Concetti Chiave
- L'educazione di Lorenzo de' Medici si basava su studi classici e l'influenza culturale della famiglia, scriveva in italiano e aveva un'educazione musicale raffinata.
- Il titolo "Magnifico" non era esclusivo per Lorenzo; veniva usato per indicare persone di alto rango sociale, senza connotazioni di eccellenza culturale.
- Nonostante il suo aspetto fisico modesto, Lorenzo aveva una personalità attraente, amava l'arte e conduceva una vita familiare semplice e affettuosa.
- La congiura dei Pazzi fu un momento critico per Lorenzo, che riuscì a salvarsi e risolse la situazione con successo tramite la diplomazia.
- Lorenzo fu un abile politico e diplomatico, riuscendo a mantenere un equilibrio tra gli Stati italiani, ma la sua morte segnò la fine di quell'epoca di stabilità.
Indice
L'educazione di Lorenzo
L’educazione di Lorenzo de’ Medici, erede al trono di una città che ancora si diceva e si credeva repubblicana, si svolse secondo le norme in uso per i migliori principi italiani dell’epoca (= uno studio molto ampio di autori classici), ma ebbe in più una nota personale, costituita dall’esempio dei familiari.
La madre, Lucrezia Tornabuoni, era solita scrivere Laudi in onore dei santi; il padre, Piero de’ Medici e il nonno Cosimo era un amante dei libri, un protettore degli artisti e animatore di un circolo culturale di intellettuali. Nella polemica del tempo riguardante la lingua, Piero de’ Medici aveva preso posizione in favore del “volgare”. E suo figlio fece tesoro della sua lezione. Infatti tutte le opere di Lorenzo sono scritte in italiano, un fatto molto raro tra i letterati del tempo. Ebbe anche una raffinata educazione musicale. Marsilio Fisino, restauratore a Firenze del neoplatonismo e precettore di Lorenzo, era anche un grande appassionato di musica. Fin dalla giovane età, in ogni circostanza Lorenzo rappresentava sempre il padre spesso sofferente a causa della gotta. Fra l’altro, a soli 19 anni, fu invitato dai costruttori del Duomo di Firenze ad esprimere il proprio parere, all’interno di un apposito comitato sulla questione del collocamento della palla dorata che doveva sovrastare la cupola.Il titolo di Magnifico
Oggi siamo soliti parlare di “Lorenzo il Magnifico”; tuttavia, va tenuto presente che nel Quattrocento questo titolo non era esclusivo. Si trattava di un’espressione deferenziale, usata per fare allusione a persone di alta posizione sociale, senza tuttavia avere un titolo specifico che lo distinguesse dagli altri. Questo era il caso dei Medici che nei primi 100 anni del potere non avevo un titolo ducale. A quel tempo, l’espressione precedeva il nome e non lo seguiva: “il Magnifico Lorenzo”, si diceva. Anche il fratello Giuliano, che resterà vittima della congiura dei Pazzi assumeva correntemente il titolo di “magnifico”. Infatti, un poema del Poliziano porta il titolo “Stanze per la giostra del Magnifico Giuliano de’ Medici”. In ogni caso il titolo non faceva riferimento a particolari doti di eccellenza culturale o artistica, come invece oggi facciamo con i Rettori dell’Università. Anche i discendenti di Lorenzo ne furono insigniti come il padre ed è soltanto in tempi moderni che l’attributo “Magnifico” è riservato soltanto a Lorenzo.
Ritratto di Lorenzo
Lo storico Francesco Guicciardini ci ha lasciato di lui un ritratto molto preciso: “Fu di statura mediocre, el viso brutto e di colore negro, pure con aria grave; la pronunzia a voce roca e poco grata perché pareva parlasse col naso”. Pur con alcuni difetti fisici, aveva tuttavia una personalità molto attraente. Nel vestire amava la semplicità e non ostentava i gioielli, come invece, se ne oravano sia gli uomini che le donne. Preferiva spendere ingenti somme di denaro nell’acquisto di opere d’arte, meglio se provenienti dall’antichità. Gli piaceva anche acquistare libri anche se, nel Quattrocento la stampa era agli albori e un libri costava moltissimo. La vita che conduceva in famiglia era improntata alla massima semplicità, se paragonata a quella condotta dalle altre famiglie aristocratiche. Un altro aspetto che lo caratterizzava è l’attaccamento ai suoi. Per i figli fu un padre molto affettuoso, ma anche per il figlio di Giuliano che era rimasto orfano dopo l’agguato teso al padre dai Pazzi.
Matrimonio e famiglia
Grazie alla madre, egli sposò Clarice Orsini, nipote del cardinale Orsini, componente della Curia papale. Essa aveva un cognome fastoso che ricordava principi, condottieri, prelati e papi a tal punto da far morire d’0invidia le grandi famiglie di Firenze.. Le nozze, celebrate prima per procura a Roma e poi ripetute a Firenze furono l’occasione per organizzare festeggiamenti mai visti a cui fu permesso di partecipare anche il popolo. Da questo matrimonio nacquero sette figli.
