Concetti Chiave
- La poesia "Bella Schiava" di Giovan Battista Marino è un sonetto con schema di rime ABAB BABA CDC DCD.
- Il soggetto centrale è una donna bellissima dalla pelle nera, una scelta insolita che sfida le convenzioni dell'epoca.
- Marino utilizza metafore innovative, come il volto nero come la notte e la pelle come ebano, per esprimere bellezza.
- Sono presenti numerosi ossimori, tra cui "mostro leggiadro" e "notte solare", per sottolineare i contrasti.
- La poesia include diverse figure retoriche, come iperbati, enjambements e anafore, per arricchire il testo.
Nera sì, ma se’ bella, o di Natura
fra le belle d’Amor leggiadro mostro.
Fosca è l’alba appo te, perde e s’oscura
presso l’ebeno tuo l’avorio e l’ostro.
Or quando, or dove il mondo antico o il nostro
vide sì viva mai, sentì sì pura,
o luce uscir di tenebroso inchiostro,
o di spento carbon nascere arsura?
Servo di chi m’è serva, ecco ch’avolto
porto di bruno laccio il core intorno,
che per candida man non fia mai sciolto.
Là ’ve più ardi, o sol, sol per tuo scorno
un sole è nato, un sol che nel bel volto
porta la notte, et ha negli occhi il giorno.
Indice
Analisi del Sonetto Bella Schiava
La poesia Bella Schiava di Giovan Battista Marino rientra nel genere poetico del sonetto. Le rime - all'interno del testo - seguono lo schema ABAB BABA CDC DCD. Giovan Battista Marino sceglie un soggetto insolito nell'ambito della lirica qua presentata, ovvero quello della donna bellissima e dalla pelle nera, travolgendo completamente la visione della bella donna dalla pelle bianchissima. Inoltre nella lirica sono presenti varie metafore di nuova tipologia, come ad esempio il volto nero come la notte, la pelle come ebano, ecc...
Metafore e Ossimori nella Lirica
In Bella Schiava sono presenti anche tantissimi ossimori, come ad esempio mostro leggiadro, luce d'inchiostro, servo di una serva, notte solare, giorno negli occhi neri. In tutti i versi l'elemento però più vivido è il contrasto che si crea tra la pelle scura e la visione della bellezza.
Figure Retoriche nel Sonetto
Tra le figure retoriche della poesia è presente ad esempio l'iperbato nei versi 1-2: "Nera sì, ma se’ bella, o di Natura fra le belle d’Amor leggiadro mostro."; la metafora nei versi 3-4: Fosca è l'alba appo te, perde e s'oscura / presso l'ebeno tuo l'avorio e l'ostro; un ossimoro: "mostro leggiadro"; vari enjambements nei versi 3, 4, 9, 12, 13.
un'apostrofe nel verso 12; varie anastrofi nei versi 2, 3, 8, 10; un'anafora nella seconda strofa della poesia.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del sonetto "Bella Schiava" di Giovan Battista Marino?
- Quali figure retoriche sono utilizzate nel sonetto "Bella Schiava"?
- Come viene rappresentato il contrasto tra la pelle scura e la bellezza nel sonetto?
Il tema principale del sonetto è la celebrazione della bellezza di una donna dalla pelle nera, sfidando la tradizionale visione della bellezza femminile associata alla pelle bianca.
Nel sonetto sono presenti diverse figure retoriche, tra cui metafore, ossimori, iperbato, enjambements, apostrofe, anastrofi e anafore.
Il contrasto è rappresentato attraverso metafore e ossimori, come "volto nero come la notte" e "luce d'inchiostro", che esaltano la bellezza della pelle scura in modo innovativo e poetico.