Concetti Chiave
- Il sonetto di Giovan Battista Marino prende spunto dai capelli dorati "a l’aura" tipici della lirica petrarchesca, ma sviluppa un approccio originale.
- La poesia si concentra sui capelli sciolti della donna, descrivendone l’effetto di luce e chiarore su petto e spalle, utilizzando un linguaggio elegante.
- Marino impiega metafore di lucentezza per comparare la bellezza della donna a una realtà minerale, simile all'oro e al sole, conferendole un'aura preziosa.
- L’uso di figure retoriche, come metafore e allitterazioni, arricchisce il componimento, rendendolo stilisticamente raffinato e complesso.
- Il sonetto utilizza uno schema metrico ABBA, ABBA, CDC, DCD e si caratterizza per l’uso prevalente di verbi all’imperfetto, creando un’atmosfera di passato.
Indice
- Sonetto dedicato ai biondi capelli della sua donna
- Testo de: Sonetto dedicato ai biondi capelli della sua donna
- Spiegazione del sonetto
Sonetto dedicato ai biondi capelli della sua donna
Lo spunto petrarchesco dei capelli dorati sciolti ‘’a l’aura’’ è elaborata in modo originale da Marino. Il sonetto è tratto dalla Lira. Il richiamo a questo aspetto che è tipico della lirica di Francesco Petrarca è chiaro ed evidente dunque nei versi della celebre e seguente poesia di Giovan Battista Marino, per poi discostarsene successivamente nel corso della lirica.
In seguito infatti il componimento poetico si concentra in particolar modo sui capelli sciolti della donna e sull'effetto di chiarore e di luce che questi provocherebbero sul petto e anche sulle spalle della fanciulla.(seconda quartina) Tutti questi elementi servono per indicare che il componimento poetico utilizza un registro linguistico e stilistico elegante. La donna viene descritta impreziosita di elementi come ad esempio le labbra di rubino, i denti di perla, ecc... con l'obiettivo di donarle aspetti come ad esempio una realtà minerale, un'essenza di tipo perlaceo, una vera e propria immagine del piacere insomma ecc... Lo schema metrico è ABBA, ABBA, CDC, DCD.
Testo de: Sonetto dedicato ai biondi capelli della sua donna
A l’aura il crin ch’a l’aura il pregio ha tolto,sorgendo il mio bel Sol del suo oriente,
per doppiar forse luce al dì nascente,
da’ suoi biondi volumi avea disciolto.
Parte scherzando in ricco nembo e folto
piovea sovra i begli omeri cadente,
parte con globi d’or sen gia serpente
tra’ fiori or del bel seno or del bel volto.
Amor vid’io, che fra i lucenti rami
de l’aurea selva sua, pur come sòle
tendea mille al mio cor lacciuoli ed ami;
e nel sol de le luci uniche e sole
intento e preso dagli aurati stami,
volgersi quasi un girasole il sole

Spiegazione del sonetto
In questa poesia di Marino si evidenziano chiari riferimenti al famoso luogo comune della poesia Petrarchista cinquecentesca dei ‘’capelli d’oro a l’aura sparsi’’. Ma dopo i primi versi si allontana ben presto del modello classico per accostarsi a nuovi riferimenti e spunti. Nel suo sonetto Marino da grande importanza alle metafore, le metafore della lucentezza dell’oro paragonata allo splendere del sole e i ‘’lucenti rami’’ intesi come la folta capigliatura della donna, danno grande significato a tutto il componimento. I capelli d’oro e altri elementi tipici verranno usati da Marino non per rifarsi all’idealizzazione astratta della donna ma per farle assumere quasi una bellezza mineraria, una realtà d’aurea e gemmea. Marino inoltre riduce la figura della donna a un barbaglio d’oro e di sole (fondamentale per la vita) e questo viene fatto a livello fonologico dall’estensione degli echi legati alla metafora dell’oro. (AURa, AURO, sORgendo, fORse)
A livello fonico e stilistico la donna viene descritta nel componimento come un barbaglio d'oro e di sole, pertanto la donna viene paragonata ad una vera e propria sostanza vitale, preziosa, fondamentale, ecc... Un'altra figura retorica presente nell'ambito del componimento poetico seguente è senz'altro quello dell'Amore che viene visto come colui che risulta essere impegnato nel tendere i lacci all'interno della selva. Tanti quindi sono gli artifici retorici che servono ad impreziosire la lirica poetica seguente e a renderlo bello dal punto di vista stilistico e linguistico.
Tra le tante figure retoriche presenti all'interno del Sonetto dedicato ai biondi capelli della sua donna ci sono tantissime figure di suono e tra queste si ricordano le cosiddette ripetizioni, le allitterazioni, le assonanze, ecc... Nei versi 3 e 14 inoltre ci sono ad esempio delle iperboli. Sono presenti anche delle figure retoriche come ad esempio i polisindeti. Dal punto di vista linguistico vengono utilizzati soprattutto dei verbi ai tempi imperfetti, quindi si utilizza prevalentemente il passato.
Tantissime sono anche le immagini rappresentate all'interno del sonetto, le quali si esplicano come detto in precedenza attraverso l'utilizzo delle metafore.
per approfondimenti, vedi anche:
Vita ed Opere di Giovan Battista Marino
Biografia ed Opere di Giovan Battista Marino
Domande da interrogazione
- Qual è l'ispirazione principale del sonetto di Marino?
- Come viene descritta la donna nel sonetto?
- Quali figure retoriche sono presenti nel sonetto?
- Qual è lo schema metrico del sonetto?
- Qual è il ruolo dell'Amore nel sonetto?
Il sonetto di Marino trae ispirazione dal tema petrarchesco dei "capelli d'oro a l’aura sparsi", ma si discosta presto dal modello classico per esplorare nuovi riferimenti e spunti.
La donna è descritta con elementi preziosi come labbra di rubino e denti di perla, assumendo una bellezza mineraria e una realtà d’aurea e gemmea, paragonata a una sostanza vitale e preziosa.
Il sonetto contiene numerose figure retoriche, tra cui metafore, ripetizioni, allitterazioni, assonanze, iperboli e polisindeti, che arricchiscono il testo stilisticamente e linguisticamente.
Lo schema metrico del sonetto è ABBA, ABBA, CDC, DCD.
L'Amore è rappresentato come colui che tende lacci all'interno della selva, contribuendo agli artifici retorici che impreziosiscono la lirica.