Concetti Chiave
- La letteratura del Seicento è caratterizzata dall'uso di metafore e allegorie, influenzata da autori come Galileo Galilei.
- La controriforma impone restrizioni alla libertà di pubblicazione, con la Chiesa che censura e limita la diffusione di opere letterarie.
- L'accademia della Crusca emerge con l'obiettivo di purificare la lingua, distinguendo parole importanti da quelle meno significative.
- Il dibattito sulla lingua continua nel secondo Cinquecento, influenzato dalle idee di Pietro Bembo e dal modello dei grandi autori del XIV secolo.
- Prima dell'unificazione d'Italia, la penisola è caratterizzata da una molteplicità di dialetti e forme linguistiche diverse.
Indice
Metafore e Allegorie nel XVII Secolo
La letteratura che nasce durante il diciassettesimo secolo si esprime attraverso metafore e allegorie. Lo stesso Galileo Galilei dice che la matematica è un linguaggio universale, e per esprimere questo concetto, nuovo fino ad allora, è costretto ad usare termini semplici ed espressioni metaforiche.
Censura e Controllo della Chiesa
Durante il cinquecento i libri potevano essere scritti senza censura, i letterati erano liberi di scrivere senza alcun freno, però nel seicento, con lo sviluppo della controriforma, la Chiesa specialmente in Italia cominciò ad imporre dei limiti: i letterati non potevano più pubblicare liberamente ma ciò che scrivevano doveva sempre essere controllato e occasionalmente censurato dalla Chiesa. La Chiesa non si limita a perseguitare gli autori dei libri che giudica pericolosi, ma stabilisce delle pene a danno di chi stampava o vendeva i libri che la Chiesa aveva proibito. Per questo motivo gli stessi editori iniziarono a pubblicare sempre meno opere e ciò comportò una drastica riduzione di libri storici, ma fu favorita la divulgazione di testi riguardanti argomenti più effimeri e meno importanti. In questo periodo acquista una grande importanza l’accademia della Crusca che si propone l’obiettivo di separare le parole più importanti da quelle meno significative.
L'Accademia della Crusca e la Lingua
Nel secondo cinquecento il dibattito della lingua prosegue, basandosi sul pensiero di Pietro Bembo, che proponeva di seguire il modello dei grandi autori del XIV secolo: Dante, Petrarca e Boccaccio. La lingua ufficiale in Italia sarà l’italiano solo a partire dall’unione della nazione, ma prima saranno parlati diversi dialetti e si useranno molte forme linguistiche differenti.