Concetti Chiave
- Il poema inizia con la presentazione dell'argomento, l'invocazione alla Musa, e una dedica a un protettore.
- L'opera narra l'impresa dei Crociati, con l'intervento divino che unisce i guerrieri cristiani.
- Il poeta invoca una Musa celeste, differente dalle tradizionali, per ottenere ispirazione divina.
- La poesia viene paragonata a una medicina amara resa dolce, capace di far accettare verità scomode.
- Tasso ringrazia il duca Alfonso d'Este, auspicando che possa guidare una nuova crociata contro i Turchi.
Il proemio si apre con i seguenti versi: “Canto l’arme pietose (religiose e pie) e ‘l capitano (Golfredo) / che ‘l gran sepolcro liberò di Cristo”.
Il capolavoro del Tasso inizia, seguendo la tradizione dei poemi classici, con la presentazione dell’argomento (vv.1-8), con l’invocazione alla Musa (vv.9-24) e con dedica dell’opera ad un protettore (vv.25-32).
Questi versi (vv.5-8) vogliono significare che l’impresa dei Crociati ebbe anche il favore delle forze soprannaturali: infatti le potenze infernali non riuscirono ad opporre alcuna resistenza, né vi riuscirono i popoli infedeli dell’Asia e dell’Africa (“Libia”).
Fondamentale fu anche l’intervento di Dio, che ricompattò intorno alle insegne cristiane i guerrieri che si erano allontanati dal campo per inseguire interessi personali e passioni.

Invocazione alla Musa Celeste
In questi versi (vv.9-12), il poeta invoca una Musa che non vive, come tutte le altre, sul monte Elicona, in Beozia, ma dimora su nel cielo, tra le gerarchie angeliche (“i beati cori”), con un’aurea corona di stelle immortali che le cinge la testa.
Il Pernaso (v.18) era un monte della Grecia, sacro, secondo il mito, alle Muse. Il Tasso lo cita per indicare la predilezione della maggior parte della gente per componimenti poetici di lettura piacevole.
Il poeta, nei versi (vv.21-24 “Così a l’egro fanciul… suo vita riceve”) immediatamente precedenti, aveva affermato che la verità, se presentata attraverso versi dolci ed eleganti, riesce a conquistare anche gli uomini più contrari ad essa. Infatti la poesia si comporta come coloro che porgono al fanciullo malato (“egro”) il bicchiere contenente l’amara medicina (“succhi amari”) con gli orli cosparsi di qualcosa di dolce per fargliela bere. Allo stesso modo, la poesia, con la sua raffinatezza stilistica, seduce il lettore e gli fa conoscere verità che altrimenti non accetterebbe mai (concezione didascalico-utilitaristica dell’arte).
Dedica al Duca Alfonso d'Este
In questi versi (vv.25-28), il Tasso si rivolge al duca Alfonso d’Este, suo mecenate, ringraziandolo per aver dato un rifugio tranquillo alla sua anima pellegrina che va errando sola e disperata in balìa delle avversità della vita.
Nei versi conclusivi, il poeta si augura che un giorno si avveri la sua profezia, cioè che il duca Alfonso II possa assumere il comando di una nuova crociata contro i Turchi, emulando le gesta di Rinaldo, il capostipite della famiglia d’Este: “Forse un dì fia che la presaga penna / osi scriver te quel ch’or n’accenna”.
per approfondimenti, vedi anche:
Tasso - La Gerusalemme Liberata, canto I - riassunto
La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso: ottave 1-5
Domande da interrogazione
- Qual è l'argomento principale del proemio della "Gerusalemme Liberata"?
- Come viene descritta l'invocazione alla Musa nel poema di Tasso?
- Qual è il significato della dedica al Duca Alfonso d'Este?
- Qual è la concezione dell'arte espressa da Tasso nei suoi versi?
Il proemio presenta l'impresa dei Crociati guidati da Goffredo, che liberano il Santo Sepolcro di Cristo, con il favore delle forze soprannaturali e l'intervento di Dio.
Tasso invoca una Musa celeste che dimora tra le gerarchie angeliche, distinta dalle Muse del monte Elicona, per ispirare la sua opera con verità presentate in versi dolci ed eleganti.
Tasso ringrazia il Duca Alfonso d'Este per il suo sostegno e spera che un giorno il duca possa guidare una nuova crociata, emulando le gesta eroiche dei suoi antenati.
Tasso sostiene una concezione didascalico-utilitaristica dell'arte, dove la poesia, con la sua raffinatezza stilistica, riesce a trasmettere verità che altrimenti sarebbero rifiutate.