze della Controriforma. Nel coro dell'atto primo dell'Aminta, viene celebrata l'Età dell'Oro perduta, indentificata con l'Eden, il Paradiso terrestre.

L'onore e la morale nell'età dell'oro

Essa era riconosciuta tale non perché vi era un'eterna primavera, il terreno era capace di dar frutti senza l'intervento dell'uomo, mancavano combattimenti e conquiste, ma soltanto per l'assenza di un "idol d'errori, idol d'inganno" (671), cioè l'Onore (v. 695) (indentificato dallo stesso Tasso con la lettera maiuscola, in quanto personificato), incarnato al suo livello più alto e negativo con l'ambiente cortigiano. Definito ''tiranno di nostra natura'' v.674, esso può indicare anche il senso del peccato e il senso dell'obbligo imposti dalla religione; tanto è vero che lo stesso Tasso sottolinea come nell'Età dell'Oro l'unico precetto fosse: "se ei piace, ei lice" v.681 (cioè se piace, è lecito). Le leggi della morale e dell’onore, hanno imposto un controllo e una regola a tutti quei gesti naturali che nell’età dell’oro si svolgevano liberamente e ora invece hanno perduto la loro primitiva felicità. Tasso, fra essi, celebra soprattutto la nudità dei corpi, esaltando l’amore e la condizione d’innocenza originaria dell’uomo. Infatti a Cupido nell’età dell’oro non servivano frecce e arco (v..684) perché l’amore era istintivo. In questo periodo invece l’amore diventa quasi proibito e anziche essere un dono da celebrare (v.707), diventa un ''furto'' regolato dall’Onore. Per Tasso l’idea di divieto religioso o morale è rimossa, non per la fine dell’età dell’oro, piuttosto per la cultura repressiva della Controriforma. Per questo motivo l’affermazione delle gioie è malinconica e appare caratterizzata più dal rimpianto che dall’abbandono.

Anna Pastone, IVAL

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le qualità principali dell'età dell'oro descritte nel testo?
  2. L'età dell'oro è caratterizzata da un ambiente naturale abbondante e pacifico, con fiumi di latte, boschi che stillano miele, terre fertili senza intervento umano, serpenti non velenosi, e un cielo sempre luminoso. Non vi erano guerre né commerci stranieri.

  3. Come si manifestano i contrasti culturali nell'Aminta di Tasso?
  4. Nell'Aminta, Tasso cerca di conciliare la spensieratezza del Rinascimento con le esigenze della Controriforma, celebrando l'età dell'oro come un periodo di libertà e piacere, in contrasto con le restrizioni morali e religiose del suo tempo.

  5. Qual è il ruolo dell'onore nell'età dell'oro secondo Tasso?
  6. L'onore è visto come un "idol d'errori" e "tiranno di nostra natura", che impone restrizioni morali e religiose. Nell'età dell'oro, l'unico precetto era "se ei piace, ei lice", indicando una libertà naturale priva di tali imposizioni.

  7. Come viene rappresentato l'amore nell'età dell'oro rispetto al periodo della Controriforma?
  8. Nell'età dell'oro, l'amore era istintivo e celebrato, senza bisogno di frecce e arco di Cupido. Durante la Controriforma, l'amore diventa un "furto" regolato dall'onore, perdendo la sua innocenza originaria e diventando soggetto a divieti religiosi e morali.

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