Congiura dei Pazzi
Il momento più traffico della vita di Lorenzo fu la congiura dei Pazzi, la famiglia tradizionalmente rivale dei Medici. Il complotto fallì perché soltanto giuliano fu ucciso e Lorenzo riuscì a salvarsi la vita, rifugiandosi nella sagrestia del Duomo di Firenze. Il Papa lanciò l’interdetto contro Firenze e la Toscana, perché Francesco Salviati, arcivescovo di Pisa, era stato anch’egli impiccato per aver favorito la congiura. Questo provvedimento ebbe un immediato contraccolpo politico: da un lato, rese impotenti gli alleati di Firenze, come Milano e Venezia, mentre dall’altro ampliò la coalizione contro Firenze. Inoltre, il Papa ordinò la confisca della banca romana dei Medici e i mercenari furono diffidati dall’assumere servizio per conto di Firenze. Contemporaneamente, un altro fatto aggravò la situazione: la ricomparsa della peste. Lorenzo pensò bene di risolvere la situazione per via diplomatica. Fu per questo che nel 1478 egli decise di incontrarsi personalmente con il re di Napoli, Ferrante d’Aragona. Il risultato dell’incontro fu un successo, perché il re di Napoli decise di abbandonare la coalizione anti fiorentina. Il trattato era molto favorevole a Firenze e al suo ritorno in patria, Lorenzo fu salutato come il salvatore della patria. due anni dopo riuscì anche a far revocare l’interdetto dal Papa. Negli anni successivi operò un profondo riordinamento delle magistrature fiorentine, con l’intento di consolidare il potere della propria famiglia.
Attività e politica di Lorenzo
Durante la sua vita, Lorenzo si occupò di attività diverse: di uomo, di politico, di finanziere e di letterato Come finanziere, egli commise errori anche gravi, alcuni dei quali, verso la fine della sua esistenza, lo resero impopolare. Come politico fu di una grande levatura perché, grazie alla sua intensa attività diplomatica, seppe instaurare un equilibrio duraturo fra gli Stati italiano. [Per questo, fu chiamato “l’ago della bilancia italiana”]. Tuttavia, tale equilibrio fallì miseramente appena due anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1492. La sua morte segna la fine di un’epoca.
Conflitto con Savonarola
Fra i suoi più accaniti nemici oltre alla casata dei Pazzi, ci fu anche Gerolamo Savonarola. All’inizio, Lorenzo lo lasciò fare, ma quando le allusioni politiche dei sermoni del frate diventavano più esplicite, egli cerco di risolvere il problema in vario modo. Il ricorso a papa Innocenzo VIII fu inutile. Egli spedi anche due gentiluomini dal frate affinché lo ammonissero a moderare le sue accuse se non voleva essere costretto ad abbandonare Firenze. La risposta del frate fu perentoria, ma Lorenzo, pur sentendosi scosso dalle gravi accuse e profezie che venivano lanciate contro di lui, non intervenne mai in modo decisivo. Fra l’altro, pare che in punto di morte Lorenzo abbia avuto il Savonarola al suo capezzale, secondo quanto riferito dal Poliziano. Alla sua morte, il potere di Firenze passò al figlio Piero che in occasione della calata di Carlo VIII in Italia, dette prova di tutta la sua incapacità e debolezza.
Domande da interrogazione
- Quali furono gli elementi distintivi dell'educazione di Lorenzo de' Medici?
- Perché Lorenzo de' Medici è conosciuto come "il Magnifico"?
- Come si svolse il matrimonio di Lorenzo de' Medici e quali furono le sue conseguenze?
- Quali furono le conseguenze della congiura dei Pazzi per Lorenzo e Firenze?
- Qual era il rapporto tra Lorenzo de' Medici e Savonarola?
L'educazione di Lorenzo de' Medici si basava su uno studio ampio di autori classici, arricchito dall'esempio dei familiari, come la madre Lucrezia Tornabuoni e il padre Piero de' Medici. Lorenzo scrisse tutte le sue opere in italiano, un fatto raro per l'epoca, e ricevette anche una raffinata educazione musicale.
Il titolo di "Magnifico" era un'espressione deferenziale usata nel Quattrocento per persone di alta posizione sociale, senza un titolo specifico. Anche il fratello Giuliano era chiamato "magnifico". Solo in tempi moderni l'attributo "Magnifico" è stato riservato esclusivamente a Lorenzo.
Lorenzo sposò Clarice Orsini, grazie alla madre, con nozze celebrate a Roma e Firenze, che furono un'occasione per festeggiamenti pubblici. Da questo matrimonio nacquero sette figli, consolidando l'alleanza con la potente famiglia Orsini.
La congiura dei Pazzi fallì nel suo intento di uccidere Lorenzo, ma portò a un interdetto papale contro Firenze e la Toscana. Lorenzo risolse la crisi diplomaticamente, incontrando il re di Napoli, Ferrante d'Aragona, e ottenendo un trattato favorevole per Firenze.
Lorenzo inizialmente tollerò Savonarola, ma quando le allusioni politiche del frate divennero esplicite, cercò di moderarlo senza successo. Nonostante le tensioni, Lorenzo non intervenne mai in modo decisivo contro Savonarola, che fu presente al suo capezzale in punto di morte.