Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Il proemio del poema di Tasso invoca una musa cristiana e dedica l'opera ad Alfonso II d'Este, distinguendosi dai contemporanei come Ariosto e Virgilio.
  • Tasso enfatizza l'azione del cantare nel suo incipit, "Canto l'arme pietose e 'l capitano", mettendo in risalto il ruolo del poeta rispetto al tema del canto.
  • Il concetto di cavaliere errante è utilizzato per esprimere sia un vagare fisico che una deviazione morale, legata al tema della Crociata.
  • L'invocazione alla musa cristiana contrappone la gloria effimera del mondo terreno a quella eterna della materia sacra, differenziandosi dall'approccio di Ariosto.
  • Tasso cerca di unire il piacere estetico con l'insegnamento morale, mostrando la poesia come mezzo per trasmettere valori pedagogici.

Canto l'arme pietose e 'l capitano

che 'l gran sepolcro liberò di Cristo.

Molto egli oprò co 'l senno e con la mano,

molto soffrí nel glorioso acquisto;

e in van l'Inferno vi s'oppose, e in vano

s'armò d'Asia e di Libia il popol misto.

Il Ciel gli diè favore, e sotto a i santi

segni ridusse i suoi compagni erranti.

Indice

  1. Invocazione alla Musa
  2. Dedica ad Alfonso II d'Este
  3. Differenze con altri scrittori
  4. Temi del Proemio

Invocazione alla Musa

O Musa, tu che di caduchi allori

non circondi la fronte in Elicona,

ma su nel cielo infra i beati cori

hai di stelle immortali aurea corona,

tu spira al petto mio celesti ardori,

tu rischiara il mio canto, e tu perdona

s'intesso fregi al ver, s'adorno in parte

d'altri diletti, che de' tuoi, le carte.

Sai che là corre il mondo ove piú versi

di sue dolcezze il lusinghier Parnaso,

e che 'l vero, condito in molli versi,

i piú schivi allettando ha persuaso.

Cosí a l'egro fanciul porgiamo aspersi

di soavi licor gli orli del vaso:

succhi amari ingannato intanto ei beve,

e da l'inganno suo vita riceve.

Dedica ad Alfonso II d'Este

Tu, magnanimo Alfonso, il quale ritogli

al furor di fortuna e guidi in porto

me peregrino errante, e fra gli scogli

e fra l'onde agitato e quasi absorto,

queste mie carte in lieta fronte accogli,

che quasi in voto a te sacrate i' porto.

Forse un dí fia che la presaga penna

osi scriver di te quel ch'or n'accenna.

È ben ragion, s'egli averrà ch'in pace

il buon popol di Cristo unqua si veda,

e con navi e cavalli al fero Trace

cerchi ritòr la grande ingiusta preda,

ch'a te lo scettro in terra o, se ti piace,

l'alto imperio de' mari a te conceda.

Emulo di Goffredo, i nostri carmi

intanto ascolta, e t'apparecchia a l'armi.

Differenze con altri scrittori

Le cinque ottave che costituiscono il proemio del poema rispettano lo schema classico e costituiscono l’invocazione alla Musa, una musa cristiana e la dedica ad Alfonso II d’Este. Il proemio presenta una forte differenza rispetto agli scrittori contemporanei a Tasso e allo stesso Virgilio dell’ Eneide. Sia Ariosto che Virgilio iniziano il prormio richiamando dirette l’oggetto del canto: Virgilio scrive “Arma virumque cano” e Ariosto “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”. Il Tasso, invece, antepone la soggettiva del poeta che canta, scrivendo “Canto l’arme pietose e ‘l capitano” come se l’azione del cantare fosse più importante della materia del canto.

Temi del Proemio

Da notare anche la contrapposizione fra molto egli oprò/molto soffrì che unisce l’aspetto oggettivo dell’azione militare compiuta da Goffredo ed il suo aspetto soggettivo, psicologico o morale collegato al “soffrire”. Si nota anche l’antitesi fra Inferno e Cielo, il che introduce il tema del meraviglioso cristiano che occupa una parte molto importante nella Gerusalemme liberata. Sempre nella prima ottava, ritroviamo il tema del cavaliere errante col duplice senso di vagare senza meta e di deviazione morale. Anche se dalla lettura dei canti successivi si capisce che si tratta di un errare fisico, nell’ottava si intende l’allontanarsi dalla battaglia, quindi dallo scopo della Crociata che è la liberazione del Sepolcro e quindi un errare morale. Nella letteratura precedente il cavaliere errante, invece, erano coloro che vagavano alla ricerca di un’ avventura. Il termine “errante” è ripreso nella quarta ottava, legato alla metafora del mare in tempesta simbolo della vita del Tasso. Anche l’invocazione alla musa e l’indicazione del fine della poesia costituiscono un elemento innovativo. L’invocazione alla musa cristiana è un’occasione per porre in contrapposizione la gloria effimera connessa alla materia terrena con quella imperitura connessa alla materia sacra, mentre Ariosto invoca la donna amata. Questo ci porta ad una riflessione sul ruolo della poesia. Tasso mostra di voler unire l’utile con il piacevole, ma il piacevole (= il dolce) è la necessaria attrattiva per trasmettere un insegnamento per cui la sintesi fra ricerca di piacere estetico e pedagogia si sposta verso questo secondo termine. Comune a quel tempo è invece il motivo dell’augurio del duca Alfonso di poter diventare in futuro un grande condottiero degno di Goffredo di Buglione ed in questo modo il Tasso proietta la vicenda delle crociata nell’attualità e nella società di corte del tempo

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del proemio del poema?
  2. Il proemio del poema si concentra sull'invocazione alla Musa cristiana e sulla dedica ad Alfonso II d'Este, evidenziando la differenza rispetto ad altri scrittori come Ariosto e Virgilio, e introducendo il tema del meraviglioso cristiano.

  3. Come si differenzia l'approccio di Tasso rispetto a quello di Ariosto e Virgilio nel proemio?
  4. Tasso antepone la soggettiva del poeta che canta, mettendo in risalto l'azione del cantare rispetto alla materia del canto, a differenza di Ariosto e Virgilio che richiamano direttamente l'oggetto del canto.

  5. Quali sono le antitesi presenti nel proemio e cosa rappresentano?
  6. Le antitesi presenti sono tra Inferno e Cielo, rappresentando il tema del meraviglioso cristiano, e tra molto egli oprò/molto soffrì, unendo l'azione militare e l'aspetto psicologico o morale del protagonista.

  7. Qual è il significato del termine "errante" nel contesto del proemio?
  8. Nel proemio, "errante" ha un duplice significato: vagare senza meta e deviazione morale, riferendosi all'allontanamento dalla battaglia e dallo scopo della Crociata, quindi un errare morale.

  9. Qual è l'innovazione introdotta da Tasso nell'invocazione alla Musa?
  10. Tasso introduce l'invocazione alla Musa cristiana come occasione per contrapporre la gloria effimera della materia terrena con quella imperitura della materia sacra, unendo l'utile con il piacevole per trasmettere un insegnamento.

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