Concetti Chiave
- Il dramma pastorale nasce dall'ammirazione degli umanisti per le opere classiche, in particolare le egloghe di Virgilio, creando un'atmosfera idilliaca ispirata all'Arcadia.
- Le origini del dramma pastorale si rifanno agli "idilli" della letteratura greca, componimenti ambientati tra pastori e pescatori, che suscitavano grande fascino tra gli umanisti.
- Opere come "Orfeo" di Angelo Poliziano e "Arcadia" di Jacopo Sannazaro hanno influenzato la regolamentazione del dramma pastorale, culminando con "L'Aminta" di Tasso e "Il Pastor fido" di Guarini.
- Il dramma pastorale si caratterizza per trame semplici e sentimenti amorosi espressi in linguaggio raffinato, simile a una favola dialogata senza forte vigore drammatico.
- La diffusione del dramma pastorale si estende in Spagna con "La Galatea" di Cervantes e ritorna nel Settecento europeo, influenzando anche l'arte visiva, come il villaggio pastorale di Maria-Antonietta a Versailles.
Indice
Origini del dramma pastorale
Come la tragedia, anche il dramma pastorale nasce dall’ammirazione dei letterati umanisti per le opere classiche e soprattutto per le egloghe (cfr. le Bucoliche di Virgilio), in cui i pastori di una mitica Arcadia (= atmosfera campestre idilliaca) dialoga
Nella letteratura classica esisteva una forma poetica simile, chiamata “idilli”: gli idilli erano dei componimenti ambientati fra i pescatori o fra i pastori; trattati da vari poeti greci, avevano come modello di riferimento gli Idilli di Teocrito, risalenti prima metà del III secolo avanti Cristo. Essi avevano suscitato un grande interesse presso gli Umanisti.
Evoluzione e influenze letterarie
Angelo Poliziano, con il suo Orfeo, scritto nel 1480, costituisce un esempio che tutti in seguito si ispireranno ai fini della regolamentazione del dramma pastorale. La stessa funzione è ricoperta dall’Arcadia di Jacopo Sannazaro del 1504, a cui seguirà, nel 1573, L’Aminta, del Tasso e, nel 1589, il Pastor fido del Guarini.
Caratteristiche del dramma pastorale
L’interesse per tale mondo e per tutte queste situazioni pastorali si può far derivare da un bisogno di evasione dalla vita quotidiana, a volte troppo aspra, in cui si intrecciano certe reminiscenze e regolamentazioni letterarie. Esso soddisfaceva al desiderio di fingere e vagheggiare un mondo, fatto di primitività e di sentimenti amorosi ingenui, unito all’esigenza di decorare una trama molto esile (a volte quasi inconsistente) con motivi presi in prestito dalla tradizione classica. Si tratta di amori, spesso ostacolati, fra pastori e pastorelle (persone pure, semplici e ingenue) che esprimono i loro sentimenti complessi in un linguaggio raffinato. Per questo motivo, il dramma pastorale, in genere, può essere assimilato ad una favola dialogata, senza un particolare vigore drammatico. Inizialmente, il dramma pastorale era strettamente legato egloga i cui elementi dialogici si vennero via via sviluppando, e quanto cominciò ad andare di moda il teatro classico essa fu messa in scena: dapprima, servì come “intermezzo”, e poi assunse sempre più un assetto più ampio e regolare
Sviluppo e diffusione nel Cinquecento
Nella prima metà del Cinquecento, una testimonianza di questo nuovo modo di sentire, ci è offerta oltre anche dal Tirsi di Baldassare Castiglione, da I due pellegrini di Luigi Tansillo, la Mirzia di Marc’Antonioe dall’ Epicuro e dall’Egle di Giraldi Cinzio.
Nella storia letteraria italiana, il 1554 è una data importante perché segna la nascita ufficiale del dramma pastorale: a Ferrara, alla corte degli Estensi , Agostino Beccari, fa rappresentare la sua opera Il Sacrificio, in cui le semplici scene “boscherecce” si susseguono, rispettando una regolare struttura drammatica; l’opera è articolata in cinque atti e vengono rispettate le tradizionali unità aristoteliche di tempo di luogo e di azione.
Elementi comuni e peripezia
Il dramma pastorale ha elementi in comune sia con la tragedia che con la commedia perché attraverso vicende tristi, perviene ad un lieto fine. Questo tipo di soluzione imprevista e fondamentalmente contraria alle previsioni dell’azione drammatica, nella poetica del Cinquecento si chiama “peripezia” ed è presente anche nell’ Aminta del Tasso.
Influenza del dramma pastorale in Europa
In Spagna la Galatea di Cervantes, del 1585, traduce gli stessi artifici, lo stesso sogno aristocratico di innocenza, di semplicità, di passione ingenua, che tanto erano ricercati nella società mondana dell’epoca
L’aspetto arcadico ritornerà nel Settecento europeo, non solo in letteratura, ma anche nella pittura. La volontà di Maria-Antonietta di farsi costruire all’interno del giardino di Versailles un villaggio pastorale (= la Bergerie), risponde proprio al gusto del dramma pastorale, di origine cinquecentesca.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini del dramma pastorale?
- Quali sono le opere fondamentali che hanno influenzato il dramma pastorale?
- Quali sono le caratteristiche principali del dramma pastorale?
- Come si è sviluppato e diffuso il dramma pastorale nel Cinquecento?
- Qual è stata l'influenza del dramma pastorale in Europa?
Il dramma pastorale nasce dall'ammirazione degli umanisti per le opere classiche, in particolare le egloghe come le Bucoliche di Virgilio, e trae ispirazione dagli idilli di Teocrito.
Opere come l'Orfeo di Angelo Poliziano, l'Arcadia di Jacopo Sannazaro, L'Aminta di Tasso e il Pastor fido di Guarini sono state fondamentali per lo sviluppo del dramma pastorale.
Il dramma pastorale è caratterizzato da un desiderio di evasione, amori ostacolati tra pastori e pastorelle, e un linguaggio raffinato, spesso assimilato a una favola dialogata.
Nel Cinquecento, il dramma pastorale si è sviluppato con opere come Il Sacrificio di Agostino Beccari, che rispettava le unità aristoteliche, e si è diffuso grazie a rappresentazioni teatrali.
In Europa, il dramma pastorale ha influenzato opere come la Galatea di Cervantes in Spagna e ha ispirato anche la pittura e l'architettura, come il villaggio pastorale di Maria-Antonietta a Versailles.