Concetti Chiave
- La Gerusalemme Liberata inizia con una sintesi dell'opera, seguita dall'invocazione alla Musa e un encomio a Alfonso II d’Este.
- Nella prima ottava, Tasso racconta le imprese di Goffredo di Buglione nella liberazione di Gerusalemme dai musulmani, con l'aiuto divino.
- Il poeta invoca la Musa nelle ottave successive, chiedendo ispirazione e perdono per aver intrecciato verità e fantasia nella sua poesia.
- La Musa deve aiutare Tasso a rendere la verità più attraente attraverso versi piacevoli, come una medicina amara servita con dolcezza.
- Le ultime ottave contengono il ringraziamento a Alfonso II d’Este, protettore di Tasso, e un augurio di futuri successi militari.
La Gerusalemme Liberata si apre, secondo la tradizione epica classica, con la “protasi”, ovvero la prima ottava che è il riassunto dell’opera, seguono la seconda e la terza ottava con l’invocazione della Musa, e infine nella quarta e quinta ottava il poeta ringrazia Alfonso II d’Este (parte encomiastica).
Gesta di Goffredo di Buglione
Nella prima ottava Torquato Tasso narra sotto forma di poesia le gesta del capitano Goffredo di Buglione, che liberò dai musulmani Gerusalemme; egli fece molte cose con l’ intelligenza e con la forza, sopportò molte cose durante la sua gloriosa conquista, inutilmente l’Inferno si oppose a essa e invano le diverse popolazioni dell’Asia e dell’Africa si armarono. Dio gli concesse il suo favore e sotto ai sacri vessilli egli ricondusse i compagni dispersi.
Invocazione della Musa
Nella seconda e terza ottava il poeta invoca la Musa, lei che non aveva una gloria mondana e passeggere e non cingeva le cime del monte Elicona, ma su in Paradiso tra i cori dei beati aveva una corona d’oro di stelle immortali: lei doveva ispirare al cuore del poeta entusiasmi religiosi, doveva illuminare la sua poesia e doveva perdonarlo se mischiava invenzioni poetiche al vero e se in parte adornava le pagine di altri piaceri oltre ai suoi. La Musa sapeva che l’umanità accorreva là dove la poesia, carica di lusinghe, diffondeva più dolcezza; e sapeva anche che la verità, arricchita con piacevoli versi, convinse anche i più restii seducendoli. Allo stesso modo porgiamo al fanciullo ammalato il bicchiere in cui è la medicina, con gli orli cosparsi di sostanze dolci: egli, ingannato, beve una medicina amara e dal proprio inganno trae la sua salvezza riacquistando la salute.
Ringraziamento ad Alfonso II d’Este
Nella quarta e nella quinta ottava si ha l’aspetto encomiastico, infatti in queste due strofe il poeta fa un ringraziamento ad Alfonso II d’Este, il quale sottrasse il poeta alla violenza della sorte e lo gridò al sicuro, proteggendo lui che era un vagabondo, agitato fra gli scogli e fra le onde e quasi sommerso; il poeta pregò Alfonso di accettare benevolmente questo suo poema che gli dedicava e gli offriva quasi come un voto sacrale.
Forse un giorno avverrà che la sua poesia che prevede il futuro, si impegnerà a scrivere di lui quel che stava accennando. Se accadrà mai che il buon popolo cristiano viva in pace, e che con navi e cavalli cerchi di riprendere ai Turchi il Santo Sepolcro occupato ingiustamente, è giusto che conceda ad Alfonso il potere dell’esercito o l’alto comando dei mari.
Intanto Alfonso, emulo di Goffredo doveva ascoltare i versi del poeta e doveva prepararsi a combattere.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della "Gerusalemme Liberata"?
- Qual è il ruolo della Musa nella "Gerusalemme Liberata"?
- Come viene descritto il ringraziamento ad Alfonso II d’Este?
- Qual è l'auspicio del poeta riguardo al futuro di Alfonso II d’Este?
Il tema principale è la narrazione delle gesta di Goffredo di Buglione, che liberò Gerusalemme dai musulmani con intelligenza e forza, nonostante le avversità.
La Musa è invocata per ispirare il poeta con entusiasmi religiosi e illuminare la sua poesia, perdonandolo per l'uso di invenzioni poetiche e adornamenti.
Il poeta ringrazia Alfonso II d’Este per averlo protetto dalla sorte avversa e gli dedica il poema, sperando che un giorno la sua poesia possa scrivere delle sue future imprese.
Il poeta auspica che Alfonso possa un giorno guidare l'esercito o il comando dei mari per riprendere il Santo Sepolcro ai Turchi, emulando le gesta di Goffredo.